sabato 8 febbraio 2014

pc 8 febbraio - Bosnia in rivolta! La Bosnia è vicina! altro che ..lista Tsipras..

bisogno di rivoluzione!

Rivolta in Bosnia e Erzegovina. A Sarajevo edificio governativo in fiamme


altSi estende a tutto il paese e si generalizza la protesta dei lavoratori di Tuzla, in Bosnia. Il 5 febbraio circa tremila manifestanti, per la maggior parte lavoratori e studenti, erano scesi in piazza per  chiedere il pagamento dei contributi previdenziali e pensionistici protestare contro la privatizzazione delle industrie del territorio: Konjuh, Polihem, Dita e Resod-Gumig, principali fonti di reddito per la città e per la sua popolazione. In alcuni casi, come in quello della fabbrica di detersivi Dita, il processo di privatizzazione avviato nel 2005, avrebbe condotto a un fallimento sistematicamente perseguito dai nuovi vertici aziendali in risposta al quale i lavoratori hanno iniziato a lottare autogestendo gli impianti di produzione. Agli operai della Dita sono dovute oltre 50 mensilità arretrare.
....La drammatica situazione sociale bosniaca: il tasso disoccupazione è al 28%, e tra i giovani tra i 15 e 24 anni supera il 60%. La lotta dei lavoratori ha dunque raccolto un malcontento generalizzato e si è presto allargata ad altri segmenti sociali. A Tuzla i blocchi dei manifestanti  sono stati attaccati dalla polizia scatenando violenti scontri che hanno portato all'arresto di 27 persone. Tramite la pagina facebook 50 000 ljudi na ulice za bolje sutra. Pridružite nam se (“50.000 persone per un domani migliore”) la lotta di Tuzla si è viralizzata chiamando manifestazioni in altre decine di città del paese. Tuzla rimane l'epicentro della lotta. In seimila hanno manifestato venerdì. Altri scontri si sono verificati.Intonando slogan come “vogliamo cambiamento” migliaia di manifestanti nella capitale hanno assalito e dato alle fiamme una sede del governo a Sarajevo. La polizia ha risposto con lancio di lacrimogeni e sparando proiettili di gomma. Almeno trenta i feriti tra i manifestanti. Si registrano manifestazioni anche a Zenica, Banja Luka, Mostar e Bihac.. “Ognuno di voi ha un suo problema con queste autorità” urlano al megafono i manifestanti; altri dichiarano che: «la gente ha fame e non ha da mangiare, i giovani non hanno lavoro, non c’è assistenza sanitaria, siamo senza i più elementari diritti. Peggio di così non può andare». .. poi la corruzione della classe politica chi scende in piazza  grida “Ladri! Ladri”.

Dal canto suo il governo presieduto da Nermin Nikšić, giovedì sera, presso la sede del Governo federale ha avuto una sessione straordinaria con i funzionari del Governo della Federazione della Bosnia e Erzegovina e dei Governi dei tre cantoni federali per l'adozione di alcune misure straordinarie di pubblica sicurezza al fine di ristabilire l'ordine.
 stralci da infoaut

Nessun commento:

Posta un commento