martedì 14 maggio 2013

pc 14 maggio - Filippine: la risposta del PCF alla repressione dell'esercito portata avanti con la scusa delle elezioni


Colpi alle Forze Armate delle Filippine che portano avanti operazioni di repressione con la scusa del “dovere elettorale”

Ufficio Informazioni del PCF

Il Partito Comunista delle Filippine (PCF) oggi ha accusato le Forze Armate delle Filippine (FAF) per l'utilizzo delle elezioni nazionali in programma domani come un camuffamento per intensificare la militarizzazione delle comunità rurali, in linea con la sua guerra di annientamento chiamata Oplan Bayanihan. Il PCF ha invitato Nuovo Esercito Popolare a prendere l'iniziativa e colpire unità delle FAF impegnate nelle intimidazioni contro il popolo.

Il PCF ha lodato il Nuovo Esercito del Popolo della provincia di Kalinga per aver organizzato un agguato, conclusosi con successo, lo scorso 8 maggio contro il 17° Battaglione di Fanteria sotto il comando della 5a divisione di fanteria delle FAF a Sitio Patiking, Bagumbayan, Tabuk. Due soldati sono stati uccisi, mentre altri sei sono stati feriti. L'unità del NEP ha sequestrato un fucile M-16 e altri attrezzi logistici.

Lo scorso 10 maggio, anche il comando del NEP nella provincia di Sorsogon ha portato avanti con successo un agguato contro una squadra speciale della polizia nazionale filippina nel villaggio (Barangay) di Bato, Distretto di Bacone. Almeno cinque poliziotti armati sono rimasti feriti nell'imboscata.

"I militari e le forze di polizia statali reazionarie stanno usando i loro cosiddetti doveri elettorali per entrare illegittimamente in aree dove sospettano che ci siano masse che sostengono attivamente le lotte democratiche di massa per intimidire la popolazione, fare campagna elettorale per i loro candidati favoriti, e contro i partiti e i candidati progressisti che sostengono di essere solidali con la causa rivoluzionaria ", ha detto il PCF.

"Essi fungono da scorte armate dei mascalzoni politici che praticano le intimidazioni e sono impegnati nella compravendita di voti nel loro disperato tentativo di ottenere seggi all'interno della burocrazia reazionaria", ha sottolineato il PCF.

"L'affermazione fatta da Malacanang (il palazzo del governo) che dice che l'unità delle FAF stava scortando macchine per il conteggio dei voti è una totale bugia", ha detto il PCF.

"Il 17° Battaglione di Fanteria stava perlustrando le aree in cui sospetta ci siano roccaforti del movimento rivoluzionario. Stavano strappando manifesti e abbattendo le strutture elettorali dei candidati progressisti e di gruppi inseriti nei gruppi di partito nel vano tentativo di intimidire la popolazione spingendola a votare contro queste organizzazioni che accusano senza prova di essere sostenitori del movimento rivoluzionario armato ".

"Loro approfittano della possibilità di entrare nelle aree rivoluzionarie al fine di reclutare elementi anti-sociali e di organizzare le loro reti di intelligence", ha aggiunto il PCF. "Con il pretesto di sorvegliare le elezioni, le unità di combattimento delle FAF sono state impiegate in aree dove le popolazioni sono attive nelle lotte democratiche e rivoluzionarie di resistenza di massa", ha detto il PCF.

"E' dovere di tutte le unità del NEP di rimanere in allerta e colpire in ogni occasione per evitare che le unità delle FAF intimidiscano le masse per spingerle a votare per il loro politico preferito, di solito quelli che riepiono le tasche dei loro comandanti."

"Come sempre, il NEP svolgerà queste offensive tattiche armate dando priorità alla protezione dei civili disarmati", ha sottolineato il PCF.

"Queste offensive tattiche del NEP non mirano a boicottare le elezioni reazionarie, in quanto non vi è alcun motivo per farlo", ha aggiunto il PCF. "Le elezioni di lunedì sono state sufficientemente denunciate come una farsa organizzata dai politici reazionari dinastici dal livello nazionale a quello livello locale che si sono fatti una beffa completa del cosiddetto esercizio politico democratico."

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