giovedì 25 luglio 2013

pc 25 Luglio- BLOCCO STRADALE A PALERMO IN SOLIDARIETA' AI COMPAGNI NO TAV ARRESTATI


Una cinquantina di manifestanti no-tav appartenenti a diverse realtà palermitane, tra cui i compagni del circolo proletari comunisti di palermo è scesa ieri pomeriggio in sit-in, nel cuore di Palermo sotto il palazzo del Comune, denunciando la massiccia repressione che le cosiddette forze dell'ordine perpetuano nei confronti dei compagni in lotta in Val Susa in generale e contro i loro abusi del 19 luglio scorso in particolare.
La giornata di venerdì scorso è stata scenario di un'intensa campagna di repressione con tanto di manganellate, gas lacrimogeni, pesanti cariche e 9 persone fermate, di cui sette poi condannate agli arresti domiciliari o all'obbligo di dimora.

I compagni del presidio hanno distribuito centinaia di volantini dal titolo "Giù le mani dalla lotta NOTAV! La repressione non ferma ma alimenta la ribellione"; negli interventi al megafono sono state spiegate le motivazioni del perché questa lotta sia giusta e perché è giusto portare i metodi di questa lotta, che si può definire un embrione di una guerra popolare, in tutte le città.
Tanti slogan gridati dai manifestanti, che sono stati accolti positivamente dai cittadini, passanti e turisti: "la repressione non ci fa paura, la nostra lotta sarà sempre più dura", "la Val Susa paura non ne ha", "Val Susa in ogni città"; è stata denunciata la pratica fascista dei PM , che lo scorso venerdì erano già presenti nella valle ancor prima che scoppiassero gli scontri senza dimenticare il ruolo di Caselli nei processi incorso contro i No tav, "osannato" in certi ambienti della falsa sinistra borghese e "democratica".
Il volto della repressione e della guerra contro le masse, in questo caso contro la lotta notav, viene mostrata in tutti i suoi aspetti, anche e soprattutto nella guerra contro le donne in barba a tutte quelle manovre di governi ed istituzioni che dovrebbero, a parole e mai nei fatti, sostenere i diritti delle donne (come la convenzione di Istanbul, recentemente firmata anche dall'Italia... questi i risultati immediati!) : tra le nove persone inizialmente fermate c'è Marta, che in quella giornata è stata portata in questura e come se non bastasse il trattamento riservato a tutti i compagni, viene anche molestata da poliziotti e poliziotte in varie forme. Viene palpeggiata, picchiata e offesa verbalmente.

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario sono scese in piazza con un cartellone con su scritto " 'Giù le mani' dalle militanti no tav, contro la polizia fascista e sessista ribellarsi doppiamente è giusto!" e gridato slogan come "poliziotto non lo dimenticare, la furia delle donne dovrai scontare". E' stato anche denunciato il reazionario senatore Esposito del PD, che ha parlato di molestie inventate dalla compagna Marta e di manganellate meritate.




Il presidio combattivo, durato più di un'ora, si è poi spostato in strada in Via Maqueda, arteria importante della città, bloccando per vari minuti il traffico e continuando a intervenire al megafono e gridando slogan.

Tra gli interventi è stato detto che è giusto sostenere questa grande lotta affinché possano diffondersi i suoi metodi positivi di lotta in tutto il paese, per una mobilitazione popolare e prolungata contro il sistema del capitale, di cui quest'opera speculativa ne è il frutto. E' stata ribadita la necessità della costruzione di organismi unitari per far fronte all'imperterrita repressione della polizia, longa manus dei governi, dello Stato, dei padroni che sostengono ferocemente le opere speculative e di devastazione ambientale come la Tav o il Muos, per un fronte unico contro il loro terrorismo, quello vero contro i movimenti popolari.

Ora e sempre resistenza! Siamo tutti NOTAV!


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