sabato 13 ottobre 2012

pc 13 ottobre - comunicato sulle perquisizioni dell'1/10/2012 a roma - la solidarietà di proletari comunisti

Il 1/10/2012 alle ore 6.00 circa del mattino venivano compiute dalla d.i.g.o.s. di Roma 5 perquisizioni nei confronti di altrettanti compagni e familiari dei medesimi. Nel corso dell’operazione poliziesca, ordinata dai giudici D’Amelio e Tescaroli, venivano sequestrate le solite agendine telefoniche, i soliti computer, le riviste di movimento, con particolare interesse verso quelle che esprimevano solidarietà ai compagni detenuti. Dopo di che veniva notificato un avviso di garanzia per una lunga serie di reati puniti con l’ergastolo. Nello specifico l’art.302 cospirazione, l’art. 283 attentato alla costituzione, il solito 270bis adatto a tutte le occasioni e dulcis in fundo l’art.284 che poi sarebbe insurrezione armata contro lo stato! Tutto ciò sostanziato dall’ipotesi d’aver affisso un manifesto che ricordava un militante comunista , lasciato morire in carcere per mancanza di cure mediche; il compagno Luigi Fallico 59 anni; artigiano corniciaio, proletario di casal bruciato. Il manifesto e la sua affissione (così recita l’ordinanza) fanno parte di un disegno strategico diretto dai “terroristi” detenuti. La verità è che la borghesia, i padroni, il governo delle banche e dei grandi gruppi finanziari, oramai ha paura persino dei morti; di quelli cioè, che Mao-Tze-Tung definiva pesanti come montagne. E in questi anni, sui posti di lavoro, nelle carceri ne hanno prodotti veramente tanti;troppi! Essi sono direttamente proporzionali all’intensificazione dello sfruttamento operaio, ed all’aumento della repressione necessaria a mantenere l’attuale ordine basato sul profitto di pochi parassiti. LA VERITA’ E’ CHE I TERRORISTI SONO LORO. La verità è che dietro il grigio governo Monti, voluto da tutti i partiti politici, si nasconde la volontà di annichilire qualsiasi istanza di classe, qualsiasi lotta sui posti di lavoro. Gli agenti della repressioni stanno pesantemente affondando il piede sul pedale dell’acceleratore. I raid repressivi che hanno colpito i compagni anarchici dalla primavera di questo anno a oggi, le pesanti ed esemplari condanne per il g8 di Genova e per il corteo del 15 ottobre a Roma sono gli indicatori che il clima si stia facendo davvero pesante. E questa condizione la subiscono coloro che non intendono chinare la testa di fronte allo stato dei padroni. Il quartetto delle barbarie ( Merkel-F.M.I.-B.C.E.-U.E.) sta preparando per noi piatti a basa di pane e acqua e non ha nessuna intenzione di ritrovarsi l’unione europea “impestata” di conflitti sociali. Per questo danno indicazioni ai loro governi-fantoccio di estirpare alla radice qualsiasi graminaceo, la tendenza e’ arginare il virus zombiesco,di Romeriana memoria, al fino di circoscriverlo alla sola Grecia. E così, dopo le parole “solidali” con i lavoratori dell’alcoa, del “nostro” presidente della repubblica arrivano le manganellate, e così dopo le accorate parole dei vari cardinali e prelati tarantini; le alternative degli operai ilva rimangono sempre 3: scannarsi tra poveri-rimanere disoccupati-continuare a lavorare e morire di tumore. La spada di Damocle di un eventuale processo penale che minaccia condanne più che pesanti, dovrebbe nelle intenzioni di lor signori indurci a non pensare, a non lottare, a non dare la nostra solidarietà ed il nostro impegno militante per la classe a cui apparteniamo: il Proletariato! NOI NON ABBIAMO PAURA. Ma il punto non e’ questo! Chiediamo con forza a tutte le situazioni di lotta, al sindacalismo di base, alle radio, di pronunciarsi aderendo a questo comunicato, respingendo questo attacco, arrogante e scomposto, non a tizio e Caio, ma a tutto il corpo di classe. Nessun sincero compagno può far finta di non vedere, che questa deriva potrebbe cadere adosso come un macigno su tutte le istanze di liberazione dallo sfruttamento da parte dei

A CHI TOCCHERA’DOMANI SE NON LI FERMIAMO ORA?
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Alcuni compagni di Roma

pc 13 ottobre - Ilva Taranto, oltre 3000 in piazza a Tamburi, ma solo la lotta degli operai può risanare l'ilva e rispondere al movimento di lotta cittadino contro l'inquinamento.

Oggi a Taranto,
mentre il governo Monti-Clini con l'appoggio dei sindacati confederali licenzia una AIA che è all'insegna della gradualità degli interventi e che va incontro ai desiderata dell'azienda e di una riduzione della produzione a soli 8 milioni di tonnellate di acciaio, che è quello realmente producibile in fase di crisi di mercato e recessione italiana e mondiale;
mentre fuori dalla fabbrica la Procura ancora non si è capito bene se vuol procedere come un carro armato
o accettare la situazione creatasi;
mentre gli ambientalisti riformisti e antioperai  esprimono giudizi sull'Aia e la situazione, che vanno in una sola direzione: la chiusura dell'ilva come unica soluzione;
manifestazione oggi del 'Comitato 'liberi e pensanti' nel quartiere Tamburi.
Una manifestazione che ha visto una partecipazione di oltre tremila persone aperta da donne e bambini, con delegazioni di cittadini, gruppi limitati di operai sciolti come cittadini, e gli spezzoni ultrà e studenteschi - questi ultimi avevano spostato lo sciopero da ieri a oggi.
Presenti anche delegazioni ambientaliste di altri comitati di Brindisi contro il carbone, il comitato antidiscarica di Chiaiano, ecc.; presenti dei rappresentanti del comitato cassintegrati di Pomigliano del cobas confederazione, guidato da Mimmo Mignano e Oreste Scalzone.
Una manifestazione che ha mostrato ancora una volta l'ampiezza della giusta protesta antinquinamento che produce morti da tumore e danni ambientali, ma che viene incanalata anch'essa verso la parola d'ordine della chiusura dell'Ilva e del reddito di Stato per gli operai che perderebbero il lavoro.
Uno degli slogan era infatti: "Operai, l'Ilva avvelena - fuori dalla fabbrica a salario pieno".
Questa linea e questa parola d'ordine oltre che illusoria e riformista, alimenta la contrapposizione verso gli operai Ilva di fatto considerati  burattini di padron Riva o colpevoli di inquinare.
La strada dei comunisti e dei sostenitori del sindacalismo di classe va in altra direzione:
lotta dura e senza sconti contro padron Riva per la messa a norma in tempi rapidi dell'azienda con i soldi necessari, ben oltre gli interessi di Riva e del Governo, e massima condanna di Riva e soci per le morti provocate nel suo periodo;
sviluppo del movimento di massa dal quartiere Tamburi a tutta la città per l'aumento dei fondi necessari alla
bonifica del territorio dando lavoro e salute.

La battaglia è in corso, è una battaglia nazionale di tutta la classe operaia e delle masse popolari, ed è necessario che la classe operaia e le sue organizzazzioni si schierino e la conducano su posizioni di classe
contro aziendalismo e ambientalismo antioperaio in tutte le sue forme.

proletari comunisti
13 ottobre 2012

pc 13 ottobre - GLI STUPRATORI RIGRAZIANO MONTI

Al di là di tutte le altre conseguenze tra il tragico e il farsesco, l'ultima trovata del governo Monti per risparmiare sull'illuminazione notturna può avere un'altro effetto drammatico sulle donne.

Da un volantino scritto tempo fa: "...creano città invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle città. E quando questo accade, sempre le città si desertificano dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne; perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, l'uso sociale della città spingendo a una concezione individualista antisociale compagna di strada della sopraffazione, di una ideologia comunque reazionaria, razzista e fascista che nei confronti delle donne si esprime sempre come maschilismo e violenza...".

MFPR

pc 13 ottobre - IL NUOTO UNISCE...


 



















Grillo come Giancarlo Cito, l'ex sindaco fascista, razzista di Taranto. 

Finiscono solo in mare i paragoni? 

