martedì 12 febbraio 2013

pc 12 febbraio - i CARC- nPCI più 'papisti del Papa - la lotta del proletariato nel nostro paese è contro lo stato borghese per la rivoluzione socialista

una linea democratico borghese che confonde la realtà del nostro paese di un gruppo 'comunista a parole' revisionista nei fatti

dal comunicato dei carc -nPCI comunisti e tutti gli organismi e le persone avanzate del nostro paese devono raddoppiare gli sforzi per mobilitare le masse popolari ad organizzarsi per approfittare della disgregazione della Repubblica Pontificia e costituire un Governo di Blocco Popolare.

Le masse popolari del nostro paese subiscono da più di settanta anni il peso del rinnovato e rafforzato potere della Corte Pontificia sull’Italia. L’eliminazione della Corte Pontificia è un passaggio indispensabile per ogni progresso del nostro paese. Uno dei maggiori misfatti del Fascismo è stato il ristabilimento (con la Conciliazione firmata l’11 febbraio 1929) del potere della Corte Pontificia che col Risorgimento la borghesia aveva in qualche misura limitato.
Le dimissioni del capo della Corte Pontificia sono un effetto della crisi politica della Repubblica Pontificia e della crisi politica della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti di cui il Vaticano è uno dei pilastri. Ma oltre che un effetto dei contrasti insanabili alimentati e aggravati dalla crisi, da parte di chi le ha imposte le dimissioni di Papa Ratzinger sono anche un tentativo di soluzione della crisi. Sia i vertici della Repubblica Pontificia che i caporioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti puntano a rafforzarsi mettendo a capo della Corte Pontificia un Papa più autorevole. Ma la crisi non è una questione di individui: sta nella Repubblica Pontificia e nella Comunità Internazionale, scosse dalla crisi del capitalismo a cui non sono in grado di porre fine. .....




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