mercoledì 6 febbraio 2013

pc 6 febbraio - a Napoli e Cosenza si lotta per il lavoro ma lo stato risponde con la repressione !

i dipendenti Astir, società della Regione Campania in liquidazione, hanno bloccato ieri la Funicolare centrale a Napoli. «Ci devono dare gli stipendi», a quanto pare fermi da mesi.
i lavoratori hanno manifestato dentro e fuori la stazione di piazzetta Augusteo, uno slargo di via Roma.
Poco dopo l'arrivo dei poliziotti, che hanno caricato i manifestanti. Uno dei lavoratori è stato ricoverato al Loreto mare.


Manganellate su padri e madri di famiglia, pesanti cariche sui dipendenti delle cooperative comunali che da settimane protestano per il rinnovo del contratto.



È cambiata la gestione dell’ordine pubblico a Cosenza. Sembrano trascorsi anni luce da quando in città le rivendicazioni dei senza-lavoro ed i conflitti sociali erano gestiti con equilibrio. La guida dell’ordine pubblico in piazza adesso è affidata a responsabili nuovi, perlopiù provenienti da Reggio Calabria. E gli effetti si vedono. Stamani all’arrivo del sindaco Mario Occhiuto che cercava di entrare nel suo ufficio, i circa 500 dipendenti delle cooperative che pretendevano di incontrarlo per un nuovo faccia a faccia, sono stati “ricevuti” dalla celere posta a presidio davanti all’ingresso del palazzo municipale. Botte, spintoni e randellate! Dallo scontro non sono usciti malconci solo i lavoratori. La rabbia e l’esasperazione hanno avuto la meglio. I manifestanti, decisi a non abbandonare il piazzale antistante il Comune, si sono trasferiti sulla vicina corso Umberto per bloccare il traffico. Intanto alcuni di loro salivano sul tetto del municipio.

Create negli anni Novanta dal vecchio sindaco Giacomo Mancini per dare una possibilità di reinserimento sociale ad ex detenuti e famiglie svantaggiate, le cooperative comunali sono formate da 500 persone di cui circa 250 impiegate nelle pulizie in uffici, teatri, interventi da elettricisti, imbianchini, servizi meccanizzati, fogne, falegnameria e manutenzione. Non soltanto la cura del verde urbano, quindi! Sono diversi i politici cosentini che, sotto ricatto occupazionale, costringono questi lavoratori a prestazioni schiavistiche.....
...Nel gennaio scorso i dipendenti hanno lavorato senza stipendio, perché non sarebbe pervenuta in tempo la comunicazione relativa all’indizione del bando. Il Comune pretende inoltre di conoscere l’elenco degli operatori svantaggiati, in palese violazione della normativa sulla privacy. Prima che esplodesse la vertenza, questi lavoratori percepivano al netto 620 euro al mese. Con il nuovo contratto, se anche vincessero la gara, ad ogni socio spetterebbero meno di 500 euro mensili..... Eppure, stando alle dichiarazioni dei presidenti, i servizi elettorali, se svolti dalle cooperative, costano 20mila euro. Affidandoli ai privati, salgono a 85mila. Il massimo del risultato col minimo dello sforzo: nell’estate scorsa, 24 dipendenti sono stati impiegati, mediante borsa lavoro, dalla società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti. Hanno dovuto girare nei quartieri per introdurre la raccolta differenziata. Ma i risultati tardano a venire. Cosenza non è stata travolta dalla recente crisi regionale dei rifiuti, solo in virtù del fatto che spende milioni del proprio bilancio per interrare tutto in discarica.....

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