MC

venerdì 12 ottobre 2012

pc 12 ottobre - la lotta alla Fiat pomigliano

RABBIA OPERAI EX ERGOM: BLOCCO VARCHI A POMIGLIANOO

E’ stato premonitore l’appello dello Slai cobas volantinato stamattina all'alba, dalle 5.30 alla 6, al primo turno: cassintegrati (FIP-FGA-LOGISTICA NOLA-EX ERGOM-INDOTTO) e nessuno più può sentirsi al sicuro”: A 5 anni dal ‘varo’ del fantomatico piano-Marchionne all’epoca plaudito da FIOM-FIM-UILM ed a 1 anno dal disastroso lancio della “nuova” Panda, il piano stesso è fallito come già facilmente previsto all’epoca dal solo Slai cobas e come recentemente e candidamente confessato dallo stesso a.d. Fiat. Ed oggi che hanno precipitato sull’orlo del burrone dei licenziamenti tutti i lavoratori della Fiat Pomigliano (FIP e FGA) e Nola, delle terziarizzate e dell’indotto (vedi ex Ergom) gli stessi sindacati firmatari - in vista dell’avvio dei licenziamenti di massa – già “declassano” la primaria “assunzione certa in FIP per tutti” in fumosi ed inverosimili piani di “ricollocazione lavorativa”. UNIRE TUTTI PER DARE PIU’ FORZA A TUTTI: lo Slai cobas è impegnato alla graduale, progressiva a realistica mobilitazione -  senza scorciatoie - dei lavoratori con l’obiettivo preliminare del diritto all’assunzione in FIP di tutti i lavoratori Fiat come recentemente stabilito dal Tribunale di Torino su ricorso dello Slai cobas. La restituzione al pubblico del gruppo Alfa Romeo e delle centinaia di miliardi di euro di finanziamenti pubblici dati dalla Stato alla Fiat e da questa usati per smantellare le fabbriche e delocalizzare.

Gli stessi sindacati confederali  oggi ancora acuiscono le divisioni tra i lavoratori già precedentemente operate dalla Fiat con lo “spezzatino” degli stabilimenti (FIP-FGA-NOLA-EX ERGOM-TERZIARIZZATE-INDOTTO), alcuni continuando a seminare “balle e zizzania” (dalla precedente “garanzia” di assunzione certa per tutti oggi ‘declassata’ ad inverosimile e vaga “ricollocazione” lavorativa) tal’altri col malriuscito tentativo di organizzare i lavoratori “alla disoccupati” sotto le mentite spoglie di “comitati di cassintegrati senza bandiera” e scaricandoli nei fatti, da soli, nella tempesta degli annunciati licenziamenti. In questo scenario da “facimme ammuina” si assiste al progressivo proliferare di camper, tende, artisti ed iniziative estemporanee - sostitutive della mobilitazione e della lotta dei lavoratori perché concepite a mero uso mediatico - fuori la fabbrica. Iniziative di fatto incentivate dall’approssimarsi del clima elettorale. E lo scetticismo di molti lavoratori è evidente. E a buona ragione, perché già troppi posti di lavoro si sono persi
tra “canzoni e musicanti”… e tante “fiaccolate con sindaco e monsignore” hanno accompagnato la chiusura delle fabbriche. Una per tutte la storia della Sevel.

Ma l’approssimarsi della scadenza del 13 luglio 2013 (con la fine della cigs per cessazione di attività della FGA) e l’avvio della ‘cassa’ di lunga durata in FIP “rischia” di risvegliare anzitempo  la rabbia e la mobilitazione di tutti i lavoratori mandando a rotoli i piani-concertati di Marchionne e dei suoi sponsor sindacali, politici ed istituzionali.

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 10/10/2012 -
cobasslai@libero.it

pc 12 ottobre - LA "GUERRIGLIA" DEI CORSISTI DISOCCUPATI DI TARANTO

Momenti di tensione questa mattina durante l'occupazione della presidenza dell'AMIU di Taranto.
I corsisti Disoccupati Organizzati una volta entrati hanno attaccato striscioni e manifesti. 
Questa occupazione viene dopo una settimana di azioni/blitz: lunedì alcuni disoccupati corsisti sono saliti su un traliccio davanti alla struttura Pasquinelli dell'Amiu dove sono rimasti per circa un'ora lasciando appeso uno striscione (tuttora presente); mercoledì hanno fatto un incursione dentro la sede della Presidenza dell'Amiu mettendo anche qui uno striscione sopra una torretta, giovedì hanno presidiato il Comune e oggi hanno occupato la presidenza Amiu.
Stamattina dopo un pò di tempo è arrivata la DIGOS e ha trattato per un incontro con il presidente Pucci e l'Ing. Natuzzi.
I corsisti sanno bene che questi incontri, se non seguiti dai fatti, sono solo occasione di chiacchiere come così è stato. Pucci ha esordito dicendo che il Sindaco Stefano ha dato disposizioni di denunciare i corsisti e chiunque altro per interruzione di pubblico servizio. Ci chiediamo quale pubblico servizio abbiamo interrotto lì alla Presidenza? E in quale maniera svolge un “pubblico servizio” il Comune che ancora non riesce a far decollare un piano già pronto di raccolta differenziata e già finanziato per 3 quartieri (Talsano-Tamburi-Paolo VI), fondi tra l'altro sbloccati grazie alla lunga lotta dei Corsisti Dissoccupati Organizzati Slai cobas.
 
I corsisti hanno risposto:
-che il servizio è danneggiato perchè non si usano tutti i mezzi destinati ai quartieri S.Vito-Lama, come hanno appurato durante i presidi alla Pasquinelli;
-che il servizio e i cittadini sono danneggiati se non si organizza il 3° turno alla Pasquinelli garantendo un vero ritorno economico dalla selezione e il riciclo;
-che il personale formato garantirebbe un servizio ad hoc, oltre che un produttivo e lecito utilizzo dei fondi spesi nella formazione.
Pretendiamo rispetto degli impegni presi nei vari verbali e incontri, il percorso corsi di formazione devo concludersi con il lavoro.
Questo è solo l'inizio! Ci fermerà soltanto il lavoro!
Corsisti Disoccupati Organizzati
Slai Cobas per il sindacato di classe.
 
 

pc 12 ottobre - Siria: gli Usa ammettono la presenza di forze speciali in Giordania


Siria, unità occidentali pronte ad intervento


venerdì 12 ottobre 2012


Roma, 12 ottobre 2012, Nena News - Ankara nega che forze speciali americane e francesi siano presenti nella base aerea di Incirlik, nel sud della Turchia, come riportato dalla stampa anglosassone. Può darsi, ma unità scelte, anche britanniche - centinaia di soldati, con compiti di consiglieri e di sorveglianza lungo le frontiere - si trovano con certezza a Russefieh, nel deserto della Giordania, per tenere sotto controllo da vicino la situazione in Siria e, quindi, pronte ad intervenire. A dirlo sono stati alcuni diplomatici occidentali confermando le notizie circolate ieri. Mercoledì il segretario alla difesa americano Leon Panetta aveva riferito della presenza di un contingente Usa ad Amman, con lo scopo di «cooperare con le autorità giordane» nel far fronte all'emergenza profughi e di «monitorare le installazioni per lo stoccaggio di armi chimiche in Siria». Truppe pronte ad entrare in Siria nel caso il loro controllo sfuggisse al regime di Damasco.

Secondo il New York Times in Giordania si trovavano 150 soldati statunitensi. Amman da parte sua ha confermato che una parte dei soldati stranieri, che avevano partecipato ad esercitazioni militari nel Paese, sono rimasti in Giordania.

Re Abdallah, che in apparenza ha mantenuto sino ad oggi un atteggiamento di basso profilo sulla guerra civile siriana, secondo l'agenzia stampa AP starebbe cercando l'appoggio occidentale anche per creare un sistema di difesa antimissile a protezione della capitale Amman.

La Giordania, che ha stretti legami politici e di sicurezza con l'Occidente e Israele, riceve circa mezzo miliardo di dollari in aiuti militari dagli Usa ogni anno e i suoi servizi d'intelligence hanno stretti rapporti di cooperazione con la Cia.

giovedì 11 ottobre 2012

pc 12 ottobre - l'appello dello slai cobas per il sindacato di classe a taranto per il caso ilva

PRIMA DI TUTTO I LAVORATORI!

La Procura va come un carro armato, come se i lavoratori fossero “invisibili”,
Clini dice: aspettate l'Aia, ma vuole preparare un decreto a favore di Riva perchè nel frattempo continui a produrre e inquinare come ora
Ferrante/Buffo portano solo carte, ma senza novità, continuano a fare resistenza e dichiarano tempi lunghissimi per fare i lavori necessari, mentre si sbriga a comunicare circa 1000 esuberi “da ricollocare” in azienda.

Fim e Uilm fanno assemblee non sapendo che pesci prendere
la Fiom, che scioperi non ne vuole fare proprio, fa un referendum inutile tanto per far vedere che fa qualcosa (oltre le parole...).

Il Comitato 'liberi e pensanti” dice “facciamo come dice la Procura”, cioè chiudiamo prima e poi pensiamo ai lavoratori...


