mercoledì 12 marzo 2014

pc 12 marzo - IL CIVETTUOLO LANDINI

Nel momento in cui Renzi ha dichiarato apertamente che non gli interessano i sindacati, che lui comunque decide - a tanto non era arrivato neanche il governo Berlusconi - il civettamento di Maurizio Landini verso Renzi diventa ogni giorno più spudorato.

A cosa mira? Vi sono prossimi disegni politici? A cui sta svendendo la Fiom?

(da Il Manifesto) - "Mau­ri­zio Lan­dini, a cui tutti attri­bui­scono un “asse” con il pre­si­dente del con­si­glio, per ora alla parola scio­pero non si riscalda: anche per­ché per il momento non vede motivi per pro­te­stare, Renzi si è appena inse­diato e il lea­der dei metal­mec­ca­nici Cgil chiede rispo­ste. «Que­sto non è il tempo delle minacce, è il tempo dei fatti. Nei pros­simi cin­que o sei mesi si decide il futuro – ha spie­gato ieri Lan­dini – Se il pre­mier non farà quello che chie­diamo, ce ne faremo una ragione. Noi sfi­diamo il governo, che ha detto che vuole cam­biare: sono anni che chie­diamo un cam­bia­mento... La Fiom per ora aspetta: il 21 marzo, ha ricor­dato ieri Lan­dini, è stata con­vo­cata una grande assem­blea dei metal­mec­ca­nici, che farà il punto sulle prime azioni di governo. Sarà in quella sede che ver­ranno decise le pros­sime mosse (anche in base a quello che il governo farà nei pros­simi 10 giorni). «Sulle nostre pro­po­ste il governo non ci ha ancora rispo­sto, spe­riamo in un con­fronto – ha aggiunto il lea­der delle tute blu – Se l’esecutivo va nella dire­zione di effet­tuare le cose che chie­diamo, bene; sennò, con i lavo­ra­tori, met­te­remo in campo delle pro­te­ste, come abbiamo fatto con altri governi». «Se la scelta del governo è quella di ridurre l’Irpef per i red­diti più bassi è giu­sta, è una richie­sta sin­da­cale da tempo», dice – ma la richie­sta forte della Fiom, con­te­nuta nelle linee pro­gram­ma­ti­che del docu­mento pub­bli­cato dome­nica da Repub­blica, è che non si deve attac­care a priori un even­tuale taglio dell’Irap alle imprese, basta però – punto fon­da­men­tale – che si tra­duca in nuova occu­pa­zione. Il governo dovrebbe cioè vin­co­lare quei soldi a pre­cisi impe­gni degli impren­di­tori, e non distri­buirli a piog­gia, come vuoto a perdere. Quindi, insomma: Lan­dini e Renzi insieme (con un piz­zico di Grillo) rot­ta­me­reb­bero il vec­chio, la con­cer­ta­zione, il «pri­vi­le­gio», per aprire ai gio­vani, ai pre­cari, a chi vuole rin­no­vare l’Italia. Non si sa bene se la vici­nanza a Renzi fac­cia ugual­mente bene all’immagine di Lan­dini(soprat­tutto biso­gnerà capire cosa di con­creto quest’ultimo otterrà dal pre­mier), ma cer­ta­mente la sim­pa­tia del Pd ren­ziano potrebbe coprire le spalle a un lea­der Fiom che den­tro la Cgil è sem­pre più visto quasi come un corpo estraneo".

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