domenica 8 dicembre 2013

pc 8 dicembre: SANT'AMBROGIO HA FATTO 'O MIRACOLO! EXPO SI PUO' FARE...

....MANCAVA LA SANTA BENEDIZIONE E VIGILIA DI FESTA PATRONALE SI CONCRETIZZA IL BENESTARE DALL'ALTO DEI CIELI...
 Scola: "Milano ha bisogno di un nuovo Umanesimo ed Expo è un'occasione"
Alla vigilia di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola lancia un appello alla città. "Oggi ripensare il mondo chiede di ripensare l’uomo. In questa prospettiva anche Milano ha bisogno di un nuovo umanesimo"
Milano, 6 dicembre 2013 - Alla vigilia di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola lancia un appello alla città in occasione della tradizionale omelia pronunciata nella basilica di Sant’Ambrogio.
EXPO OCCASIONE PER TROVARE NUOVE SINERGIE -  "Oggi ripensare il mondo chiede di ripensare l’uomo. In questa prospettiva anche Milano ha bisogno di un nuovo umanesimo". In questo contesto "Expo 2015 si presenta come un’occasione privilegiata di trovare nuove sinergie tra capacita’, risorse, progetti per una societa’ civile come quella milanese e lombarda, che patisce una frustrante sproporzione tra le sue grandi potenzialita’ e le sue effettive possibilita’". IL PRIMATO DELLA "QUESTIONE UOMO" - "L’energia di speranza e di operosita’ dei nostri padri che furono capaci, nell’immediato dopoguerra, di risollevare una Milano umiliata e invasa dalle macerie - continua l’arcivescovo -, sembra trovare oggi un’ideale continuazione nella capacita’ di lavoro e di solidarieta’, mista ad una fedele appartenenza alle proprie radici, in diverse comunita’ di immigrati che collaborano, sempre di piu’, a dare volto ai Milano non manca di grandi risorse. La prima e’ forse la sensibilita’ di tutti coloro che avvertono il primato e l’urgenza della questione uomo, essenziale anche per il rinnovamento civile in ogni suo settore. Con costoro la Chiesa ambrosiana e’ interessata ad approfondire o ad aprire un confronto oltre che ad operare insieme in tutti i modi opportuni". STILE DI VITA INTEGRALE - “I nuovi stili di vita di cui abbiamo bisogno o saranno integrali o, semplicemente, non saranno. Per questo - ha detto Scola - occorre che facciamo esplicito riferimento ad una visione integrale di tutti gli aspetti dell’umana esistenza: a partire da quelli costitutivi dell’io, anche quelli legati alla sfera degli affetti e, quindi, del matrimonio e della vita, che chiede di essere rispettata dal concepimento fino al termine naturale, per giungere, passando dal lavoro e dal riposo, alle componenti che hanno a che fare con la fragilità e il dolore, con la giustizia, con il conflitto sociale, con la pace, col sistema economico e con il rapporto col cosmo”. L'IMPORTANZA DELLA CONVIVIALITA' - Quindi da Scola il richiamo al concetto di convivialità: “Alimentazione, energia e vita richiamano alla fondamentale idea del “convivio”. In esso l’uomo compie, in modo paradigmatico, l’esperienza del bisogno aperto al desiderio e della condivisione, della fragilità e dell’ospitalità; simbolo concreto di socialità giusta e di festa salvifica”. La convivialità è per Scola “uno dei tratti essenziali di questi nuovi stili di vita, che trova il suo fondamento proprio nella dinamica del riconoscimento. Il richiamo alla convivialità come dinamica di reciproco riconoscimento si fa oggi urgente più che mai, anche a causa della gravissima crisi economico-finanziaria in cui siamo tuttora immersi. Tra le sue più pesanti conseguenze sono da annoverare nuove forme di povertà - in particolare legate alla disoccupazione e all’immigrazione - nei paesi di quello che un tempo si denominava con naturalezza primo mondo”. IMMIGRATI DONO PREZIOSO - “Milano, il nostro Paese e l’Europa tutta sono sempre piu’ un crocevia di tradizioni, di lingue e di culture chiamate non solo a coesistere, ma anche a comunicare tra loro” e “l’Oriente e il Sud, ormai di casa nelle nostre societa’, costituiscono una sfida e un dono prezioso per l’Europa del terzo millennio”. “Il nuovo volto meticcio delle societa’ europee - ha detto Scola - non invita soltanto a rafforzare le istituzioni comuni dell’Europa: invita soprattutto a riscoprire la sua anima, senza la quale le istituzioni si trasformano rapidamente in gusci riempiti da procedure ripetitive e progetti tecnocratici”. Secondo l’arcivescovo “l’anima dell’Europa e’ il rispetto della dignita’ costitutiva di ogni singola persona, dignita’ che la fede cristiana proclama e che la civilta’ da essa nata ha contribuito a forgiare”.

E COME NELLE GRANDI OCCASIONI SONO TUTTI PRESENTI.....

E NON POTEVA MANCARE IL SERVIZIO D'ORDINE

Nessun commento:

Posta un commento