domenica 13 ottobre 2013

pc 13 ottobre - E' L'IMPERIALISMO LA PIU' GRANDE VIOLENZA CONTRO I POPOLI

A pochissimi giorni dall'orribile strage del 3 ottobre di Lampedusa con più di 360 morti, più della metà donne e bambini, e con 155 sopravvissuti trattati in condizioni disumane; mentre ancora si raccolgono i cadaveri a Lampedusa, una nuova strage di immigrati, l'11 ottobre, per ora forse 50 morti, tanti bambini!


Mettere fine all'orrore senza fine! Imperialismo assassino! Governi imperialisti assassini!

Contro le lacrime di coccodrillo del governo italiano e degli Stati europei
sono loro i veri responsabili di queste morti!

Il governo Italiano è responsabile per la legge Bossi-Fini che considera gli immigrati clandestini e li persegue come criminali; per i respingimenti e i mancati soccorsi in mare; per lasciare soli gli abitanti di Lampedusa, gli uomini dei soccorsi che invece assistono e aiutano gli immigrati.
Il governo italiano e tutti i governi europei sono responsabili per le guerre imperialiste, la repressione, la rapina, la miseria dei paesi da cui gli immigrati fuggono.

Le immigrazioni dei popoli dall'Africa, dal Medio Oriente, sono il frutto inevitabile dell'imperialismo che, con le “armi” economiche del capitale, con le “armi” politiche dei governi ad esso strettamente legati, e da esso finanziati ed armati, e con le armate vere e proprie per imporre con la guerra diretta, o per interposte forze, il suo dominio in zone strategiche, sui paesi, sui proletari e sui popoli, crea esso le condizioni di una emigrazione che diventerà sempre e inevitabilmente finchè esiste l'imperialismo più massiccia.

L'ipocrisia del governo italiano, Letta, ora è volta principalmente a scaricare sull'Europa il “problema” dell'immigrazione, per piagnucolare ancora una volta sul fatto che il governo italiano si sente “lasciato solo” nell'affrontare questa tragedia, unicamente per mettersi la sporca coscienza a posto, e per cercare di confondere chi ascolta, perché si fa diventare la morte tragica di tanti a tanti migranti solo un problema di burocrazia e leggi non più adatte.

I politici fanno a gara sia in quanto ad ipocrisia sia in quanto a cinismo...
Il vice presidente del consiglio dei ministri, Alfano, segretario del partito di Berlusconi, annuncia che «Non vi è alcuna ragione per pensare che quanto accaduto ieri a Lampedusa sia l'ultima volta», per mettere le mani avanti. E' un'esplicita dichiarazione che il governo non farà nulla aspettando altre stragi, come è avvenuto appunto l'11 ottobre. Loro non solo non le fermeranno, ma non vogliono impedirle, sperando anche che questi 350 morti agiscano da deterrente verso altri immigrati.
E la richiesta del "nobel all'isola di Lampedusa" suona di fatto come una "campana a morte", da dare per i morti non per i vivi.
Il tutto mentre alla tragedia si aggiunge la farsa. I superstiti del naufragio vengono incriminati per immigrazione clandestina, mentre conferiscono la cittadinanza italiana alle vittime di quello stesso naufragio: come dire "finché vivi non avrai mai diritto ad essere uno dei nostri".
Non c'è limite all'indecenza e alla barbarie dello Stato e governo imperialista italiano.
GLI ASSASSINI INCRIMINANO LE VITTIME giovani, ragazzi che vogliono solo scappare dal terrore della guerra, della repressione, donne che non vogliono vedere i loro bambini morire di fame, di malattie...