LO SLAI COBAS DICE

Prima di tutto i lavoratori!NON SI CHIUDE NESSUN IMPIANTO SENZA PRIMA ACCORDO E PIANO-PROGRAMMA DI BONIFICA CHE TUTELI LAVORO E SALARIO DI OPERAI ILVA -DITTE.
Tavolo istituzionale d'emergenza subito, no-stop, con tutti - compreso lo slai cobas - per trovare le soluzioni necessarie

NOI SIAMO per lo
sciopero generale con blocco di fabbrica e in città in cui gli operai e masse popolari devono unirsi: per lavoro e salute una sola lotta!
NOCIVO E' IL CAPITALE NON LA FABBRICA
Serve lo Slai cobas per fare questa battaglia per vincerlavincere!
Ogni operaio che pensa con la propria testa sa bene che se si fosse stato prima il slai cobas in fabbrica non saremmo arrivati a questa situazione. Ma ora non perdiamo altro tempo!
E non ne perdiamo con sigle sindacali improvvisate e organismi ambientalisti ambigui
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA
v. Rintone, 22 TA – cobasta@libero.it - 3475301704
Blog nazionale: cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.it
Blog locale: tarantocontro.blogspot.it (sta anche su facebook)

pc 11 ottobre - per la manifestazione nazionale del 13 ottobre a Ravenna contro la CMC




Contro gli squali del profitto che "devastano" i bisogni popolari 

La crescente opposizione popolare alle devastazioni ambientali, alla nocività, dimostra che tutto questo sistema basato sul profitto è in contrasto con i bisogni di una umanità che aspira ad un mondo migliore.
La manifestazione contro la CMC a Ravenna manda anche il messaggio che è necessario assediare i loro santuari del profitto capitalistico, denunciare i legami politici, ostacolare in tutti i modi la loro attività.
I profitti della CMC sono quelli di un'impresa multinazionale in prima fila nell'appalto dalle grandi opere come il TAV  (volute da tutti i governi) alle basi militari, dal Dal Molin a Sigonella. Altro che "codice etico", nel proprio statuto all'art. 1 i cooperatori dovrebbero scrivere: "i soldi non puzzano"!
L'attività dei padroni capitalisti, anche quando sono cooperative, è in contrasto anche con la libertà e i diritti democratici. Per la CMC  lo abbiamo visto con la militarizzazione della Val Susa, le violenze poliziesche, la campagna di criminalizzazione, gli arresti del movimento di opposizione al TAV. Sulla stessa linea si sono mosse altre Questure e a Ravenna, fino a questa manifestazione, non è stata concessa alcuna autorizzazione da parte della digos di manifestare davanti ai cancelli di questa impresa che, per lo Stato e per l'amministrazione comunale a guida PD, evidentemente è "d'interesse strategico". Hanno mandato persino la polizia per schedare i partecipanti a un'assemblea cittadina in solidarietà al movimento NO TAV.
Quindi non basta opporsi ai signori del profitto della cementificazione, è tutto il sistema che dev'essere rovesciato, che riguarda la politica, i partiti e i sindacati di riferimento (nel caso della CMC, il PD e la CGIL), i governi che vogliono imporre con lo stato di polizia le loro decisioni.
Non dimentichiamo che il governo Monti dei sacrifici, dei licenziamenti, dei tagli allo stato sociale, dei finanziamenti alla guerra, esprime la linea padronale autoritaria per uscire dalla crisi economica e riguardo il TAV, attraverso il ministro Passera, ha mandato a dire che "il TAV si farà, punto e basta!"
Per noi di proletari comunisti l'esperienza del movimento NO TAV va generalizzata su scala nazionale perchè è riuscita ad unire tutte le varie componenti sociali e politiche in una lotta popolare prolungata.
La proposta di costruzione di una rete nazionale dei comitati che lottano contro le devastazioni ambientali che viene dalla manifestazione di Ravenna è un passo in avanti se viene portata avanti coerentemente anche l'altra parola d'ordine della manifestazione: lottiamo per la libertà.
Per noi lottare per la libertà riguarda innanzi tutto lottare per la libertà di tutti coloro che hanno subito la repressione dello Stato e che stanno ancora pagando con il carcere la loro ribellione al sistema capitalista, alle decisioni autoritarie dei governi di realizzare un'opera costosa, inutile, nociva.
Ma libertà e profitto dei padroni sono due termini in contraddizione, per questo è necessario rovesciare con la rivoluzione tutto il loro sistema sociale fallito e marcio per aprire alla possibilità di un mondo migliore governato non dal profitto e dalla speculazione ma dagli interessi e dalla volontà popolari. Noi proletari comunisti lavoriamo per questo.

proletari comunisti-Ravenna
tel. 339/8911853
e mail ravros@libero.it






pc 11 ottobre - la 'drangheta' in regione lombardia la fa da padrone.. e anche all'Alfa romeo di ARESE


NDRANGHETA all'Alfa Romeo di Arese e alla LEGACOOP LOMBARDIA
Incredibile!Nessuno ancora ne ha parlato...
 La società CARGO LOG srl, che dal marzo 2011 gestisce con la FIAT ed EUROMILANO il sito di 300mila mq di ARESE AUTOMOTIVE al SILOS e alla pista dell'ALFA ROMEO di Arese, è di proprietà di Carmine Cambareri, arrestato il 1° marzo scorso nell'operazione “Black Hawks” sull''ndrangheta condotta dal Gico e dalla Guardia di Finanza di Milano.
Il pm della procura di Milano Giuseppe d’Amico, che ha chiesto il sequestro di beni per cinque milioni di euro, ha contestato ai 23 arrestati, molti dei quali -come i cugini Vincenzo e Giuseppe Facchineri- esponenti di primo piano dell''ndrangheta della provincia di Reggio Calabria,  “reati quali riciclaggio,
impiego di denaro di provenienza illecita, usura, estorsione, truffa, corruzione, associazione a delinquere, ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso” (Il Fatto Quotidiano, 1-3-2012).
Carmine Cambareri, nato a Bagnara Calabra e residente a Bologna, oltre che della CARGO LOG dell'Alfa Romeo di Arese, è proprietario e amministratore delegato della CARGO RENT, società che ha gli uffici e la sede legale a Milano in via Famagosta 75 nel palazzo di LEGACOOP LOMBARDIA, di fianco al portone
di ingresso, e a BOLOGNA in VIA STALINGRADO, a poca distanza dalla sede nazionale dell'UNIPOL.
LEGACOOP LOMBARDIA è una delle principali cooperative che sono proprietarie della finanziaria FINSOE, a sua volta proprietaria di UNIPOL, l'assicurazione di CGIL, CISL e UIL, diventata recentemente, assieme a GENERALI, la principale assicurazione d'Italia dopo il riuscito assalto all'impero dei LIGRESTI. “Prendo una denuncia per estorsione io, perché vado e lo massacro…”, minaccia
Vincenzo Facchineri in un’intercettazione. “Io stasera vado alla casa e scasso a tutti e due, prima spacco il figlio e poi spacco il padre e poi vediamo come esce la macchina dopo due minuti”.
L’obiettivo è un cliente che tarda a restituire l’auto presa a noleggio dalla Cargo rent spa di Milano, che secondo il Gico era controllata dai due cugini. 
Un altro imprenditore che cerca di “sfilare” quattro Fiat Punto alla Cargo Rent, Alberto Schiavone, racconterà agli investigatori di essere stato prelevato sotto casa da Facchineri, spalleggiato da un complice, di essere rimasto “sequestrato due giorni” nel quartiere milanese di Baggio, “chiuso
in un garage e riempito di botte”. Cargo Rent S.p.A. è un’azienda che opera nel settore del noleggio di auto,
furgoni e veicoli commerciali, è presente a Milano, Trezzano sul Naviglio, Assago, Bologna e Verona.
CARGO LOG srl gestisce per conto della FIAT (I-FAST, LEASYS, FIAT CENTER ITALIA) e  di ARESE AUTOMOTIVE SPA il deposito e la commercializzazione di migliaia di auto nuove o usate, in gran parte FIAT, presso il SILOS dell'ALFA.
Proprietario di CARGO LOG srl, con l'85% del capitale, è il Carmine Cambareri di cui sopra;l'altro socio col 15 %, nonché amministratore delegato, è Alberto Tresoldi, fino a pochi mesi fa direttore della SADA, società della galassia FIAT che gestisce i piazzali di MELFI, POMIGLIANO D'ARCO (Novafero Srl ), PIEDIMONTE SAN GERMANO (Cassino), SEVEL, ORBASSANO (TO), TICHY (Polonia), ecc..
A fine luglio 2012 le quote di possesso del capitale di 10mila euro sono cambiate: ora sono 50 Cambareri e 50 Tresoldi.Recentemente Alberto Tresoldi, socio di Cambareri, ha inaugurato il terminal ferroviario di Sacconago, a Busto Arsizio (VA), ove arrivano le nuove Fiat Panda.“I veicoli arrivano al terminal grazie ai treni che le scaricano nel piazzale in zona industriale, per poi essere ricaricate sulle bisarche destinate alle
concessionarie di Lombardia, Piemonte e Veneto.“Fiat Panda ma non solo. Dal bivio passeranno anche veicoli commerciali provenienti dalla Val di Sangro e vetture realizzate negli stabilimenti in Polonia. Il traffico sarà però limitato a uno o due treni a settimana e “a tempo determinato”. Il terminal verrà infatti utilizzato fino a che non sarà ristrutturato quello di Arese (www.informazioneonline.it).Arese Automotive ha iniziato nel marzo 2011 l'attività di stoccaggio e compravendita di auto al SILOS di Arese; Cargo Log si è insediata anch'essa da allora nell'area dell'Alfa con l'incarico non solo di gestire il flusso della auto Fiat dagli stabilimenti e dalle concessionarie, ma anche di riattivare il collegamento di trasporto delle auto tramite la ferrovia nord utilizzando i vecchi binari, ancora oggi esistenti, dall'Alfa a Garbagnate Milanese. A
quest'ultimo scopo hanno già pronti 2 milioni di euro.
Arese Automotive, a maggio 2012, ha ceduto in toto a Cargo Log il ramo di azienda della logistica e del deposito delle auto al SILOS dell'Alfa di Arese.
Presidente del CdA di Arese Automotive spa è Luigi Arnaudo, già per 30 anni dirigente FIAT e nel comitato esecutivo della IFIL (ora EXOR), la finanziaria della famiglia Agnelli.Amministratore delegato è RANDAK STEFAN LEOPOLD, licenziato due anni fa dalla Mercedes, della quale era direttore a Milano.Nel CdA ci sono anche STEFANO ALBERTAZZI della Finiper, e ALESSANDRO PASQUARELLI, amministratore delegato di EUROMILANO (LEGACOOP, UNIPOL, INTESASANPAOLO, CCL_Acli-Cisl, Brunelli).
Arese Automotive spa è controllata da PARTICOM UNO SPA.PARTICOM UNO è controllata per il 76,19% dalla società lussemburghese CANOVA 2007 e per il 23,81% da EUROMILANO.
ALL'ALFA di ARESE non c'è LAVORO per i LICENZIATI ?
Da oltre 19 mesi 70 operai Alfa Romeo sono in presidio alla portineria Sud Ovest dell'Alfa.Al loro posto sono stati messi lavoratori precari e senza diritti.Sono senza stipendio e senza nessun ammortizzatore sociale.
Molte volte hanno anche fatto presidi davanti alla CARGOLOG e ad ARESE AUTOMOTIVE ed hanno chiesto lavoro per loro, i cassintegrati FIAT e i giovani della zona.
ALL'ALFA DI ARESE C'E' FORSE POSTO SOLO PER MAFIA E 'NDRANGHETA ?
Arese, 1° ottobre 2012                             Slai Cobas Alfa Romeo

