martedì 26 febbraio 2013

pc 26 febbraio - Taranto capitale del rifiuto del voto .. circa il 40%

martedì 26 febbraio 2013

anche all'ilva anche se non lo dicono adesso il primo partito non è Grillo ma il rifiuto del voto

con nulle e bianche a Taranto città circa il 40 per cento rifiutano il voto, si tratta del più alto dato in tutta italia tra le città importanti
TARANTO – Cala l’affluenza ai seggi nella città dell’Ilva e irrompe il voto di protesta con Grillo che spopola superando la soglia del 26%. I sondaggi dei giorni scorsi davano in netta ascesa il Movimento 5 Stelle, che alle elezioni comunali del maggio 2012 aveva ottenuto appena l’1,7% delle preferenze. Numerosi lavoratori del Siderurgico, anche attraverso i social network avevano fatto intendere che avrebbero sostenuto il comico genovese.

Ma questa indicazione da sola non basta a spiegare il responso delle urne. Difficile dire, vista la grande avanzata che il Movimento 5 Stelle ha avuto in tutt'Italia, che lo Tsunami Grillo sia stato alimentato a Taranto dal ciclone Ilva In città ha votato il 62,90% degli aventi diritto alla Camera, con una perdita secca di 4,5 punti percentuali (67,57% rispetto alle precedenti consultazioni).




. Il primato e la crescita dell'astensionismo si sviluppa a Taranto molto prima, ed è un'astensionismo operaio e popolare che nasce sui problemi del lavoro innanzittutto, della povertà, dei diritt negati in fabbrica e in città, nella discarica del dissesto finanziari sulla povera gente, e naturalmente della sicurezza e salute in fabbrica e sul territorio. Ma esso trova il suo radicamento anche nel fatto che una  forza politica e sindacale precisa, lo slai cobas per il sindacato di classe e Proletari comunisti, conducono in forma organizzata e sistematica la linea e la pratica del non voto e del boicottaggio elettorale, organizzando negli anni  scorsi iniziative e forme di lotta quali riconsegna collettiva di certificati elettorali, proteste e forme di rivolta nei giorni di campagna elettorale - vedi in particolare negli anni scorsi quelle delle lavoratrici e lavoratori delle ditte di pulizia delle scuole, degli

appalti comunali e più recentemente quella dei disoccupati organizzati - che unitamente alla campagna esplicita con volantini all'Ilva e appalto di Taranto, hanno fatto del non voto e, una costante arma di lotta.
A questo, oggi certamente si è aggiunta la vicenda Ilva, nonostante qui i sostenitori più spinti della chiusura dell'Ilva si sono sempre presentati alle elezioni e anche in queste  elezioni esponenti di essi votano e sono candidati. 

Se fosse tutto un fenomeno "spontaneo e sociologicamente determinato come mai non si registra in altre regioni e in altre provincie vicine che sono toccate dagli stessi problemi di lavoro,precarietà povertà? Come mai non si registra nelle altre città dove esistono analoghi disastri ambientali? Anche se questa volta anche a Taranto, trainato da tv e Mass media, Grilloha preso parecchi voti a Taranto anche tra gli operai dell'Ilva. Ma certamente anche Grillo non è in grado di ricucire il distacco tra masse e Stato borghese che trova le sue ragioni nei problemi sociali e politici dei proletari e delle masse popolari, e che qui a Taranto ha trovato una precisa sponda politica e sindacale di classe che contribuisce ad lalimentarla, orientarla e si sforza di trasformarla nel tempo in coscienza e organizzazione.E non si tratta di 'puri e duri' dell'astensionismo, come si dice con superficialità, di una organizzazione sindacale e politica che lavora quotidianamente per trasformare questo rifiuto del voto in rivolta popolare organizzata e che opera perchè il rifiuto del voto sia embrione di coscienza da "deviare", indirizzare verso l'unica strada vera e concreta la rivoluzione (non quella "civile", ma proletaria) per porre fine a un sistemache nega salute, lavoro, salari, vita dignitosa. Una strada ancora lunga e tortuosa, ma che avanza determinata
 In questo senso, pensiamo che l'altra Taranto, la tarantocontro reale ha fatto la sua parte anche in questa elezione

circolo proletari comunisti

 

Nessun commento:

Posta un commento