sabato 28 settembre 2013

pc 28 settembre - LAVORATORI PULIZIE NELLE SCUOLE: FACCIAMONE UNA GRANDE LOTTA NAZIONALE

L'attacco alla scuola pubblica - del governo Berlusconi-Monti e di questo governo Letta (su questo si sono passati la mano...) passa anche dai pesantissimi tagli di più del 50% di posti di lavoro dei lavoratori addetti alle pulizie nelle scuole statali - di cui la stragrande maggioranza sono donne, con tutto quello in più che significa per le donne licenziamenti o nessun salario e indipendenza economica (a proposito Pres. Boldrini, come la mettiamo?). Si tratta di una mannaia che può ricadere già da fine ottobre su decine di migliaia di lavoratrici, lavoratori a livello nazionale. Già ora gli importi degli appalti alle ditte di pulizie che già erano al massimo ribasso, sono stati tagliati della metà. Lo Stato, quindi, dichiara pubblicamente che le scuole devono essere più sporche, che andare a scuola è a rischio salute per gli studenti.

A Taranto giovedì si è aperta la mobilitazione. Ma fin dall'inizio si è posto chiaro che con i sindacati confederali la fine di questa vertenza è nota, al massimo si presenta la falsa e ricattatoria alternativa, che vuole dividere i lavoratori: o il 50% resta a casa, o tutti passano a 45 minuti al giorno di lavoro, senza neanche l'ombrello della cassa integrazione in deroga che c'è stata finora e strappata proprio a Taranto con la rivolta delle lavoratrici nel 2007.
SI' 45 MINUTI!! E QUINDI A UNO STIPENDIO MENSILE DI 150/200 EURO! (si fa prima a chiedere l'elemosina...).

QUESTO RICATTO DEVE ESSERE IMMEDIATAMENTE RESPINTO!

Il comunicato di una lavoratrice dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto.

Giovedi 27 Settembre alla prefettura di Taranto le lavoratrici e i lavoratori addetti alle pulizie nelle scuole statali si sono mobilitati per gli ulteriori tagli del 50% decisi dal governo Letta. Inoltre dal 1° Novembre ci sarà il subentro delle ditte vincitrici delle nuove delle gare d'appalto consip, a Taranto la Dussmann Srl si è riaggiudicata la gara con il massimo ribasso al 60%.
Alla prefettura, i sindacati confederali con la loro collaudata faccia tosta, con un sms inviato agli iscritti solo 2 giorni prima, hanno mobilitato i lavoratori per farli assistere alla consegna al prefetto di una lettera, che con il loro consueto tono conciliatore chiede di avere pietà dei 700 lavoratori di Taranto e provincia, già tartassati da una precedente riduzione del 50% e ormai in cassa integrazione in deroga da 6 anni e che dunque questo colpo di grazia sarebbe stato importuno. Comunque hanno precisato che al 99% nonostante la previsione di una loro andata a Roma il 30 Settembre non ci sarebbe stata "trippa per gatti"!

Come operaia delle pulizie reduce da 18 anni di precariato sotto diversi governi, accomunati da un unica volontà: quella di sfruttarci, di umiliarci con salari da fame, di alimentare guerre tra poveri e di ricattarci con la cigs, sono nauseata di dover assistere alle condizione di sporcizia e di degrado della scuola pubblica a seguito degli scandalosi tagli inaugurati dal governo Berlusconi, e ora governo Letta che con una disumana volontà cercano di affossare la scuola pubblica e finanziare la scuola privata (l'istruzione è roba da ricchi!).Poi i soldi pubblici servono per le missioni di guerra, in opere inutili come la Tav, ecc.

In una città martoriata dall'inquinamento, dal ricatto occupazionale di Riva, dalla disoccupazione al 50%, dall'ingiustizia sociale, da un sindaco incapace, rapinata da Equitalia che ci pignora parte dei nostri miseri salari per ingiuste tasse che con i 500 euro mensili non riusciamo a pagare.

Io mi ribello a tutto questo! E si devono ribellare tutte le lavoratrici e le masse popolari di Taranto. Io spero in una rivolta popolare, in una rivolta dei lavoratori che scendano tutti in piazza compatti come nell'estate del 2007 quando arrabbiati per il taglio delle ore di lavoro, abbiamo tenuto in pugno per mesi amministratori e governo con occupazioni, blocchi della città e scioperi.

DOBBIAMO TORNARE IN PIAZZA UNITI E DETERMINATI CONTRO IL GOVERNO e il decreto del fare.....mandiamolo a fare in c.!

Un operaia delle pulizie di Taranto

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