pc 11 ottobre - Palermo 12 ottobre - onore e gloria al Presidente Gonzalo

Un  importante appuntamento di formazione e dibattito è organizzato dal circolo proletari comunisti di Palermo per venerdì prossimo.
Un incontro o come dicono i compagni peruviani 'una charla' per discutere della rivoluzione peruviana, della detenzione da 20 anni del Presidente Gonzalo, leader storico del PCP e della rivoluzione peruviana, del suo importante discorso dalla gabbia del 25 settembre 2002 da parte del regime peruviano - allora Fujimori -e dell'imperialismo, principalmente USA, ma sopratutto per discutere del suo pensiero e del suo contributo al
marxismo-leninismo- maoismo, come scienza proletaria della rivoluzione.
Un incontro con avanguardie dei lavoratori, giovani, donne di Palermo, da sempre in lotta contro padroni governo, istituzioni locali, ma da sempre guidati da una linea proletaria rivoluzionaria in queste loro lotte, ben oltre le rivendicazioni quotidiane, ma interni a un progetto di guerra proletaria e popolare nel nostro paese per il potere proletario, il socialismo e il comunismo.
I compagni di Palermo sono da sempre internazionalisti che considerano ogni lotta, ogni organizzazione come parte del movimento internazionale del proletariato e contributo a costruire nel nostro paese il partito della rivoluzione e un movimento internazionale e internazionalista del proletariato per spazzare dalla faccia della terra capitalismo e imperialismo e il suo programma di miseria, reazione e guerra per i profitti del capitale.

pc 11 ottobre - Ilva taranto .. nocivo è il capitale ..non la fabbrica .. comunisti e riformisti alla prova dell'ilva

all'ilva ci sono due nemici
il primo è padron riva che per i profitti - come ogni capitalista - sfrutta gli operai per trarne il massimo vantaggio e per ridurre i suoi costi lesina in sicurezza sui posti di lavoro e tutela ambientale
il secondo è lo stato dei padroni, che in tutti questi anni lo ha lasciato fare.. lo stato comprende Governo, Parlamento Regione, Provincia, Comune, Magistratura, apparati di controllo ecc - .
le organizzazioni sindacali confederali collaborazioniste con riva e stato non hanno quindi tutelato, oltre che salari, posti di lavoro,condizioni di lavoro,in maniera particolare sicurezza sul lavoro e tutela dell'ambiente circostante
le forze ambientaliste moderate o radicali in nome dei cittadini vedono le questioni di sicurezza e ambiente separate dalla società
capitalista e in nome del riformismo vorrebbero un capitalismo dal volto umano, un capitalismo che non uccida e inquini e considerano chi più o chi meno gli operai che in questa fabbrica che ci lavorano come complici del padrone o come fantasmi di cui non importa curarsi o quelle 'libere e benpensanti vittime da assistere
per questo riva sostiene posso bonificare la fabbrica ma con tempi e modi che mi garantiscano il profitto
lo stato prima lassista ora rigorista, ma sempre al servizio del sistema e dei padroni nel suo complesso
dice o bonifica subito o chiudi
gli ambientalisti  moderati o radicali che siano aderiscono a questa ultima posizione

i comunisti e gli operai dotati di coscienza di classe, che non sono certo quelli che si definiscono 'cittadini'
dicono invece che senza rovesciare il sistema dei padroni, lo stato dei padroni con la rivoluzione non si può avere nè fabbrica bonificata, nè città risanata e intanto organizzano la lotta degli opera in fabbrica per difendere salario, lavoro, condizioni di lavoro salute e sicurezza in fabbrica e sul territorio cercando di strappare il massimo possibile in questa lotta e cercando di unire operai e masse popolari per ottenerlo, utilizzando tutte le forme di lotta possibili, dagli scioperi ai blocchi, dalle vertenze ai ricorsi legali, ma sempre al servizio e in funzione di costruire rapporti di forza, accumulazione di forza, strumenti di organizzazione necessari al rovesciamento del potere dei padroni, i suoi governi, il suo stato- magistratura compresa-
per fare questo bisogna sconfiggere nelle file della classe operaie e del popolo le forze che sostengono i padroni sindacati collaborazionisti e le forze, le idee e le illusioni riformiste, travestite qui da ambientalisti e cittadini, che anche quando sono presenti nella classe operaia sono sempre antioperai come classe  e per salvare il sistema del capitale

per questo i comunisti e gli operai dotati di coscienza di classe, si basano e lottano per il sindacalismo di classe, per il fronte proletario e popolare contro padroni e stato dei padroni e sono altra cosa di sindacalisti di base quali USB, cobas confederazione ecc e di comitati e organismi ambientalist ecc.

se si comprende questo allora si può comprendere cosa realmente avviene e cosa deve e può avvenire

proletari comunisti-PCm Italia
11 ottobre 2012
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mercoledì 10 ottobre 2012

pc 11 Ottobre- Canada- non ci accontentiamo di lottare contro l'austerity, lottiamo per la rivoluzione!

In Spagna, Grecia e Portogallo, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza e hanno fronteggiato la brutalità della polizia la scorsa settimana per protestare contro le misure di austerità imposte loro dal Fondo monetario internazionale, la Banca centrale Europea e la Commissione europea.
In Portogallo, il governo ha tagliato non meno di 40 miliardi di euro di spesa pubblica, ridotto salari di disoccupazione e congelati i salari dei lavoratori del settore pubblico.

