sabato 19 gennaio 2013

pc 19 gennaio - Per Visco, presidente della Banca d'Italia, bisogna continuare a fare sacrifici...


Gli studenti che ieri hanno contestato il presidente di Bankitalia Visco sono stati allontanati con la forza e poi “rimproverati” dagli addetti ai lavori, e cioè dai lecchini sempre a disposizione di simili personaggi, di non aver letto la relazione e quindi implicitamente di non capire quello che Visco stava dicendo. Una giornalista del sole 24 ore oggi dice che si è trattato di una Lectio Magistralis di grande spessore scientifico!

E che cosa diceva Visco?

“La ripresa in Italia «sarà lenta e difficile, perché bisognerà affrontare il problema di crescita strutturale». Riprendendo il Bollettino della “Banca d'Italia che rivede al ribasso le sue previsioni portando la stima del pil per il 2013 al meno uno per cento (a luglio scorso gli economisti di via Nazionale stimavano per quest'anno un meno 0,2 per cento).”
“«Al di là della congiuntura sfavorevole, il nostro Paese deve saper trovare le motivazioni e gli incentivi per affrontare con decisione il problema della crescita»” E fin qui solo frasi vaghe che non significano niente!
“«Guadagni di competitività possono essere solo il risultato di un impegnativo ma imprescindibile disegno organico di riforma».” Insomma sulla scia del governo Monti e oltre… “Si va «dalle liberalizzazioni nell'accesso ai mercati al loro migliore funzionamento e al sostegno dell'accumulazione del capitale umano e fisico, [sott. nostra] dal miglioramento della qualità dei servizi pubblici alla riduzione degli ostacoli burocratici, dal contrasto all'evasione fiscale e alla corruzione a una maggiore efficienza della giustizia civile».” Tutte cose che i padroni grandi e piccoli dicono e scrivono ogni giorno al governo perché faccia il suo lavoro!

Quindi la crisi c’è ed è peggio di quello che si pensava. Se ne può uscire? Lo “scienziato” Visco non lo sa ma la butta lì, usando il condizionale: “L'uscita ravvicinata dalla crisi e il ritorno alla crescita dovrebbe essere assicurato dal recupero degli investimenti: non dai consumi, destinati a scendere di quasi due punti percentuali anche nei prossimi mesi … visto che il tasso di disoccupazione appare destinato a toccare il 12 per cento nel 2014.” E perciò “occorre che non vengano vanificati i risultati ottenuti in termini di minor fabbisogno” [Minor fabbisogno e avanzo primario significano che lo Stato spende meno di quanto incassa].

Per evitare qualsiasi fraintendimento contro cui si deve indirizzare la giusta rabbia che nasce da tutto questo Visco puntualizza: “Un punto, però, deve essere chiaro…: «Noi viviamo in un'economia di mercato e bisogna che il mercato funzioni bene. Questo non vuol dire combattere i profitti per i salari; vuol dire combattere le rendite». Quindi niente lotta contro i padroni che fanno profitti…

Per darsi poi un contegno e dare una “risposta” agli studenti che lo hanno contestato Visco “alla funzione essenziale della scuola per lo sviluppo economico crede moltissimo «il capitale umano è fondamentale.»”
  
Tutta questa manfrina “di grande spessore scientifico” per dire che bisogna continuare a fare sacrifici anche nei prossimi anni e che la scuola deve formare giovani che servano al Capitale!

Davanti a tanta arroganza e menefreghismo avevano o no ragione gli studenti che hanno contestato in maniera fin troppo civile questo parassita sociale che incassa uno stipendio da favola per portare avanti una politica che aiuta le banche e i padroni, i ricchi insomma, e raccontare e ripetere fesserie sull'economia e sul “capitale umano”?

Nessun commento:

Posta un commento