Senza alcun ritegno, Alfano dopo aver visto i morti dichiara che è normale che lo Stato abbia delle frontiere e le protegga, se no che Stato sarebbe... Chiaramente questo vale solo per gli Stati imperialisti, non certo per le frontiere dei paesi oppressi dall'imperialismo che vengono costantemente violate; l'imperialismo non chiede "permessi" ai popoli, penetra con la forza delle proprie armi e con la violenza della rapina, della miseria, del supersfruttamento del capitale.
Come senza un minimo di vergogna il Pres. Napolitano si unisce al coro e scarica tutta la responsabilità della strage sugli scafisti, quando è la sua “democratica Repubblica” che costringe giovani, donne a non avere altro modo per fuggire dai loro paesi. "Se è vero che non volete i morti in mare mettete una nave Libia-Roma", hanno detto i cittadini di Lampedusa. I viaggi nel mediterraneo su barche di fortuna sovraffollate sono oggi l'unica possibilità per chi vuole raggiungere le nostre latitudini e fin in quando l'Italia e l'Europa affronteranno i flussi migratori con la repressione le condizioni di viaggio di uomini, donne, bambini non potranno che essere al limite della sopravvivenza. “Fate un canale umanitario Libia-Roma”, “Andateli a prendere da dove partono”, ecc. - hanno chiesto i cittadini e la sindaca di Lampedusa, come tanta gente di buon senso. Invece il governo italiano e la UE sono arrivati a Lampedusa confermando tutte le politiche di controllo poliziesco che hanno causato, e continueranno senz'altro a causare, uno dei più grandi genocidi del nostro tempo.
Il fascista e razzista Bossi e il partito della
Lega, difende la “sua” legge criminale. Dei leghisti ci fa anche senso parlarne, si tratta di subumani, come infatti considerare chi dice che possono frequentare le scuole solo i bambini immigrati che conoscono la lingua italiana?! Ma perchè loro la conoscono?
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino dice che si tratta di una disgrazia e che non si possono fare miracoli.
Grillo e il guro Casaleggio cavalcano l'onda razzista della cosiddetta "gente" per difendere apertamente il reato di clandestinità e sconfessano i "loro" senatori che avevano presentato l'emendamento per abolirlo.
Il commissario Barroso è andato a Lampedusa e al di là delle parole di circostanza, cosa ha lasciato? 30 milioni di euro! Non c'è che dire uno sforzo economico sovrumano...
Letta e Alfano, da parte loro, con grande riluttanza hanno "promesso" di mandare a Lampedusa delle tende per non far dormire immigrati, anche i bambini, fuori al freddo, sui materassi bagnati di pioggia...
La delegazione del governo e della UE ha cercato di non vedere la condizione disumana di pesantissimo sovraffollamento dei reclusi a Lampedusa, solo la pressione dei manifestanti e del sindaco dell'isola ha imposto una fugace osservazione del CIE.

E SI LAMENTANO, PURE, QUESTI IGNOBILI rappresentanti dell'imperialismo! La UE, prima potenza economica mondiale ha accolto 41mila rifugiati siriani, mentre il piccolo Libano ne ospita 752mila. Nel 2012 sono diminuiti i permessi di soggiorno. Se ogni anno, tra il 2008 e il 2010, il numero superava quota 500mila, nel 2012 si sono fermati a 246.760.

Quale distanza tra questi mostri e la grande umanità di quella gente di Lampedusa! Di quei pescatori, di quelle donne, di quei volontari che hanno salvato decine di immigrati, che dicono: “io non sono stato a pensare se la legge me lo permetteva o meno...”. Tanti altri, tanti bambini potevano essere salvati, ma questo Stato “democratico” li ha uccisi!
E nessun papa Francesco, nessuna Boldrini – per non parlare degli ipocriti coccodrilli del PD, dei segretari sindacali – può coprire con le parole questi terribili fatti. I primi a soccorrere gli immigrati che rischiavano di morire molti di più sono stati i proprietari dei pescherecci, poi dopo troppo tempo sono arrivati le navi. E ora questa gente sarà denunciata per “favoreggiamento dell'immigrazione clandestina”!
Ma il ritardo nei soccorsi, questi tanti, troppi immigrati che potevano e non sono stati salvati, sono il frutto di una precisa politica del governo Italiano. Come è stato possibile che il barcone arrivasse a 800 metri dalla costa senza essere intercettato dai servizi di pattuglia e motovedetta? Perché non c’erano motovedette italiane?
La risposta che arriva da più parti è che l’Italia ha speso sì una barca di soldi per far fronte all’emergenza, ma nei muri dei Cie (centri di Identificazione e di Espulsione). Tra il 2005 e il 2012 il Viminale ha speso quasi 1,6 miliardi di euro, tra i fondi europei Rimpatri e Frontiere esterne e il Programma nazionale (Pon) Sicurezza. Gran parte dei soldi messi a disposizione (quasi 200 milioni di euro l’anno) sono serviti per costruire, ristrutturare e gestire i 29 Cie sul territorio. Mentre non è stato rifinanziato il piano straordinario di accoglienza terminato per esaurimento fondi il 31 dicembre 2012.

