martedì 25 febbraio 2014

pc 25 febbraio - BRASILE: LA REPRESSIONE NON FRENA MA ALIMENTA LA RIBELLIONE CONTRO LA CORRUZIONE E LO SPRECO DI DENARO PER I MONDIALI 2014

#NãoVaiTerCopa: la polizia attacca il corteo a San Paolo
Sabato migliaia di persone si sono radunate nella piazza della Repubblica a San Paolo all’appello di Não Vai Ter Copa. Il corteo è partito verso le h.17 in un’atmosfera festosa ma ben determinata a ribadire la propria contrarietà allo spreco di denaro pubblico e alla corruzione dilagante per i Mondiali del 2014.
La città è stata completamente militarizzata: sono stati mobilitati più di mille agenti della polizia militare (PM) e un centinaio di mezzi. Un’ora e mezzo dopo, senza alcun motivo, la polizia ha attaccato i manifestanti all’altezza di via Xavier de Toledo, scatenando il panico e la confusione. A posteriori si è appreso che il suo scopo era di dividere il corteo in due per “isolare i manifestanti black bloc”(sic!). Per raggiungere quest’obiettivo, gli agenti della PM hanno sparato sul corteo gas lacrimogeni e granate stordenti. Altri agenti hanno circondato un gruppo di 230 persone con la tecnica della “caldaia di Amburgo”. Si tratta di una pratica utilizzata l’8 giugno del 1986 ad Amburgo con i manifestanti che protestavano contro l’energia nucleare, i quali sono rimasti circondati senza potersi muovere per 13 ore. Questa tattica è stata riconosciuta illegale, ma nonostante questo, sabato la PM brasiliana ne ha fatto uso.
Ancora più scandaloso è il criterio con il quale la polizia ha individuato le persone da isolare: si trattava dei manifestanti che indossavano capi neri. Una perfetta caratteristica per costruire la leggenda dei black bloc da dare in pasto ai media che l’hanno servita il giorno dopo in tutte le salse. La verità è che tra le 230 persone prese in ostaggio si trovavano diversi giornalisti e molti studenti dell’Unione nazionale studentesca. Dopo qualche ora, un gruppo di persone è stato rilasciato. Le testimonianze hanno denunciato l'atteggiamento aggressivo della polizia, la quale ha intimato a tutti di stare in silenzio, molte persone sono state messe contro i muri degli edifici e, tra gli attivisti rilasciati, c'erano diverse persone ferite con evidenti segni delle manganellate. Verso le h.21 sono arrivati diverse camionette sulle quali sono stati caricati i manifestanti e portati in questura.
La violenza e la brutalità messa in campo dalla polizia dimostra ancora una volta come il governo Dilma tenta di mettere a tacere il dissenso che si sta spargendo a macchia d'olio. In questa crociata assumono un ruolo centrale i media che seguono fedelmente questa linea, criminalizzando il movimento con racconti fantasiosi sui black bloc. Ma di certo non basteranno queste strategie a zittire un movimento che sta crescendo giorno dopo giorno, radicandosi in varie parti del paese.


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