martedì 14 maggio 2013

pc 14 maggio - Bangladesh, chiuse 200 fabbriche tessili dopo il crollo dell'edificio a Dacca

Bangladesh, chiuse 200 fabbriche tessili dopo il crollo dell'edificio a Dacca La decisione degli industriali a causa delle continue proteste degli operai. Lo scorso 24 aprile la tragedia del Rana Plaza, con oltre mille morti sotto le macerie. Terminate le operazioni di soccorso. C i sono ancora 176 dispersi DACCA - Gli industriali del Bangladesh hanno deciso di chiudere 200 fabbriche tessili di Dacca a tempo indeterminato a causa delle continue proteste degli operai. Lo ha annunciato Atiqul Islam, presidente dell'Associazione dei produttori e esportatori di abbigliamento del Bangladesh (Bgmea) in una conferenza stampa a Dacca. Lo scorso 24 aprile un edificio, il Rana Plaza, che ospitava numerose compagnie è crollato uccidendo oltre 1000 persone. Il governo aveva già deciso la chiusura di16 fabbriche che non rispettavano i requisiti di sicurezza. I media locali, intanto, riportano che sono terminate le operazioni di soccorso nel sito del crollo. L'esercito che ha coordinato lo sgombero ha lasciato l'area stamattina. Un responsabile aveva detto ieri sera ai giornalisti che non c'erano più corpi tra le macerie dello stabile di otto piani. Il bilancio aggiornato della tragedia è di 1.127 morti. Secondo le autorità della cittadina di Savar, 176 persone risultano ancora disperse. Da stamattina all'alba l'intera area è stata chiusa al pubblico con una recinzione di bambù posta dall'amministrazione locale. Folla alla cerimonia per le vittime. Migliaia di persone si sono radunate presso le macerie del palazzo crollato  per una veglia di preghiera in ricordo delle vittime della tragedia. La cerimonia (FOTO), tenuta secondo i canoni islamici. Ora il governo si occuperà di sgomberare l'area. Molti familiari delle vittime hanno mostrato le foto dei parenti morti o dispersi, chiedendo il pagamento degli stipendi e la condanna alla pena capitale per i proprietari dell'edificio crollato.  

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