lunedì 7 maggio 2012

pc 7 maggio - Genova - Diaz e Bolzaneto - una sentenza

da Indymedia
DISPOSITIVO DELLA SENTENZA


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI GENOVA-III SEZIONE PENALE
IN COMPOSIZIONE COLLEGIALE
Visti gli artt. 533 e 535 c.p.p.
DICHIARA
PERUGINI Alessandro colpevole del solo reato ascrittogli al capo 2) della rubrica, esclusa la contestazione in ordine alla mancata somministrazione di cibo, bevande e pasti;
POGGI Anna colpevole del solo reato ascrittole al capo 7) della rubrica, esclusa la contestazione in ordine alla mancata somministrazione di cibo, bevande e pasti;
GUGLIOTTA Antonio Biagio colpevole dei reati ascrittigli ai capi 18), esclusa la contestazione di cui alla lettera F); 19), esclusa la contestazione in ordine alla mancata somministrazione di cibo, bevande e pasti; 20), esclusi i riferimenti alle persone offese Crocchianti Massimiliano, O’Byrne Mark Thomas, Zehatschek Sebastian e Junemann Sebastian, escluso per Pignatale Sergio l’episodio del denudamento e posizione fetale; 21), 22), 23), escluso per questo capo il riferimento allo sputo e 24), esclusa l’aggravante dei motivi abietti e futili per tutti i capi in cui è stata contestata;
MAIDA Daniela colpevole del solo reato ascrittole al capo 27) della rubrica, esclusa la contestazione circa la mancata somministrazione di cibi e bevande;
ARECCO Matilde colpevole del reato ascrittole al capo 35) della rubrica;
PARISI Natale colpevole del reato ascrittogli al capo 36) della rubrica;
TURCO Mario colpevole del reato ascrittogli al capo 37) della rubrica;
UBALDI Paolo colpevole del reato ascrittogli al capo 38) della rubrica;
GAETANO Antonello colpevole dei reati ascrittigli ai capi 54), 55) e 56) della rubrica, escluso il concorso con l’imputato SALOMONE Massimo e esclusa l’aggravante dei motivi abietti e futili;
PIGOZZI Massimo Luigi del reato ascrittogli al capo 57) della rubrica, esclusa l’aggravante di aver agito con crudeltà;
AMADEI Barbara colpevole dei reati ascrittile ai capi 59), limitatamente alla condotta contestata quale violazione dell’art. 581 c.p., 60) e 61), con esclusione, per questi capi, dell’aggravante dei motivi abietti e futili;
INCORONATO Alfredo colpevole del reato ascrittogli al capo 66) della rubrica, esclusa l’aggravante dei motivi abietti e futili;
PATRIZI Giuliano colpevole del reato ascrittogli al capo 68) della rubrica, esclusa l’aggravante dell’aver agito per motivi abietti e futili;
TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo colpevole dei soli reati ascrittigli ai capi 85), 90) e 92) della rubrica, esclusa, per i capi 90) e 92) l’aggravante dei motivi abietti e futili e escluso, per quest’ultimo capo, il concorso con Amenta Aldo e Sciandra Sonia;
AMENTA Aldo colpevole del solo reato ascrittogli al capo 108) della rubrica, esclusa l’aggravante dei motivi abietti e futili;
e, per l’effetto,
CONDANNA
PERUGINI Alessandro e POGGI Anna alla pena di anni 2 e mesi 4 di reclusione ciascuno;
GUGLIOTTA Antonio Biagio alla pena di anni 5 di reclusione;
MAIDA Daniela alla pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione;
ARECCO Matilde, PARISI Natale, TURCO Mario e UBALDI Paolo alla pena di anni 1 di reclusione ciascuno;
GAETANO Antonello, ritenuta la continuazione tra i delitti ascrittigli ai capi 54), 55) e 56) della rubrica, alla pena di anni 1 e mesi 3 di reclusione;
PIGOZZI Massimo Luigi alla pena di anni 3 e mesi 2 di reclusione;
