mercoledì 29 maggio 2013

pc 29 maggio - la Cina imperialista attiva nello scenario mondiale - speciale Cina 3

due compagni di proletari comunisti sono stati recentemente in Cina e preparano un report di interesse generale

quello che segue è un breve esame dell'azione della Cina all'estero tratta dal giornale ChinaDaily

China Daily e‘ un giornale ufficiale dedicato principalmente alla politica del governo, alle notizie sul mondo degli affari, con pochissime notizie di agenzia sugli altri fatti che avvengono. Su 8 pagine che lo compongono, solo 3 o 4 sono di interesse, tutto il resto e‘ trattato come uno striminzito inserto domenicale dei nostri quotidiani. Esso pero‘ risulta l‘unico strumento di lettura, se non si conosce il cinese, per conoscere tramite la stampa l‘azione ufficiale del governo.
Mancano chiaramente assolutamente notizie di lotte e conflitti sociali e anche notizie dello stesso PCC. Vi e‘ quindi una totale identificazione in questo campo tra partito e Stato.

Da CD si evidenzia in forme esclusive e assolute di come la Cina di oggi sia un paese tutto concentrato nella massima espansione degli affari, della produzione, dei profitti sul piano interno e della massima proiezione internazionale, con una politica a 360^ volta ad affermare il ruolo della Cina come potenza economica globale in buoni rapporti di affari con tutti. Nell‘arco del breve periodo di ns permanenza, infatti, Xi ha partecipato ad un Vertice dei paesi emergenti (BRICS) in Sud Africa, ha fatto un giro in Africa, ha incontrato americani, giapponesi, russi; il vertice della Asean, ha presieduto un forum economico internazionale. E in tutti questi giri e incontri sono emersi affari e volonta‘ di buone relazioni. Intanto, è emersa in tutti la volonta‘ cinese di massimi investimenti, ora industriali ora finanziari con tutti i paesi con cui ci sono stati incontri; nello stesso tempo vengono stesi tappeti d‘oro agli investitori stranieri.

Se questa e‘ l‘immagine generale, piu‘ complessa e articolata e‘ invece la sostanza reale di questa situazione, che va distinta tra questioni che hanno davvero un‘importanza nella contesa mondiale economica, politica, geostrategica, e altre che potremmo dire rientrano nella coesistenza pacifica, secondo lo schema conosciuto in altra fase dei rapporti Usa-Urss. Su questo, la questione piu‘ importante e‘ il vertice del BRICS, subito dopo vengono i contenuti del vertice Russia-Cina, terzo, il viaggio in Africa.
Nel vertice del BRICS e‘ stata data molta enfasi alla cooperazione economica, si e‘ fatto l‘esempio WTC, e‘ stata avviata la costruzione di una banca comune, modello BM o almeno BCE, si e‘ parlato di collaborazione comune in Africa, di pressione comune verso gli Usa; e all‘interno del vertice vi sono stati 2 fatti importanti, come la presenza di Putin e l‘incontro Cina-India che di tutto il vertice sembra quello meno cooperativo e meno enfatizzato. Tutto il vertice e‘ stato seguito non solo da cronache ma anche da commenti, editoriali di esperti di politica economica e politica estera, cosi‘ come pure da interventi e dichiarazioni di alcuni commentatori Usa che hanno una linea conciliante con la Cina.

Se si osserva quello che e‘ avvenuto in questi giorni, vediamo che e‘ pressoche‘ assente l‘Europa nello schema delle relazioni principali della Cina. Dei paesi europei si e‘ parlato solo della Francia e del suo intervento in Mali e se ne e‘ parlato in occasione del viaggio in Africa e verso il quale la posizione cinese e‘ di comprensione e di volonta‘ di collaborazione. Per il resto, diversi esponenti europei degli affari hanno partecipato al forum economico internazionale e vi e‘ stato una specie di meeting per gli investitori in Cina a Londra. Tutto cio‘ pero‘ non cambia la sostanza della marginalizzazione dell‘Europa e la riduzione del suo peso generale nel mondo visto dall‘ottica della grande potenza economica cinese.
Il rapporto con gli USA e‘ invece impostato sulla coesistenza-competizione. L‘aspetto principale di essa, dal giornale cinese, appare quello economico. La Cina fa pressione anche verso altri paesi perche‘ contribuiscano ad allentare il blocco economico che comunque gli Usa mantengono verso la Cina, e intanto lancia un‘offensiva contro la presenza di grandi multinazionali Usa in Cina, quali la Apple accusata di praticare prezzi troppo alti pur godendo dei benefici della presenza e investimenti da essa realizzati in Cina – la Apple chiede scusa e propone di rafforzare i legami con i monopoli cinesi nel settore, in primis la Foxxconn. Ma e‘ una contesa che non si sviluppa certo solo sul piano economico, ma a 360^ toccando l‘Asean, Giappone e altri paesi legati agli Usa nell‘area.

E‘ in questo ambito che si inserisce la nuova fase di forte tensione apertasi con la Corea. Essa ha una rilevanza di fase strategica molto grande, una miccia accesa in cui i risvolti sono e possono sfociare nella contesa Usa-Cina. La Cina assume una posizione rispetto alla vicenda che per facile comprensione si puo‘ assimilare a quella del rapporto Usa-Israele quando la casa Bianca in un certo senso critica o non appoggia ufficialmente l‘azione di Israele ma ribadisce pur sempre i legami di amicizia che ci sono – anche su questo pero‘ bisogna tornare in maniera piu‘ dettagliata, leggendo con piu‘ attenzione fatti e azioni in corso tenendo conto che essi sono sempre fondati su notizie, interpretazioni di fonte occidentale.

Per concludere, la Cina sembra puntare su BRICS e Russia, ma il Brics e gli interessi con l‘India non convergono data la vicinanza dell‘India agli Usa, mentre le posizioni piu‘ conflittuali, oltre che con gli Usa, sono quelle con il Giappone. Va tenuto conto che gli Usa contano, oltre che sul Giappone, sulla Corea del sud, sull‘ASIAN al cui interno pero‘ esistono contraddizioni. Intanto gli Usa rafforzano la loro presenza militare nelle Filippine, sempre piu‘ pensata come piazza forte militare in funzione anticinese.
Non trattiamo in questo caso, ma si puo‘ comprendere, il peso piccolo attualmente ma in prospettiva grande che questi contrasti hanno nei confronti di paesi in cui e‘ in corso la gp come l‘India, Filippine, mentre sono ormai abbastanza chiare le influenze di queste contraddizioni e contrasti in Nepal.

Sempre per restare alla stampa cinese, CD, va messo in rilievo che gli
editoriali e i commenti sul piano interno sono tutti volti ad enfatizzare la crescita economica, la floridita‘ dell‘economia e a cercare di dare a tutto questo impianto le caratteristiche di un sogno cinese con un‘interpretazione di esso del tutto simile al sogno americano a cui siamo abituati.
Entrare nei particolari di questa descrizione e‘ importante per comprendere la forza della trasformazione modernizzazione capitalistica imperialista della Cina, ma anche la sua poverta‘ che si va identificando in pieno con il modello occidentale.

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