lunedì 22 aprile 2013

pc 22 aprile: No Muos, blitz nella base Usa. Chiudere il cantiere!




Niscemi, in quattro sono saliti su un traliccio di un'antenna contro la costruzione del sistema di comunicazione satellitare della Marina militare Usa

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15:37 - Un gruppo di 10 attivisti "No Muos" ha compiuto un blitz nella base americana di contrada Ulmo, a Niscemi (Caltanissetta), e 4 di loro si sono arrampicati sul traliccio di una delle 46 antenne in esercizio da anni. Protestano per impedire la costruzione del sistema di comunicazione satellitare della Marina militare Usa, ritenuto pericoloso per la salute e per l'ecosistema. La polizia è intervenuta per far uscire i dimostranti dal presidio militare.
Già domenica mezzi diretti al cantiere Muos, scortati dalla polizia, avevano tentato di forzare il blocco. Secondo il coordinamento regionale dei comitati No Muos un ingente schieramento di forze di polizia cingeva d'assedio tutta l'area intorno alla base Nrtf della Marina militare americana, impedendo ai cittadini italiani di muoversi liberamente nella zona e bloccando tutte le strade che conducono alla base, transitabili solo a piedi e previa identificazione dei passanti. "Lo scopo evidente e dichiarato - viene spiegato - è di consentire il transito di un convoglio composto da diversi mezzi che trasportano operai, tecnici e materiali diretti al cantiere Muos, in barba alla revoca delle autorizzazioni".

«Vogliamo la chiusura del cantiere, subito: c'è stata una revoca dell' autorizzazione dei lavori da parte del governo regionale che deve essere rispettata, e a quanto pare non lo e». Così Desy, una dei quattro attivisti No Muos saliti due due tralicci dell'antenne radio della base militare Usa, dal telefonino spiega i motivi della protesta. Lei è su un traliccio con «Nicola e Simona», mentre, spiega, su un altro si trova «Turi» (Vaccaro, ndr). «Noi chiediamo - aggiunge Desy prima che la linea cada e il numero diventi irraggiungibile - che vengano smontate le antenne e sia disattivato questo sistema che noi non vogliamo e chiudere immediatamente il cantiere Muos».




La risposta del ministero della Difesa:  ''da tempo autorizzati e operanti, situati nell'area adiacente a quella del Muos sono indispensabili per le operazioni della Nato nel Mediterraneo e quindi per la sicurezza nazionale''. 

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