AMADEI Barbara, ritenuta la continuazione tra i reati contestatile ai capi 59), 60) e 61), alla pena di mesi 9 di reclusione;
INCORONATO Alfredo alla pena di anni 1 di reclusione;
PATRIZI Giuliano alla pena di mesi 5 di reclusione;
TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo, unificate le condotte sotto il vincolo della continuazione, alla pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione;
AMENTA Aldo alla pena di mesi 10 di reclusione;
nonché tutti i predetti imputati, in solido, al pagamento delle spese processuali;
visto l’art. 31 c.p.,
APPLICA
a tutti i suddetti imputati la pena accessoria dell’interdizione temporanea dai PP.UU. per la durata di legge;
CONCEDE
ai soli imputati MAIDA Daniela, ARECCO Matilde, PARISI Natale, UBALDI Paolo, GAETANO Antonello, AMADEI Barbara, INCORONATO Alfredo, PATRIZI Giuliano, TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo e AMENTA Aldo i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna;
DICHIARA
le pene principali come sopra inflitte interamente condonate in relazione agli imputati PERUGINI Alessandro, POGGI Anna e TURCO Mario e condonate nella misura di anni tre in favore degli imputati GUGLIOTTA Antonio Biagio e PIGOZZI Massimo, per effetto del provvedimento di indulto di cui alla L. 241/06;
visti gli artt. 538, 539, 540, comma 2° e 541 c.p.p
CONDANNA
gli imputati:
AMADEI Barbara, AMENTA Aldo, INCORONATO Alfredo, PATRIZI Giuliano e TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo, in solido tra loro, nonchè il responsabile civile MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, in persona del Ministro pro tempore, in solido con i predetti imputati, a risarcire i danni patiti dalle parti civili costituite:
Percivati Ester (per reati sub 59, 60 e 61);
Lorente Garcia Luis, (per reati sub 66 e 108, ascritti, rispettivamente, a Incoronato Alfredo e Amenta Aldo);
Lupi Bruno (per il reato sub 68);
Bruschi Valeria (per il reato sub 90);
zzolina Giuseppe (per il reato sub 92);
GUGLIOTTA Antonio Biagio a risarcire i danni patiti dalle costituite parti civili:
Dionisi Lorenzo, Franceschin Diana, Germanò Chiara, Graf Andrea, Laconi Boris, Vie Valerie Anne Beatrice, Amodio Massimiliano Marco, Callieri Valerio, Cuccadu Roberto Raimondo, Di Maddalena Tommaso, Dubreuil Pier Romaric Jonatan, Grippaudo Gabriella Cinzia, Lauriola Alessandro, Partesotti Giorgia, Pasolini Bruno, Persico Marco, Rostellato Andrea, Ruggiero Piero Vito, Scordo Antonia, Tangari Manuela, Zincani Sabatino, Arculeo Carlo, Aveni Simone, Benino Andrea, Borgo Matteo, Cairoli Alessandro, Chicharro Sanchez Pedro, Carcheri Alessandro, Delfino Gianluca, Ferrazzi Fabrizio, Ender Taline, Ghivizzani Federico, Gol Suna, Larroquelle David Thomas Arnaud, Laval Alban Sebastian, Lorente Garcia Luis, Lupi Bruno, Manganelli Danilo, Nebot Cesar Jean Claude, Otero Balado Carlos Manuel, Percivati Ester, Rossomando Angelo, Rossomando Massimiliano, Sesma Gonzalez Adolfo, Subri Arianna, Valguarnera Antonino, Alfarano Mauro, Anerdi Francisco Alberto, Arrigoni Luca, Battista Alessandra, Benetti Claudio, Bersano Davide, Berti Alessandro, Bistacchia Marco, Bussetti Brando, Camandona Sergio, Cuccomarino Carlo, De Florio Anna, De Munno Alfonso, De Vito Stefano, Della Corte Raffaele, Devoto Stefano, Flagelli Amaranta Serena, Fornasier Evandro, Gagliastro Maurizio, Guidi Francesco, Ighina Cristiano, Iserani Massimo, Lungarini Fabrizio, Manganaro