martedì 4 febbraio 2014

pc 4 febbraio - contro il revisionismo storico sulle foibe si mobilita la Firenze Antifascista

 Giovedì sera al teatro Aurora di Scandicci andava in scena “Magazzino 18” del cantante Cristicchi, incentrato sul tema dell'esodo istriano e delle foibe. Come  Firenze Antifascista e Rete Noi saremo tutto abbiamo deciso di  contestare questo spettacolo revisionista di propaganda a favore del peggiore nazionalismo irredentista e anti-slavo.
Per quanto ci riguarda la storia è importante ed è importante soprattutto leggerla nella sua complessità analizzando i fatti all’interno del proprio contesto. Cristicchi dice che “nessuno dei manifestanti ha ritenuto fosse importante assistere in prima persona a ciò che erano venuti a contestare per scoprire se stavano dicendo o no la verità”. Ma noi lo spettacolo di Cristicchi lo conosciamo benissimo. Uno spettacolo
che propaga l'idea dell'Istria come terra italiana legittimando la politica fascista dell'assimilazione forzata; che alimenta il mito degli "italiani brava gente" cancellando i crimini dell'occupazione italiana dei Balcani; che mistifica la realtà dello stato socialista jugoslavo, dove erano rispettati i diritti di tutte le nazionalità, inclusa quella italiana che è rimasta a vivere in Istria e Dalmazia.
Per farsi un'idea chiara della retorica vittimistica e fuoriviante che sta alla base dello spettacolo basterebbero in effetti le ripetute dichiarazioni in cui Cristicchi ha paragonato il "magazzino 18", dove sono conservati beni non reclamati da persone che decisero di abbandonare quelle zone, con i beni rubati agli internati nei campi di sterminio nazisti.Un paragone improponibile!
Tra l'altro Cristicchi nel presentare il suo spettacolo aveva dichiarato che il suo compito "non era quello di fare lo storico" e che, per non annoiare il pubblico, aveva sintetizzato 40 anni di storia in...5 minuti di spettacolo!
Per noi “La storia non è una fiction” e per questo diciamo che quei quarant’anni vanno ricordati tutti. Cristicchi non voleva fare lo storico ma oggi difende il suo spettacolo come se fosse la "verità" senza però la necessità di esser rigoroso come uno storico. Nega di fare politica ma porta sul palcoscenico un mito, lo fa
passare per storia e gli dà credibilità e legittimità.  E' indicativo che i primi ad esprimere solidarietà a “l’artista” siano stati noti fascistelli fiorentini chiaramente in linea con la sua ricostruzione: poco storica e molto politica, utile a denigrare i valori della Resistenza Antifascista e significativo ci sembra anche che
Cristicchi non abbia sentito la necessità di rispedire al mittente la solidarietà giunta dalle peggiori sigle del vecchio e nuovo fascismo ancora in circolazione.Per capire chi sono i simpatizzanti di Cristicchi e del suo spettacolo basta d'altra parte guardare la sua pagina facebook, piena di attestati di solidarietà di "apolitici"
simpatizzanti del duce, della RSI e supposti parà...se poi a questo coro si aggiunge anche il sindaco Renzi, che con una telefonata a Cristicchi avvalla la richiesta dei noti fascistelli fiorentini di riproporre lo
spettacolo a Firenze, ciò riconferma quello che abbiamo sempre detto: un sindaco in cerca di costante visibilità e responsabile dello sdoganamento e della copertura dei fascisti in questa città!
Come eravamo giovedì al teatro non mancheremo di essere in piazza il 15
marzo quando, a più di un mese di distanza dal giorno del ricordo, i fascisti si faranno scudo dei cosiddetti “martiri delle foibe" (ora addirittura eroi!) per tornare a sventolare il tricolore, strizzare l’occhio ai forconi e portare avanti la loro propaganda razzista e antioperaia come se i problemi dell’oggi fossero dovuti al comunismo e agli immigrati…non al capitalismo e ai padroni!

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