In Grecia, la coalizione al governo ha in programma una nuova serie di tagli in bilancio in un paese in cui i lavoratori sono ora a malapena in grado di sfamare le loro famiglie. Per quanto riguarda la Spagna, ha un alto tasso di disoccupazione di circa il 25% - e non stiamo parlando di quello ufficiale, che è sempre sottovalutato.
Qui in Canada, i lavoratori  e i disoccupati fanno ugualmente fronte a delle misure di austerità. Ai dipendenti del settore pubblico dell'Ontario viene detto che devono essere disposti ad accettare un congelamento dei salari per i prossimi due anni, anche se il costo della vita continua a salire. Il governo Harper ha recentemente effettuato tagli catastrofici al programma per la sanità dei profughi;delle rifugiate incinte sono state addirittura allontanate da alcuni ospedali. Questi sono solo alcuni esempi delle misure che affrontiamo.
Queste misure di austerità non sono nuove per il Canada. Nel 1990, gli studenti, le famiglie povere e lavoratori hanno pagato il prezzo per i fallimenti del capitalismo, la chiusura di alcune scuole, di classi sempre più affollate, il ridimensionamento del settore pubblico e i numerosi licenziamenti nelle fabbriche.
Le riforme adottate per ridurre il debito e salvare l'economia ci vengono sempre presentati come qualcosa di inevitabile. Ogni volta che un nuovo ciclo di austerità appare, siamo chiamati a vivere con le sue conseguenze: aule sovraffollate, meno posti di lavoro dignitosi, deterioramento dei servizi sanitari e trasporti pubblici.
Ma le disparità di disoccupazione e di massa che abbiamo di fronte non sono "incidenti".
Possiamo e dobbiamo lottare contro l'austerità, come gli studenti in Québec hanno fatto combattendo l'aumento dei costi della scuola, e così come le centinaia di migliaia di persone in Europa che protestano contro la riduzione della salari e delle pensioni.
Ma abbiamo allo stesso modo bisogno di organizzarci e di prepararci, il che ci impone di imparare dalle nostre lotte passate e attuali.
In Europa, le proteste non sono ancora riuscite a invertire i rapporti di forza a favore dei lavoratori. Da un lato, la risposta dei lavoratori manca di coesione; dall'altro, le grandi organizzazioni che sostengono di rappresentarle hanno cessato di educare le masse e di mobilitarle per il fatto che è il sistema capitalista che bisogna rovesciare. Le masse non sono spinti alla rivoluzione, ma verso le riforme.
Come lavoratori o lavoratrici, disoccupati, studenti, giovani provenienti da comunità svantaggiate, abbiamo tutto da perdere dalle misure di austerità imposte dai ricchi, e tutto da guadagnare nel resistere a tutto, soprattutto se non ci limitiamo a resistere alle misure stesse, ma attaccare il sistema per il quale ci vengono applicate.

pc 10 ottobre - in Grecia polizia e nazisti si aiutano nella repressione della lotta ..


  di marco santopadre - contropiano

Antifascisti arrestati e pesantemente torturati dalla Polizia ellenica che ormai fa apertamente il lavoro sporco per conto dei neonazisti di Alba Dorata.


La connivenza tra apparati di sicurezza ellenici e neonazisti diventa sempre più stretta e grave, stando alle notizie pubblicate da l’Observer e alle eloquenti foto diffuse dal Guardian. Non solo gli squadristi di Alba Dorata hanno campo libero per le loro aggressioni – alcune delle quali sono state mortali – nei confronti di cittadini immigrati, attivisti di sinistra e omosessuali. Ora alcuni settori della Polizia greca si stanno incaricando anche di colpire quei gruppi e quelle organizzazioni che stanno cercando di reagire nelle strade e nei quartieri alla violenza neonazista. Di fare letteralmente il ‘lavoro sporco’ per conto dei neofascisti.
Domenica 30 settembre una manifestazione antirazzista stava sfilando nel quartiere di Aghios Panteleimon per protestare contro i continui attacchi subiti dagli appartenenti ad alcune comunità africane, in particolare della Tanzania. Quando il corteo antifascista è venuto a contatto con gli squadristi di Chrisy Avgi e ne sono nati dei tafferugli, la Polizia è intervenuta a sostegno di questi ultimi ed ha fermato numerosi attivisti e attiviste. Che, stando a quanto racconta il quotidiano britannico, 15 antifascisti non solo sono stati arrestati, ma una volta condotti in caserma sono stati addirittura torturati.

Quando il giorno seguente alcune organizzazioni hanno manifestato per la liberazione dei loro compagni arrestati, la polizia ha fermato altri 25 attivisti. Poi spogliati a forza, costretti a “sfilare” davanti agli agenti e tenuti svegli per tutta la notte attraverso luci laser puntate sui loro occhi. Costretti a piegarsi davanti ai poliziotti, insultati e pesantemente minacciati: “morirete come i vostri nonni nella guerra civile” e poi ancora “I vostri dati possiamo passarli a quelli di Alba Dorata”. Una minaccia molto concreta, se si pensa che da studi statistici è risultato che alle due ultime tornate elettorali almeno la metà degli agenti di Polizia di stanza ad Atene hanno votato per Nikos Michaloliakos e i suoi scagnozzi.

torturegrecia1I fascisti in divisa avrebbero impedito ad alcune delle attiviste arrestate di bere per 19 ore, sopportando pesanti insulti e minacce sessuali. Alcune di loro, per placare la sete, avrebbero addirittura bevuto l’acqua dai servizi igienici. Uno dei fermati è finito in ospedale con un braccio rotto e la testa spaccata. Altri hanno evidenti bruciature di sigaretta sulle braccia e sulle gambe. Un attivista ha riferito di essere stato colpito alla spina dorsale con un taser che gli ha lasciato un evidente livido sulla schiena: «È come una scossa elettrica», ha raccontato l’anti-fascista, «le mie gambe erano paralizzate e dopo pochi minuti sono caduto. Mi hanno ammanettato e hanno iniziato a colpirmi e a darmi calci nelle costole e sulla testa. Volevano che camminassi, ma non riuscivo, allora mi hanno trascinato a terra per tutti i cinque isolati che ci separavano dall’auto di pattuglia».

Le torture, secondo la testimonianza degli antifascisti fermati raccolte e rilanciate dal Guardian, sono state realizzate dai poliziotti all’interno del Comando Generale di Polizia dell’Attica. Ma naturalmente il portavoce dell’istituzione, Christos Manouras, ha categoricamente smentito ogni accusa.

Ma uno degli avvocati degli attivisti fermati, Dimitris Katsaris, non ha esitato a paragonare le torture inflitte ai suoi clienti con quelle realizzate dai soldati statunitensi nel centro di prigionia iracheno di Abu Ghraib: “Non si tratta solo di un caso di brutalità da parte della polizia di cui si sente ogni tanto in ogni paese europeo. Questo avviene ogni giorno. Abbiamo le fotografie, abbiamo le prove di quanto accade alle persone che protestano contro l'ascesa del partito neonazista in Grecia. Questo è il nuovo volto della polizia, con la collaborazione del sistema giudiziario".

La notizia di quello che a noi italiani ricorda molto ciò che avvenne nel 2001 all’interno della Diaz prima e della caserma di Bolzaneto poi la dice lunga sulla pericolosità rappresentata dalla complicità di pezzi importanti degli apparati statali ellenici con un partitino che può contare in tutto il paese su poche centinaia di squadristi ma che finora nessuno sembra in grado di fermare. Anche perché la maggior parte delle organizzazioni di sinistra e popolari elleniche non ha nelle proprie corde l’antifascismo militante ed è evidente che manifestazioni simboliche e appelli alle forze dell’ordine affinché si incarichino di reprimere il fenomeno delle aggressioni razziste non possono che cadere nel vuoto viste le simpatie degli agenti per Alba Dorata.

Le torture inflitte dai poliziotti agli antifascisti – rilasciati con evidenti segni delle violenze subite – seguono l’inquietante episodio segnalato dal settimanale francese Le Point, secondo il quale in alcune località greche i commissariati indirizzano verso i neonazisti i cittadini che si rivolgono alla Polizia.

pc 10 ottobre - NOCIVO E' IL CAPITALE NON LA FABBRICA

Per imporre la difesa del lavoro e della salute all'Ilva, gli operai devono diventare il cuore della lotta.
Tutti, da Riva alla Magistratura, dal governo, agli ambientalisti antioperai, vogliono ridurre gli operai o a burattini, manovrati da altri con fili politici, ideologici, ricattatori, o a invisibili, silenti, in attesa che la "tempesta perfetta" che questa guerra del sistema capitalista in difesa dei profitti o di un sistema sempre borghese ma con i fiori alle finestre, vada alla sua conclusione, in cui gli operai perdano e le masse popolari al meglio vengano rabbonite con dei contentini. In questo, i dirigenti dei sindacati confederali ora sostituiscono le parole alla lotta e la Fiom si inventa addirittura un referendum per non fare sciopero.
Il Comitato liberi e pensanti, con il suo "piede in due staffe", ma comunque soprattutto ben saldo nella staffa dei "cittadini", di fronte a cui dovrebbero "scusarsi" gli operai - loro che, soli, hanno lottato negli anni passati per la sicurezza e la salute (certo, non vincendo) quando tutti gli altri che ora parlano stavano zitti - accompagna questa scenografia. Un esempio è nell'ultimo intervento alla trasmissione de L'Infedele di Aldo Ranieri portavoce del Comitato liberi e pensanti: “...c'era una persona che in macchina doveva andare a fare la chemioterapia e noi li stavamo fermando perchè stavamo bloccando il ponte. Noi non dobbiamo più bloccare la città di Taranto, dobbiamo costringere Riva e lo Stato a trovare una soluzione per questa città, che sia con l'Ilva o senza l'Ilva. Perchè non difenderemo una fabbrica che inquina, per primi noi lavoratori non difenderemo chi ammazza dei bambini..."; un intervento che sintetizza il ricatto morale verso gli operai che lottano nelle forme attualmente possibili e visibili, e il messaggio antioperaio che l'Ilva può chiudere...