Andrea, Maffei Marcello, Marchiò Milos Federico, Menegon Elisabetta Valentina, Massagli Nicola, Morozzi David, Morrone Maria Addolorata, Passiatore Angelo, Pfister Stephan, Pignatale Sergio, Repetto Davide, Ruber Stefan Andreas, Santoro Marco, Schatti Andreas Pablo, Spingi Massimiliano, Tabbach Mohamed, Allueva Fortea Rosana, Balbas Ruiz Aitor, Bartesaghi Gallo Sara, Bartesaghi Enrica, Gallo Roberto, Blair Jonathan Normann, Barringhaus Georg, Brauer Stefan, Bodmer Fabienne Nadia, Broermann Grosse Miriam, Bruschi Valeria, Buchanan Samuel, Digenti Simona, Di Pietro Adarosa, Doherty Nicola Anne, Duman Mesut, Fassa Liliana, Felix Marquello Pablo, Galloway Jan Farrel, Gandini Ettorina, Gatterman Christian, Giovannetti Ivan Michele, Haldimann Fabian, Hager Morgan Katherine, Heigl Miriam, Hermann Jens, Hinrichsmeyer Thorsten, Hoglund Cecilia, Hubner Tobias, Jaeger Laura, Kress Holger, Kutschkau Anna Julia, Luthi Nathan Raphael, Madrazo Francisco Javier Sanz, Martensen Niels, Mc Quillan Daniel, Moret Fernandez David, Moth Richard Robert, Nathrath Achim, Nogueras Chavier Francho Corral, Olsson Hedda Katarina, Perrone Vito, Samperiz Francisco Javier, Scala Roberta, Schleiting Mirco, Schmiederer Simon, Svensson Jonash Tommy, Treiber Teresa, Tomelleri Enrico, Von Unger Moritz, Wagenschein Khirsten, Weisse Tanja, Wiegers Daphne, Zapatero Garcia Guillermina, Zeuner Anna Katharina;
e, inoltre, gli imputati:
PERUGINI Alessandro, POGGI Anna, MAIDA Daniela, ARECCO Matilde, PARISI Natale, TURCO Mario e UBALDI Paolo, tutti in solido tra loro, a risarcire i danni subiti dalle seguenti parti civili costituite:
Arculeo Carlo, Arecco Eugenio, Aveni Simone, Benino Andrea, Benino Claudio, Borgo Matteo, Bonnecase Vincent, Le Bouffant Gwendal, Cairoli Alessandro, Carcheri Alessandro, Chicharro Sanchez Pedro, Delfino Gianluca, Dionisi Lorenzo, Ender Taline, Ferrazzi Fabrizio, Franceschin Diana, Germanò Chiara, Ghivizzani Federico, Graf Andrea, Laconi Boris, Larroquelle David Thomas Arnaud, Laval Alban Sebastian, Lorente Garcia Luis, Manganelli Danilo, Merlino Sara, Nebot Cesar Jean Claude, Otero Balado Carlos Manuel, Percivati Ester, Rossomando Angelo, Rossomando Massimiliano, Schenone Giorgio, Sesma Gonzalez Adolfo, Subri Arianna, Valguarnera Antonino;
inoltre, i soli imputati PERUGINI Alessandro, POGGI Anna, MAIDA Daniela, PARISI Natale, TURCO Mario e UBALDI Paolo a risarcire, in solido tra loro, il danno patito dalla parte lesa Lupi Bruno per difetto di domanda risarcitoria nei confronti della coimputata ARECCO Matilde;
altresì, i soli imputati PERUGINI Alessandro e POGGI Anna a risarcire, in solido tra loro, i danni patiti dalle seguenti parti civili costituite;
Di Biaso Francesco, Doring Matthias, Alfarano Mauro, Amodio Massimiliano Marco, Anerdi Francisco Alberto, Arrigoni Luca, Battista Alessandra, Benetti Claudio, Bersano Davide, Berti Alessandro, Bistacchia Marco, Bussetti Brando, Callieri Valerio, Camandona Sergio, Cuccadu Roberto Raimondo, Cuccomarino Carlo, D’Avanzo Filippo, De Florio Anna, De Munno Alfonso, De Vito Stefano, Della Corte Raffaele, Devoto Stefano, Di Maddalena Tommaso, Dubreuil Pier Romaric Jonatan, Flagelli Amaranta Serena, Fornasier Evandro, Gagliastro Maurizio, Grippaudo Gabriella Cinzia, Guidi Francesco, Ighina Cristiano, Iserani Massimo, Lungarini Fabrizio, Manganaro Andrea, Massagli Nicola, Menegon Elisabetta Valentina, Morozzi David, Morrone Maria Addolorata, Partesotti Giorgia, Pasolini Bruno, Passiatore Angelo, Persico Marco, Pfister Stephan, Pignatale Sergio, Repetto Davide, Rostellato Andrea, Ruber Stefan Andreas, Ruggiero Piero Vito, Santoro Marco, Schatti Andreas Pablo, Scordo Antonia, Spingi Massimiliano, Tabbach Mohamed, Tangari Manuela, Vie Valerie Anne Beatrice;