Per questo la gente di Lampedusa ha accolto Letta, Alfano e Barroso e il commissario europeo per gli Affari Interni Cecilia Malmstrom, al grido di "Assassini, vergogna". Gli abitanti dell'isola hanno urlato: "Andate a visitare il centro di accoglienza, andate a vedere come vive questa gente". La protesta è arrivata anche dal mare. Non appena la delegazione ha messo piede sull'isola gli armatori hanno fatto suonare le sirene dei loro pescherecci e delle imbarcazioni, per manifestare quanto fosse sgradita la loro passerella a favore di telecamere e quanto odiose siano le leggi che incriminano chi aiuta barche in difficoltà per favoreggiamento di immigrazione clandestina, oltre che tutte le disposizioni che fermano per giorni e settimane i pescherecci coinvolti in operazioni di salvataggio.
Su altri striscione si leggeva: "Un'isola piena di dolore che porta il peso dell'indifferenza del mondo", "Nel rispetto di questa ennesima tragedia tornatevene indietro, non accettiamo visite", e ancora: "Lampedusa li vuole accogliere vivi e non morti".
Poi tanti cartelli: "Basta con le passerelle", "Politici: li avrete sulla coscienza", individuati come gli effettivi responsabili degli oltre 360 morti e di tutti i migranti obbligati a intraprendere viaggi tanto pericolosi per raggiungere l'Europa.
Il giorno dopo la strage, mentre per salvare gli immigrati dalla morte non vi sono soldi, né mezzi, né uomini necessari, il Governo ha approvato la proroga per le missioni internazionali di guerra. E' bastata mezz'ora e si trovano immediatamente i soldi. Mentre si fingono commossi e inorriditi per la (loro) strage di Lampedusa, si preparano alla guerra ai diseredati, ai popoli, ai proletari, alle masse. I ministri italiani si sono riuniti venerdì, giorno del lutto nazionale, rispettando un minuto di silenzio per le vittime del naufragio, ma un minuto dopo approvavano su richiesta del ministro della Difesa Mario Mauro e del ministro degli Esteri Emma Bonino il rifinanziamento di 25 missioni internazionali per due mesi, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2013, staccando un assegno da 226 milioni.

L'Italia imperialista è centrale per i piani d'aggressione ai popoli oppressi e per la repressione delle masse arabe. Oggi le truppe americane in Italia sono il 15% di quelle in Europa, rispetto al 5% del 1991. Mentre in Europa ed in particolare in Germania - la prima linea di difesa durante la Guerra Fredda - gli Usa hanno ridotto dell'80% le proprie truppe (da 250.000 del 1989 alle 50.000 di oggi) c'è un Paese dove gli investimenti del Pentagono sono aumentati e le forze non sono affatto diminuite. E' l'Italia che progressivamente gli Usa hanno trasformato nella loro "base di lancio" per operazioni militari nel Mediterraneo e in Medio Oriente e dove stazionano 13.000 soldati americani con 16.000 familiari.
In Italia il Pentagono ha speso dalla fine della Guerra Fredda oltre 2 miliardi di dollari per ammodernare - per citarne solo alcune - le basi di Napoli, Aviano (in Friuli), Sigonella in Sicilia, a Pisa (l'enorme arsenale di Camp Darby) e a Vicenza (Caserma Ederle). Somma che si limita a quelle stanziate ufficialmente nel bilancio della Difesa Usa e che non include quelle impiegate in investimenti segreti.
L'Italia copre queste missioni di guerra come missioni di pace e di difesa, per salvaguardare le popolazioni dalle dittature; salvo poi, quando queste popolazioni arrivano in Italia – ora molti dalla Siria – farli morire o trattarli come dei criminali e bestie.

Lo stesso giorno della strage di Lampedusa, lo Stato italiano ha represso con le cariche della polizia i richiedenti asilo al CARA di Mineo.


MA ATTENZIONE, STATE RAGGIUNGENDO IL PUNTO LIMITE E PAGHERETE CARO!
E' l'imperialismo la più grande violenza dei popoli, dei proletari, dell'80% dell'umanità, ma più porta avanti questa violenza reazionaria più crea esso stesso le forze che lo combattono, che si uniscono al di là delle frontiere; perchè l'unica via per la fine della barbarie imperialista è la rivoluzione socialista.


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