Ma gli operai non sono burattini. E' la classe operaia che muove i fili della storia!
Gli operai devono strappare il massimo oggi per la difesa della salute e del lavoro contro Riva, governo e lo Stato dei padroni. Lo strumento principale per imporre questa difesa è la loro lotta, unità, organizzazione di classe che si realizza solo nella fabbrica, non una volta fuori dalla fabbrica ridotti a masse di assistiti o disoccupati.
Se chiudesse la fabbrica, bene che vada si aprirebbe solo una lunga contesa tra padron Riva e la magistratura. Ma intanto gli operai hanno perso e con loro le masse popolari dei quartieri di Taranto.

Gli operai hanno sì responsabilità! Ora di ottenere reali risultati e mantenere aperta la fabbrica, ma soprattutto di porsi come classe per sè alla testa della lotta per rovesciare questo sistema capitalista che per il profitto al primo posto unisce sempre più lo sfruttamento alla nocività e rende anche una fabbrica di cioccolatini, un'azienda agricola, un'industria del turismo, ecc. pericolosa per la l'ambiente, la salute, la sicurezza dei lavoratori e delle masse popolari.

pc 10 ottobre: I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO: STABILITA' PER LORO, "INSTABILITA'" PER NOI!

La "legge di stabilità" che il governo Monti sta preparando vuole dare sicuramente "stabilità" all'economia di questo sistema capitalista ma dà un'altra mazzata-scossone per i lavoratori, gli studenti, le masse popolari, attraverso nuovi tagli ai salari e ai servizi pubblici essenziali.
Da parte dei sindacati confederali al di là di parole non viene alcun segnale di sciopero generale che blocchi il paese; la Camusso rimanda sempre alle "risposte" del governo, quando Monti più che risposte fa fatti e ben pesanti.
Così il governo sta tranquillo, può rispondere, senza che si sollevino reali proteste, con le cariche, i fermi polizieschi alle manifestazioni degli studenti, e può anche vantarsi in Europa della "responsabilità" dei cittadini in Italia, ringraziare della "volontà dimostrata" dalle parti sociali.
Ancora una volta i provvedimenti sono spudoratamente puntati a togliere soldi ai lavoratori e a continuare nella distruzione di scuola e sanità pubbliche - e, non viene neanche presentata come una nuova manovra ma come una sorta di "aggiustamento" dei loro conti. Figurarsi quando faranno la manovra vera... Mentre l'Istat comunica che il potere d'acquisto delle famiglie italiane si è abbassato ancora del 4,1% (e siamo sempre alla media del pollo, per alcune famiglie, quelle di lavoratori e lavoratrici licenziate, in cigs, ecc., è molto ma molto di più).
Con questa nuova manovra il governo taglia gli stipendi dei lavoratori del Pubblico Impiego (rubandosi letteralmente il contributo per la "vacanza contrattuale"); taglia 200milioni alla scuola pubblica, già sconquassata per tagli di insegnanti, per pericolosità strutture, per mancanza di attrezzature essenziali, ecc.; continua con pesanti tagli alla sanità abbassando il tetto di spesa per l'acquisto di dispositivi medici, rendendo sempre più gli ospedali e tutta la sanità piuttosto luoghi a rischio salute; taglia sull'assistenza ai disabili, modificando la legge 104, e riducendo del 50% la retribuzione per i giorni di permesso per assistenza genitori, e scaricando ancora una volta sulle donne il peso economico di questa assistenza; taglia anche sull'illuminazione pubblica.
Interventi non solo nel merito ma anche nella loro significato inaccettabili. Soprattutto se si pensa che una parte di questi sono fatti per coprire il buco di 500milioni del mancato pagamento dell'Imu da parte della Chiesa, e se si pensa che contemporaneamante il governo stanzia altri fondi per l'inutile, nociva, elefantiaca opera della Tav. 
Loro vogliono "stabilità", ma noi dobbiamo dare al governo a questo sistema "instabilità"

pc 10 ottobre - Nepal scontri tra manifestanti maoisti e polizia - i maoisti denunciano i funzionari corrotti


NEPAL: Enfrentamientos entre manifestantes maoístas y la polícia.


Combatientes del EPL celebran una victoria sobre el ejercito feudal durante la guerra popular.


correovermello-noticias
Kathmandu, 09.10.12
La vergonzosa decisión del gobierno del revisionista Baburan Bhattarai de promover a general de brigada del ejercito gubernamental a un conocido militar reaccionario, responsable de multiples violaciones de los derechos humanos y de represión contra el pueblo durante la dictadura de Gyanendra a generado multiples protestas, incluso de organizaciones como Human Rights Watch, Amnistía Internacional y la Comisión Internacional de Juristas también han expresado su profunda preocupación por la decisión del gobierno de promover al criminal coronel Raju Basnet.
Hoy en la capital se han producido duros enfrentamientos entre la manifestantes, entre ellos familiares de presos desaparecidos, convocados por el PCN-maoísta y elementos de los cuerpos represivos en el area gubernamental de Baluwatar.

Fuentes de los maoístas denunciaron que fueron agredidos por la policia cuando se manifestaban pacificamente delante de la residencia del premier Bhattarai. La prensa reseña una docena de cuadros maoístas heridos en los enfrentamientos y un numero indeterminado de manifestantes arrestados.
El genocida Raju Basnet, esta acusado de ser responsable de la desaparición de 49 dirigentes maoístas detenidos en el Batallón Bhairabnath en Maharajgunj durante la guerra popular.

NEPAL: El PCN-maoísta denunciara a los funcionarios corruptos.





correovermello-noticias
Kathamandu, 07.10.12
El camarada Netra Bikram Chand, responsable de Voluntarios del Pueblo, afirmo este domingo que el Partido hará publico los nombres de funcionarios corruptos que han llevado a la quiebra a varias empresas publicas.
En una rueda de prensa para informar del proximo congreso de la organización del partido que dirige
el proximo miercoles, el camarada Chand anuncio que se denunciaria a los corruptos y manifesto su malestar por que se les acuse de ser el ala militar del PCN-maoísta.

Por otra parte el Presidente del PCN-maoista, camarada Kiran, afirmo que la ayuda externa no hace mas que aumentar la dependencia exterior y no sirve a la nación.
En su intervención en la Convención Nacional de la Industria Nacional y la Organización del Comercio, el sábado, el camarada Kian dijo que ayuda externa sólo debe aceptarse cuando la nación verdaderamente lo necesita y reafirmo la posicion de los maoístas contra las inversiones extranjera e hizo un llamado a construir una economia independiente,

martedì 9 ottobre 2012

pc 9 ottobre - Al mercato serve un intervento serio... insistono i padroni!


Questa analisi, e quella ancora più “autorevole” del Fondo Monetario Internazionale di oggi, non fa che confermare il fatto che Marchionne e Monti continuano a dire vere e proprie fesserie ma pericolose abbastanza per continuare a far pagare la crisi alle masse popolari...
***

Attendendo la ripresa dell'economia il mercato dell'auto sta procedendo di crollo in crollo e l'ultima previsione per il 2012 si attesta a quota 1.384.674 auto: un livello estremamente depresso.

Come l'Araba Fenice, anche il mercato dell'auto risorgerà dalle sue ceneri. È difficile però dire quando, come è difficile dire quando si delineerà la ripresa dell'economia reale.

Il Governo dice che i primi segni si vedranno nel 2013, ma il presidente di Confindustria è scettico. Come dare torto al presidente Squinzi? Il Governo ha sparato con tutte le sue batterie per scongiurare il default finanziario, ma finora non ha adottato nessun provvedimento di effetto immediato per tamponare l'impatto devastante della sua politica sull'economia reale.