e, inoltre, gli imputati PIGOZZI Luigi e GAETANO Antonello e il responsabile civile MINISTERO DEGLI INTERNI, ut supra rappresentato, in solido tra loro, a risarcire il danno patito, rispettivamente, dalle parti civili Azzolina Giuseppe (per il delitto sub capo 57), Larroquelle David Thomas Arnaud (per il reato sub capo 54), Otero Balado Carlos Manuel, Chicharro Sanchez Pedro, Nebot Cesar Jean Claude, Percivati Ester (per il reato sub 56) e l’imputato GAETANO Antonello, con esclusione del responsabile civile Ministero degli Interni, anche a risarcire il danno patito dalla parte civile costituita Ender Taline (per i reati sub 55 e 56 della rubrica):
CONDANNA
il responsabile civile, MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, in persona del Ministro pro tempore, al risarcimento, in solido con l’imputato GUGLIOTTA Antonio Biagio, dei danni subiti dalle seguenti parti civili costituite:
Amodio Massimiliano Marco, Arculeo Carlo, Callieri Valerio, Cuccadu Roberto Raimondo, Di Maddalena Tommaso, Chicharro Sanchez Pedro, Otero Balado Carlos Manuel, Ferrazzi Fabrizio, Franceschin Diana, Gol Suna, Graf Andrea, Grippaudo Gabriella Cinzia, Laconi Boris, Lauriola Alessandro, Larroquelle David Thomas Arnaud, Laval Alban Sebastian, Lorente Garcia Luis, Lupi Bruno, Manganelli Danilo, Nebot Cesar Jean Claude, Partesotti Giorgia, Pasolini Bruno, Rostellato Andrea, Percivati Ester, Ruggiero Piero Vito, Subri Arianna, Tangari Manuela, Zincani Sabatino, Valguarnera Antonino, Alfarano Mauro, Anerdi Francisco Alberto, Arrigoni Luca, Battista Alessandra, Benetti Claudio, Bersano Davide, Berti Alessandro, Bistacchia Marco, Bussetti Brando, Camandona Sergio, Cuccomarino Carlo, De Florio Anna, De Munno Alfonso, De Vito Stefano, Della Corte Raffaele, Flagelli Amaranta Serena, Fornasier Evandro, Gagliastro Maurizio, Guidi Francesco, Ighina Cristiano, Morozzi David, Passiatore Angelo, Pfister Stephan, Pignatale Sergio, Repetto Davide, Santoro Marco, Schatti Andreas Pablo, Tabbach Mohamed, Balbas Ruiz Aitor, Bodmer Fabienne Nadia, Brauer Stefan, Gatterman Christian, Hermann Jens, Hinrichsmeyer Thorsten, Hubner Tobias, Barringhaus Georg, Allueva Fortea Rosana, Broermann Grosse Miriam, Bruschi Valeria, Di Pietro Adarosa, Digenti Simona, Duman Mesut, Fassa Liliana, Felix Marquello Pablo, Hager Morgan Katherine, Heigl Miriam, Jaeger Laura, Kress Holger, Luthi Nathan Raphael, Madrazo Francisco Javier Sanz, Martensen Niels, Moret Fernandez David, Nogueras Chavier Francho Corral, Schmiederer Simon, Weisse Tanja, Zapatero Garcia Guillermina, Zeuner Anna Katharina;
CONDANNA
il responsabile civile MINISTERO DEGLI INTERNI, in persona del Ministro pro tempore, a risarcire, in solido con gli imputati PERUGINI Alessandro, POGGI Anna, MAIDA Daniela, ARECCO Matilde (esclusa questa imputata limitatamente alla posizione della parte offesa Lupi Bruno per difetto di domanda risarcitoria ), TURCO Mario, PARISI Natale e UBALDI Paolo ( esclusi questi tre ultimi imputati, insieme con l’imputata ARECCO Matilde, limitatamente alla posizione della parte lesa Dubreuil Pier Romaric Jonatan per difetto di domanda risarcitoria ), i danni patiti dalle seguenti parti civili costituite:
Arculeo Carlo, Arecco Eugenio, Chicharro Sanchez Pedro, D’Avanzo Filippo, Ferrazzi Fabrizio, Franceschin Diana, Graf Andrea, Grippaudo Gabriella Cinzia, Laconi Boris, Larroquelle David Thomas Arnaud, Laval Alban Sebastian, Lorente Garcia Luis, Lupi Bruno, Manganelli Danilo, Nebot Cesar Jean Claude, Otero Balado Carlos Manuel, Percivati Ester, Schenone Giorgio, Subri Arianna, Valguarnera Antonino, Alfarano Mauro, Amodio Massimiliano Marco, Anerdi Francisco Alberto, Arrigoni Luca, Battista Alessandra, Bersano Davide, Berti Alessandro, Bistacchia Marco, Bussetti Brando, Callieri Valerio, Camandona Sergio, Cuccadu Roberto Raimondo, Cuccomarino Carlo, De Florio Anna, De Munno Alfonso, De Vito Stefano, Della Corte Raffaele, Di Maddalena Tommaso, Flagelli Amaranta Serena, Fornasier Evandro, Gagliastro Maurizio, Guidi Francesco, Ighina Cristiano, Morozzi David, Partesotti Giorgia, Pasolini Bruno, Passiatore Angelo, Pfister Stephan, Pignatale Sergio, Repetto Davide, Rostellato Andrea, Ruggiero Piero Vito, Santoro Marco, Schatti Andreas Pablo, Tabbach Mohamed e Tangari Manuela;
RISERVA
la liquidazione dei suddetti danni a separati giudizi;
CONDANNA
altresì, tutti i sopra menzionati imputati, in solido tra loro in caso di concorso, al pagamento, in favore delle parti civili, delle spese di costituzione e difesa, che si liquidano come segue, già comprensive delle spese forfettarie, oltre IVA e CPA:
Arculeo: € 14.000,00; Arecco: € 18.500,00; Aveni Simone: € 24.500,00; Azzolina: € 18.500,00; Benino Andrea: € 9.100,00; Benino Claudio: € 15.100,00; Bonnecase: € 16.700,00; Borgo: € 16.000,00; Cairoli: € 13.500,00; Carcheri A.: € 16.000,00; Chicharro: € 11.100,00, oltre esborsi per € 545,87; D’Avanzo: € 5.700,00; Delfino: € 9.100,00; Di Biaso: € 36.300,00; Dionisi: € 16.000,00; Doring: € 29,500,00; Ender: € 11.100,00; Ferrazzi: € 14.000,00; Franceschin: € 11.000,00; Germanò: € 10.500,00; Graf: € 11.100,00; Ghivizzani: € 11.500,00; Laconi: € 16.500,00; Larroquelle: € 11.000,00; Laval: 11.100,00; Le Bouffant: € 16,700,00; Lorente: € 11.000,00; Lupi: € 25.300,00; Manganelli: € 14.000,00; Merlino: € 9.100,00; Nebot: € 36.500,00; Otero: € 11.100,00; Percivati: € 11.000,00; Persico: € 37.000,00; Rossomando A.: € 11.100,00; Rossomando M.: € 9.300,00; Schenone: € 19.600,00; Sesma: € 24.800,00; Subri: € 34.100,00; Valguarnera: € 14.000,00; Vie: € 16.700,00; Alfarano: € 36.200,00; Amodio: € 11.800,00; Anerdi: € 14.600,00; Arrigoni: € 13.500,00; Battista: € 19.400,00; Benetti: € 13.250,00; Bersano: € 12.200,00; Berti: 11.500,00; Bistacchia: € 14.100,00;Bussetti: € 14.600,00; Callieri: € 11.800,00; Camandona: € 37.000,00; Cuccadu: € 16.500,00; Cuccomarino: € 10.400,00; De Florio: € 14.800,00; De Munno: € 12.000,00; De Vito: € 19.500,00; Della Corte: € 11.800,00; Devoto: € 2.250,00; Di Maddalena: € 14.600,00; Dubreuil: € 14.500,00; Flagelli: € 11.100,00; Fornasier: € 5.200,00; Gagliastro: € 14.000,00; Grippaudo: € 14.800,00; Guidi: € 26.300,00; Ighina: € 16.500,00; Iserani: € 9.100,00; Lauriola; € 13.300,00; Lungarini: € 26.400,00; Maffei: € 25.200,00; Manganaro: € 42.300,00; Marchiò: € 25.200,00; Massagli: € 9.100,00; Menegon: € 9.500,00; Morozzi: € 11.800,00; Morrone: € 11.800,00; Partesotti: € 10.000,00; Pasolini: € 19.200,00; Passiatore: € 16.900,00; Pfister: € 16.900,00; Pignatale: € 