sabato 6 aprile 2013

pc 6 aprile - condanna a esponenti di Casapound per apologia di fascismo

"...Avete idee condivisibili, alcune più, alcune meno. 

Ma se un ragazzo di Casa Pound vuole entrare a far parte del Movimento, 

non vedo problemi oggettivi... 

questo è un movimento ecumenico, se un ragazzo di Casa Pound volesse

entrare nel Movimento Cinque Stelle 

e ha i requisiti, ci entra"...

Questa è democrazia..." PAROLA DI GRILLO M5S!


SALERNO: Apologia del fascismo, chiesta la condanna per quattro esponenti di Casapound

IMG_2614Apposero dei fantocci al balcone dell’ex Pretura di cava il 25 aprile del 2007, fecero irruzione nel centro sociale “Asilo Politico” di Salerno nel giugno dello stesso anno dando fuoco a mobili e suppellettili e portando via uno striscione. Il pm Rocco Alfano ha chiesto la condanna per i quattro esponenti di Forza Nuova, alcuni oggi leader di Casapound Salerno per reati che vanno dall’apologia del fascismo, al vilipendio delle forze di liberazione, al furto, danneggiamento e detenzione di armi bianche. Sul banco degli imputati Luca Lezzi, il 24enne leader salernitano di Casapound, con Vito Mercurio 28 anni di cava de’ Tirreni, Guido D’Amore 29 enne di Salerno, e Raffaele Marino 26enne di San Marzano sul Sarno. La procura ha così chiesto, in una lunga e dettagliata requisitoria, la condanna per tutti e quattro gli imputati: 8 mesi e 250 euro di multa per Lezzi, 9 mesi e 200 euro di multa per Marino e Mercurio, 6 mesi e 200 euro di multa per D’Amore. Pesante la richiesta di pene accessorie: interdizione dagli uffici elettorali per la durata di tre anni. Parte civile per l’associazione Andrea Proto, che ha in assegnazione i locali dove è ubicato il centro sociale, l’avvocato Luciano Pepe, mentre si è costituito per l’Anpi il legale Lupi. Le arringhe difensive sono previste per il prossimo 16 aprile, mentre la sentenza è attesa per il 30 aprile, quando i giudici della seconda sezione del tribunale di Salerno si ritireranno in camera di consiglio per la decisione. Nella requisitoria il pm Alfano ha ricostruito tutte le fasi delle indagini a partire dal ritrovamento di quattro manichini impiccati sui balconi a Cava con scritte contro i partigiani.  Ma una delle prove che hanno portato ad accusare i quattro è stato il ritrovamento in un computer di uno di loro di alcune foto di striscioni trafugati ad Asilo Politico. Secondo l’accusa nel giugno del 2007 Lezzi e Marino avrebbero forzato la grata di una finestra del centro sociale e avrebbero dato fuoco a mobili e suppellettili. Inoltre sarebbe stato manomesso l’impianto idrico con conseguente allagamento della struttura e danneggiati i servizi igienici e l’impianto elettrico.
Fonte: Metropoli 03/04/2013

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