E senza la ripresa dell'economia neppure il mercato dell'auto potrà ritornare ai livelli ante-crisi. Un certo miglioramento potrebbe però delinearsi già nel 2013. Il calo del mercato dell'auto è molto più pesante di quanto sia giustificato dalla frenata dell'economia. Con la crisi di metà 2011 le forti preoccupazioni per il futuro hanno indotto la gente a destinare tutto il possibile al risparmio, contraendo fortemente gli acquisti che si possono rinviare e questo penalizza pesantemente l'auto. Se però l'azione del Governo e dell'Europa riuscissero a convincere il pubblico che il default finanziario del Paese è scongiurato, potrebbe esservi un mutamento nei comportamenti dei consumatori e la ripresa per l'auto potrebbe iniziare anche prima che riparta l'economia.

Il sole 24 ore
8/10/12

pc 9 ottobre - Cgil condannata per sfruttamento sul lavoro... ma quale sciopero generale!

Questo è probabilemnte solo uno dei casi che vengono alla luce...
La Cgil della Camusso va blaterando di possibile sciopero generale se il governo non dovesse dare risposte ??? in riferimento alla nuova legge di stabilità che prevede altri sacrifici per le masse popolari... ma per favore... qui lo sciopero generale si deve fare certamente non solo contro il governo ma anche contro la Cgil!

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Cosenza, Cgil condannata dal giudice del lavoro
Pagava un dipendente 250 euro al mese in nero

Il sindacato: «Veniva per condividere gli ideali dell'organizzazione». Ma la sentenza ha accolto l'istanza del legale di un lavoratore che prima per nove mesi e poi per un anno aveva svolto le funzioni di centralinista, archivista e autista. E la pena è di circa 30 mila euro

di MARIA F. FORTUNATO

COSENZA - La Cgil condannata dal giudice del lavoro suona un po’ come un ossimoro. Ma è quello che è successo martedì, al termine di un contenzioso durato quasi cinque anni: il sindacato - ha stabilito il giudice del lavoro del tribunale di Cosenza Alessandro Vaccarella - dovrà liquidare circa 30 mila euro ad un ex dipendente che per circa due anni ha lavorato per la Cgil di Cosenza, di mattina e di pomeriggio, percependo una retribuzione mensile di appena 250 euro e senza un regolare contratto. 
Il lavoratore, Paolo Ferraro, aveva svolto - dall’agosto del 2003 al maggio del 2004 e dal giugno del 2006 al giugno del 2007 - funzioni di centralinista, archivista e autista. Il giudice, accogliendo le tesi proposte dall’avvocato Aldo Filicetti, ha stabilito il diritto del lavoratore ad uno stipendio adeguato al contratto nazionale, a tredicesima e quattordicesima, al trattamento di fine rapporto e all’indennità per permessi non goduti.
La Cgil, in giudizio, si è difesa negando l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato con Ferraro. Nel periodo tra il 2003 e il 2004 il sindacato ha riferito che il ragazzo aveva svolto il servizio civile volontario presso la Camera del Lavoro di Cosenza, mentre nel 2005 sarebbe stato socio di una cooperativa che aveva stipulato con la Cgil un contratto di appalto per le pulizie della sede. Insomma Ferraro, secondo quanto sostenuto dalla Cgil, una volta finito il servizio civile avrebbe frequentato in via saltuaria la sede, senza essere costretto ad osservare un orario di lavoro, «ma unicamente in ragione della condivisione degli ideali dell’organizzazione e di militanza sindacale».
Le testimonianze, prodotte nel corso del processo, hanno però smontato le tesi della Cgil. Sindacalisti, volontari, perfino il gestore di un ristorante nelle vicinanze di piazza della Vittoria hanno confermato di aver visto il ragazzo lavorare al centralino, fare le fotocopie, occuparsi delle pulizie, accompagnare con la propria auto i dirigenti del sindacato. È stato visto in ufficio sia di mattina che di pomeriggio. E c’è anche chi ha riferito di aver assistito al pagamento in contanti di Paolo Ferraro, in più occasioni, con una retribuzione di 200/300 euro. 
Testimonianze che il giudice ha ritenuto «attendibili» e in grado di confermare «sia la continuità delle prestazioni lavorative in favore del sindacato e dunque lo stabile inserimento nella struttura, sia l’onerosità delle stesse». Al contrario le tesi difensive della Cgil sono rimaste «indimostrate». Anzi, in alcuni casi sono state anche confutate. Un testimone, ad esempio, ha confermato che il ragazzo è stato volontario del servizio civile, ma prima del 2003. E per quanto riguarda invece il contratto d’appalto per le pulizie con la cooperativa di cui Ferraro sarebbe stato socio, il giudice riferisce che la circostanza è «indimostrata» perché il sindacato non ha depositato nulla che la provasse.
«Sono soddisfatto del risultato - commenta l’avvocato Filicetti - La sentenza, che è frutto di anni di battaglia legale, mi fa ben sperare in un migliore futuro per i giovani che devono rivendicare il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione. E devono farlo anche nei confronti di chi quel diritto dovrebbe garantirlo».

04 ottobre 2012 13:25
http://www.ilquotidianoweb.it/news/il-quotidiano-della-calabria/353115/Cosenza--Cgil-condannata-dal-giudice-del-lavoro--Pagava-un-dipendente-250-euro-al-mese-in-nero.html

pc 9 ottobre - Arrestati poliziotti, guardie di finanza vigli urbani...


tutto questo, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra cosa sono realmente le "forze dell'ordine" e quale legittimità possono mai avere quando dicono di difendere il "potere costituito"...

***


Truffa al fisco con i videpoker
maxi-blitz a Caltanissetta

Quarantadue misure cautelari emesse dal Gip su richiesta della direzione distrettuale antimafia. In manette anche poliziotti, finanzieri e vigili urbani

di LORENA SCIME'
Quarantadue misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo, su richiesta della Dda. Tra gli arresti compiuti dalla Squadra Mobile nissena anche quelli di sei appartenenti alle forze dell’ordine. Si tratta di un sostituto commissario di polizia,  un assistente capo della polizia penitenziaria, un assistente capo della polizia di Stato, due marescialli della Guardia di Finanza ed un Vigile Urbano. Avvisi di garanzia per altri militari della Guardia di Finanza e alcuni dipendenti civili del Ministero dell’Interno. L’indagine è legata ad un vasto giro di affari che sarebbe stato gestito, secondo quanto riferito dagli inquirenti, da tre fratelli imprenditori.

  Agli indagati, vengono contestati a vario titolo i reati di corruzione, concussione, frode informatica. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la presunta organizzazione avrebbe monopolizzato il settore dei videogames, costringendo numerosi commercianti ad installare le macchinette nelle proprie attività. In realtà, non si trattava di normali videogiochi. Le apparecchiature , grazie ad un telecomando, si trasformavano in videopoker e slot machine. Azionato il sistema si eludeva il fisco con incassi in nero e veniva ridotta l’eventuale vincita che avrebbe dovuto acquisire il giocatore. Per 19 degli arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per due sono scattati gli arresti domiciliari. Alle 21 persone, responsabili di bar ed attività commerciali in cui erano stati installati 

i videogames truccati, sono stati notificati, invece, provvedimenti di interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa in quanto coinvolti nell’inchiesta che ha stroncato la truffa contro l’erario.

pc 9 ottobre - Processo per 15 carabinieri


Violenze in caserma su un fermato
chiesto il processo per 15 carabinieri

L'inchiesta su quanto avvenuto a Pantelleria il 10 luglio scorso, quando un cuoco fu portato in caserma dopo essere risultato positivo all'alcol test


Il rinvio a giudizio di quindici carabinieri è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Marsala a conclusione dell'inchiesta sulle violenze che avrebbe subito nella caserma di Pantelleria il 10 luglio dell'anno scorso il cuoco Vito Sammartano, 42 anni, che era stato fermato dopo essere risultato positivo all'alcol test e ha denunciato di essere stato picchiato.

A quattordici militari vengono contestati, a vario titolo i reati, di lesioni personali, sequestro di persona, omissione di atti d'ufficio, favoreggiamento e falso in verbalizzazioni. L'ex comandante della compagnia di Marsala, da cui dipendente la stazione di Pantelleria, è invece accusato soltanto di omessa denuncia.
L'udienza preliminare si terrà giovedì davanti al Gup di Marsala.

la repubblica palermo online

pc 9 ottobre - Scontri ad Atene per l'arrivo della Merkel


Merkel in visita ad Atene, tensione e lacrimogeni



E' alta la tensione ad Atene dove la cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivata per un colloquio con il premier Samaras. Il convoglio che la portava nella capitale greca è stato centrato da bottiglie di plastica lanciate da manifestanti. Registrati scontri davanti all'ambasciata Usa ed in piazza Syntagma dove 40mila persone si sono radunate per la manifestazione dei sindacati: lancio di molotov sugli agenti, lacrimogeni e cariche della polizia. In mattinata tre arresti per possesso di armi improprie e 36 fermi per aver violato la proibizione di riunirsi in luoghi pubblici.