11.800,00; Repetto: € 13.300,00; Rostellato: € 5.200,00; Ruber: € 15.100,00; Ruggiero: € 19.000,00; Santoro: € 12.200,00; Schatti: € 15.200,00; Scordo: € 10.400,00; Spingi: € 9.500,00; Tabbach: € 11.800,00; Tangari: € 14.800,00; Zincani: € 13.300,00; Allueva: € 11.100,00; Balbas: € 11.000,00; Barringhaus: € 26.300,00; Bartesaghi Gallo Sara: € 11.100,00; Bartesaghi Enrica: € 11.100,00; Gallo: € 11.100,00; Blair: € 11.100,00; Bodmer: € 5.000,00; Brauer: € 27.400,00; Broermann: € 16.000,00; Bruschi: € 16.300,00; Buchanan: € 11.100,00; Di Pietro: € 17.300,00; Fassa: € 31.200,00; Digenti: € 10.600,00; Doherty: € 11.100,00; Duman: € 15.200,00; Felix Marquello: € 11.000,00; Galloway: € 23.300,00; Gattermann: € 23.600,00; Giovannetti: € 11.100,00; Gandini: € 11.100,00; Gol: € 19.700,00; Hager: € 13.000,00; Haldimann: € 31.000,00; Hoglund: € 15.100,00; Heigl: € 13.000,00; Hermann: € 34.600,00; Hinrichsmeyer: € 25.800,00; Hubner: € 26.000,00; Jaeger: € 11.100,00; Kress: € 23.600,00; Kutschkau: € 16.400,00; Luthi: € 4.700,00; Madrazo: € 10.600,00; Martensen; € 39.300,00; Mc Quillan: € 11.100,00; Moret: € 11.100,00; Moth: € 11.100,00; Nathtrath: € 6.000,00; Nogueras: € 29.500,00; Olsson: € 15.100,00; Perrone: € 24.500,00; Samperiz: € 21.000,00; Scala: € 16.600,00; Schleiting: € 16.000,00; Schmiederer: € 20.200,00; Svensson: € 15.100,00; Tomelleri: € 16.600,00; Treiber: € 23.300,00; Von Unger: € 16.400,00; Wagenschein: € 41.000,00; Weisse: € 31.000,00; Wiegers:€ 10.400,00; Zapatero: € 13.000,00; Zeuner: € 27.300,00;
visto l’art.110 D.P.R. 115/02,
DISPONE
il pagamento delle spese liquidate alle parti civili ammesse al patrocinio a spese dello Stato in favore dello Stato medesimo;
DISTRAE
le spese come sopra liquidate in favore dei patroni di parte civile che se sono dichiarati antistatari, esclusi i difensori delle parti civili ammesse al patrocinio a spese dello Stato;
CONDANNA
inoltre, i responsabili civili, MINISTERI DELLA GIUSTIZIA e DEGLI INTERNI, in persona dei rispettivi Ministri pro tempore, al pagamento, in solido con gli imputati condannati, delle spese di costituzione e difesa, così come sopra liquidate, in favore delle sole parti civili costituite in relazione alle quali vi è stata condanna, in via solidale con gli imputati, dei responsabili civili medesimi al risarcimento del danno;
ASSEGNA
a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva, in favore delle parti civili: Amodio Massimiliano Marco, Azzolina Giuseppe, Kutschkau Anna Julia, Lorente Garcia Luis e Tabbach Mohamed la somma di € 15.000,00 per ciascuna, e in favore delle parti civili: Bartesaghi Enrica, Gallo Roberto, Fassa Liliana e Gandini Ettorina la somma di € 2.500,00 ciascuna e in favore di tutte le restanti parti civili la somma di € 10.000,00 per ciascuna, da porsi a carico degli imputati come sopra condannati, in solido con i responsabili civili MINISTERO DELLA GIUSTIZIA e MINISTERO DEGLI INTERNI, ut supra rappresentati, limitatamente, per detti Ministeri, alle sole parti civili per le quali vi è stata condanna, in via solidale con gli imputati, al risarcimento del danno;
visto l’art. 529 c.p.p.
DICHIARA
non doversi procedere a carico di GUGLIOTTA Antonio Biagio per gli episodi di ingiurie, percosse, lesioni, contestatigli al capo 20) in danno di:
Ghivizzani Federico, Haldimann Fabian, Laval Alban Sebastian, Manganelli Danilo e Zincani Sabatino per mancanza di querela;
visto l’art. 530 cpv c.p.p.
