mercoledì 13 febbraio 2013

pc 13 febbraio - india il regime della repressione e della corruzione, colpito dall'avanzata della guerra popolare !

LA BORGHESIA GENOCIDA INDIANA STRILLA CONTRO LA GUERRA POPOLARE

Dal giornale borghese "The times of india" del 06/02/13 che titola: "I maoisti promettono di continuare a mettere bombe nei corpi dei morti". Per capire all'episodio a cui si riferisce l'articolo rimandiamo al precedente post su questo blog: http://guerrapopolare-india.blogspot.it/2013/01/una-donna-guidava-lattacco-maoista-i.html .
Non aggiungiamo nessun commento all'impostazione di questo articolo limitandoci a segnare in grassetto le dichiarazioni abbastanza chiare ed esplicative di un portavoce maoista contenute in un comunicato riportato dal presente articolo che di per sè smascherano l'ipocrisia di media e governo che spesso strillano strumentalmente.


New Delhi: In quello che potrebbe diventare una grande preoccupazione per il ministro degli interni e le forze di sicurezza che si confrontano con i Naxaliti (termine utilizzato in India per i maoisti n.d.r.), i maoisti hanno dichiarato che continueranno con la tattica di impiantare bombe nei corpi del personale di sicurezza uccisi come hanno fatto recentemente a Latehar in Jharkhand. In una dichiarazione scritta datata 16 Gennaio a nome della Commissione Speciale Militare Area Bihar-Jharkhand-North Chhattisgarh dell'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare, il portavoce del Partito Comunista dell'India (Maoista) Toofan ha detto che fin quando gli attacchi delle forze di sicurezza contro i maoisti non seguiranno nessuna "regola di guerra", anche loro andranno oltre le regole.
Mentre i "media e il governo hanno etichettato "inumano" la strategia di impiantare bombe dentro i corpi morti del personale di sicurezza", non hanno visto il modo "inumano" in cui le forze di stato uccidono e attaccano i maoisti, ha detto il portavoce.
il comunicato parlava anche circa il trattamento "inumano" nel quale i maoisti morti erano trattati dalle forze di sicurezza durante gli incontri (scontri a fuoco n.d.r.) e ha dichiarato che spesso, neanche venivano informate le famiglie del defunto e ritornati i corpi ad esse.
Sul fatto di impiantare bombe nel corpo di un paramilitare, il comunicato del Partito Comunista dell'India (Maoista) dice, "Non abbiamo problemi ad ammettere che i combattenti dell'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare hanno messo una bomba a tempo nel suo addome. I Combattenti dell'EGLP, in ogni caso, non hanno mai torturato un paramilitare che è sopravvissuto. Infatti, abbiamo trattato i paramilitari arrestati come prigionieri di guerra rilasciandoli anche. Se mettere una bomba in un corpo morto è irrispettoso del morto, sarebbe anche un crimine quello commesso dai medici che conducono l'autopsia. La verità è che il solo scopo di impiantare una bomba nell'addome del paramilitare (a Latehar) era di causare il massimo danno alle ostili forze centrali. " Per Opporci alle atrocità delle forze centrali in Chhattisgarh, jharkhand e Bengala, continueremo a farlo (impiantare bombe nei corpi morti.)".
Il comunicato aggiunge, " l'EGPL vuole rendere chiaro che le bombe impiantate nel corpo del paramilitare era una bomba a tempo a circuito molto semplice che è stata impiantata in una maniera tale che sarebbe dovuta esplodere al momento o quando il corpo morto è stato portato via. I dottori non erano il nostro obiettivo come e stato detto di essere. Era un circuito ordinario che si è disinnescato perchè vi è penetrata dell'acqua".




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