Il raduno è stato convocato dai sindacati Adedy e Gsee per protestare contro le nuove misure di austerità richieste dalla troika al governo greco e contro l'odierna visita della cancelliera tedesca Angela Merkel.

Scontri  all'ospedale Henry Dunant, che si trova davanti l'ambasciata Usa, con la polizia che ha lanciato lacrimogeni per impedire un corteo spontaneo dei dipendenti della struttura, che volevano manifestare contro la visita di Angela Merkel. I dipendenti, che non ricevono salario da 8 mesi, hanno lanciato bottiglie contro gli agenti. La tensione nella zona e' alta.

I dimostranti hanno lanciato sassi sugli agenti schierati in piazza Syntagma. In precedenza un gruppo di manifestanti ha preso di mira una barricata della polizia nel tentativo di arrivare al palazzo del governo dove era in corso il colloquio Merkel-Samaras. Gli agenti antisommossa hanno respinto gli assalitori sparando lacrimogeni.

Uno gruppo di giovani con il volto coperto ha lanciato alcune bottiglie incendiarie e petardi fumogeni contro una squadra di poliziotti in tenuta anti-sommossa schierati in via Panepistimiou, nei pressi di piazza Syntagma. Gli agenti hanno caricato i manifestanti, disperdendoli.

I dimostranti hanno anche bruciato una bandiera con la svastica in piazza Syntagma, come si vede nelle immagini diffuse dai manifestanti sui social network.

"La Gercia è pronta a rispettare i suoi doveri e non chiede altri soldi". Lo ha detto Antonis Samaras ad Atene dopo l'incontro con Angela Merkel. "L'uscita della Grecia" dall'euro "non è una opzione praticabile e la visita della Merkel dimostra un sostegno reale", ha aggiunto. Il fatto che la cancelliera tedesca Angela Merkel sia oggi in Grecia "é la prova che non siamo in quell'isolamento politico vissuto negli ultimi mesi: abbiamo fatto degli errori ma abbiamo subito un isolamento che non meritavamo".

"In Germania tutto il governo ed il Parlamento hanno fiducia in quello che la Grecia può fare". Lo ha detto Angela Merkel ad atene dopo l'incontro con il premier Antonis Samaras. "Siamo partner, siamo amici. Siamo insieme nell'euro e nella Nato. E' nostro interesse comune recuperare la fiducia nella eurozona", ha spiegato la cancelliera.

"La Grecia ha fatto molti passi avanti ma molto resta ancora da fare". Con queste parole la cancelliera tedesca Angela Merkel ha cominciato il suo intervento alla conferenza stampa congiunta con il premier greco Antonis Samaras. La Merkel ha riconosciuto che "non bastano le misure di austerità che sono state prese sinora ma che bisogna lavorare anche per lo sviluppo". "Sono stati fatti passi molto importanti ma c'é ancora molto da fare", anche se "i risultati cominciano a vedersi". "Io mi auguro che la Grecia rimanga nell'euro", ha auspicato la cancelliera. Poi ha aggiunto: 'Vorrei aumentare gli aiuti destinati alla Grecia, i requisiti ci sono, ma dobbiamo aspettare la relazione della Troika'.

"Non sono una maestra di scuola e non sono qui per dare voti ma per sostenere un programma molto difficile". Lo ha detto Angela Merkel ad Atene, spiegando - dopo l'incontro con il premier Antonis Samaras - di essere in Grecia per "conoscere personalmente cosa sta facendo il governo e quale sia la situazione attuale: finora abbiamo parlato attraverso intermediari politici ma è meglio farlo direttamente, la comprensione è più semplice". "Per la Germania - ha aggiunto la cancelliera - è molto importante conoscere bene come stanno i fatti. Sono stata informata su molte cose circa i negoziati con la troika ma aspettiamo il loro rapporto perché non facciamo il loro lavoro".

"Abbiamo quasi esaurito la nostra capacità di resistenza": lo ha detto il capo di Stato ellenico, Karolos Papoulias, rivolgendosi alla cancelliera tedesca Angela Merkel da lui ricevuta al palazzo presidenziale. "Dobbiamo pensare a misure che portino speranza - ha proseguito Papoulias - in particolare a misure che favoriscano la crescita. Dobbiamo combattere contro la disoccupazione dei giovani e la sottoccupazione delle donne". "Non ho altro da dire - ha concluso il capo di Stato - il 1resto lo discuteremo in futuro, signora premier (così Papoulias si rivolge a Merkel). Mi ha fatto molto piacere che sia venuta a farci visita. La sua visita è stata molto importante in questo momento". La cancelliera tedesca, da parte sua, ha affermato di "sapere che il cammino che aveva intrapreso è molto difficile. Sono qui come partner e amica della Grecia. Sosterremo e contribuiremo alla soluzione dei problemi in tutti i modi in cui potremo".

TSIPRAS A PIAZZA SYNTAGMA, POPOLO VINCERA' - "Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell'austerità e alla fine vinceremo perché abbiamo il diritto dalla nostra parte": è questa la prima reazione 'a caldo' di Alexis Tsipras, il leader di Syriza (Sinistra radicale) subito dopo l'arrivo di Frau Merkel in territorio ellenico. Tsipras ha fatto le sue dichiarazioni parlando alla folla convenuta in piazza Syntagma, nel raduno organizzato dai sindacati Gsee e Adedy, alla presenza di Bernd Riexinge, uno dei leader della Linke tedesca.

lunedì 8 ottobre 2012

pc 8 ottobre - continuano gli scioperi nella fabbrica cinese Foxconn


Secondo il Clw e fonti interne, migliaia di lavoratori a cui era stato chiesto di lavorare durante una settimana di festa avrebbero incrociato le braccia, a causa dei controlli di qualità sempre più stringenti. La protesta successiva a causa della pressione aziendale sul controllo qualità.

FOXCONN avrebbe fermato due volte le linee di produzione negli ultimi giorni, anche se l'azienda ha comunicato che nell'impianto di Zhengzhou, la fabbrica cinese dove si produce l'ultimo nato di Apple, l'iPhone5, si siano verificati eventi di questo tipo. L'azienda ha ripetutamente smentito la notizia di una "paralisi" della fabbrica, riferita dal Clw, il China Labor Watch, in un comunicato diffuso ieri a New York, ma fonti interne ritenute attendibili confermano il doppio blocco.
Secondo il Clw, i dipendenti avrebbero incrociato le braccia nella fabbrica di Zhengzhou per protestare contro la richiesta di lavoro festivo avanzata dalla direzione proprio durante la cosiddetta "Golden week" cinese. Tra 3 e 4 mila lavoratori avrebbero aderito all'agitazione. La protesta successiva sarebbe stata causata dalla pressione aziendale sul controllo qualità sulle linee di assemblaggio dell'iPhone 5.Foxconn impiega in Cina qualcosa come oltre un milione e 100 mila unità, la maggior parte concentrate nel complesso cantonese di Shenzhen. Le condizioni di lavoro nell'azienda sono state oggetto di pesanti polemiche e critiche, dopo una lunga serie di suicidi avvenuti nel 2010, quando furono almeno 13 i dipendenti che si tolsero la vita.
(08 ottobre 2012) © Riproduzione riservata

pc 8 ottobre - ilva .. a taranto settimana di fuoco

Il conto alla rovescia è partito. Le prime 24 ore sono già passate. All'Ilva restano adesso quattro giorni per spegnere completamente gli altiforni, così come stabilito nell'ordinanza notificata sabato sera dalla procura della Repubblica di Taranto.Attesa una risposta dell'azienda che potrebbe arrivare oggi pomeriggio alle 17:  il direttore dello stabilimento Adolfo Buffo ha convocato i giornalisti nella sala riunioni della palazzina direzione.





dal blog tarantocontro.blogspot.com

 a taranto settimana di fuoco

i giudici dicono spegnete tutto entro giovedi
clini prepara il decreto salva Riva
ambientalisti tifano per i giudici con fiaccole e manifestazioni annunciate
sindacalisti tifano per clini
operai non possono tifare per riva e clini
operai debbono tifare per se stessi e per la lotta per difendere lavoro e salute, anche per i cittadini e con i cittadini
gli operai diventano protagonisti se bloccano la produzione, le strade e la città e gridano
il lavoro e la salute stanno insieme nella lotta
la fabbrica non si chiude ma si tiene aperta per metterla a norma
nessuno parli a nome di operai e masse popolari per difendere cause perse e cause sbagliate
solo lo slai cobas parla chiaro su questo e non ha la lingua biforcuta