venerdì 17 maggio 2013

pc 17 maggio - ECCO CHI IN VAL SUSA VUOLE UCCIDERE

lacrimogeni

Alfano: "Lo Stato c’è e non si fa fermare da alcuni delinquenti che potevano uccidere e forse volevano uccidere"

SICURAMENTE SI RIFERISCE A QUESTI...

Armi chimiche: contro i No-Tav gas 'Cs' cancerogeni

Per lo sgombero dei manifestanti che si oppongono alla costruzione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione le forze di polizia hanno utilizzato lacrimogeni contenenti aggressivi chimici. Sotto accusa i candelotti a base di gas 'Cs', altamente tossico, proibiti per uso militare ma dal 1991 in dotazione agli agenti antisommossa.


Armi chimiche: proibite in guerra, ma ideali per sgominare i No-Tav in valle di Susa. In base alle convenzioni internazionali ratificate anche dall’Italia, i soldati impiegati in Afghanistan non possono utilizzare gli aggressivi chimici presenti invece nei lacrimogeni utilizzati in Valle di Susa dalle forze di polizia.

Impressionante la pericolosità potenziale dei micidiali “Cs”, composti con sostanze che ne fanno “vere e proprie armi da guerra”. Danni agli occhi: dalla semplice irritazione fino all’insorgenza di glaucoma acuto. Tra le conseguenze più temibili per le vie respiratorie, il laringospasmo (effetto soffocamento) e una grave insufficienza respiratoria. Senza contare i possibili danni a intestino e organi interni.
“Recenti esperimenti hanno dimostrato che la velocità di riproduzione delle cellule può venir alterata dal contatto coi gas 'Cs', che quindi hanno effetti cancerogeni soprattutto in caso di esposizione prolungata”, spiega il professor Zucchetti in un'assemblea fatta nel 2011.
I gas 'Cs' hanno effetti cancerogeni soprattutto in caso di esposizione prolungata
A Chiomonte sono stati sparati centinaia di candelotti 'Cs' ad altezza d’uomo e controvento. Il 'Cs' potrebbe formare cianuri all’interno del corpo, fino a rivelarsi “geno-tossico” e provocare il cancro: direttamente, senza neppure modificare il Dna.
"Ritengo che la val Susa non debba essere il primo caso di esperimento 'in vivo', cioè su 'bestie umane' che ricevono questi gas lacrimogeni, per l’utilizzo dei gas 'Cs' come agente cancerogeno. Non è possibile che la popolazione valsusina paghi anche questo, oltre al prezzo dell’uranio presente sui monti, dell’amianto, dello smarino, della devastazione del territorio, dell’impatto del cantiere con le emissioni dei camion, le polveri, il radon, i soldi che non ci sono, la mafia".
Molte le testimonianze a margine della lezione-assemblea: “Persone che vomitavano sangue, donne in gravidanza spaventate dal rischio di tossicità”.
Una donna parla di “lacrimogeni sparati addosso alle persone, a mo’ di proiettile: una cosa criminale, violenza inaudita e senza motivo”. Un militante: “Se Maroni voleva denunciare i manifestanti per tentato omicidio, noi dobbiamo denunciare il ministro dell’Interno e gli ufficiali delle forze di polizia per tentato omicidio della popolazione valsusina”...

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