ASSOLVE
PERUGINI Alessandro, POGGI Anna, BRAINI Giammarco, BARUCCO Piermatteo, PISCITELLI Maurizio, MULTINEDDU Antonio Gavino, RUSSO Giovanni, FURCAS Corrado, SERRONI Giuseppe, FONICIELLO Mario, AVOLEDO Reinhard, PINTUS Giovanni, ROMEO Pietro, MURA Ignazio, MANCINI Diana, TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo, AMENTA Aldo, MAZZOLENI Adriana, SCIANDRA Sonia e ZACCARDI Marilena dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 1), 6), 29), 31), 33), 34), 39), 40), 41), 42), 43), 44), 45), 46), 47), 48), 50), 84), 97), 104), 112), 113) e 119) perché i fatti non costituiscono reato;
PERUGINI Alessandro dai reati ascrittigli ai capi 3), 4), 5) della rubrica per non aver commesso il fatto;
GUGLIOTTA Antonio Biagio, dal reato ascrittogli al capo 25) della rubrica per non aver commesso il fatto;
VALERIO Franco, TARASCIO Aldo e TALU Antonello dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 26), 33) e 34) della rubrica per non aver commesso i fatti;
MAIDA Daniela dal reato ascrittole al capo 28) della rubrica per non aver commesso il fatto;
BRAINI Giammarco e BARUCCO Piermatteo dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 30) e 32) della rubrica per non aver commesso i fatti;
SALOMONE Massimo dal reato ascrittogli al capo 51) della rubrica per non aver commesso il fatto;
AMADEI Barbara dal reato ascrittole al capo 59) limitatamente alla contestazione di violazione dell’art. 608 c.p. perché il fatto non sussiste;
CERASUOLO Daniela dal reato ascrittole al capo 64) della rubrica perché il fatto non sussiste e dal reato ascrittole al capo 65) per non aver commesso il fatto;
FORNASIERE Giuseppe e TOLOMEO Francesco Paolo Baldassarre dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 69) e 70) della rubrica per non aver commesso i fatti;
NURCHIS Egidio, MULAS Marcello, AMOROSO Giovanni e SABIA COLUCCI Michele dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 71), 72), 73), 74), 75), 76), 77), 79), 80), 81), 82), 83) della rubrica perché i fatti non sussistono;
TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo dai reati ascrittigli ai capi 86), 87), 88), 91), 93), 95), 98) e 103) della rubrica perché i fatti non sussistono e dai reati ascrittigli ai capi 89), 94) e 100) per non aver commesso i fatti;
AMENTA Aldo dai reati ascrittigli ai capi 105), 109), 110) perché i fatti non sussistono e dai reati ascrittigli ai capi 106) e 107) per non aver commesso i fatti;
SCIANDRA Sonia dai reati ascrittile ai capi 114) e 118) perché i fatti non sussistono e dal reato ascrittole sub 115) per non aver commesso il fatto;
ZACCARDI Marilena dal reato ascrittole al capo 120) della rubrica perché il fatto non sussiste;
visto l’art. 530, comma 1°, c.p.p.,
assolve
CIMINO Ernesto, PELLICCIA Bruno e DORIA Oronzo dai reati loro rispettivamente ascritti ai capi 12), 13), 14), 15), 16) e 17) della rubrica perché i fatti non sussistono;
SALOMONE Massimo dai reati ascrittigli ai capi 52) e 53) della rubrica per non aver commesso i fatti;
TOCCAFONDI Giacomo Vincenzo dai reati ascrittigli ai capi 96) e 99) della rubrica perché i fatti non sussistono;
AMENTA Aldo dal reato ascrittogli al capo 111) della rubrica perché il fatto non sussiste;
SCIANDRA Sonia dai reati ascrittile ai capi 116) e 117) della rubrica perché i fatti non sussistono.
ORDINAinfine, in dovuta ottemperanza alla conforme richiesta del P.M., la trasmissione al Procuratore della Repubblica di Genova degli atti relativi alle deposizioni rese in dibattimento dai seguenti testi:
Mattana Piergiorgio, Serra Giuseppe, Marras Roberto, Chighine Marco, Murru Igor, Pirastu Gianni, Atzori Roberto, Mambella Giambattista, Erriu Samuele, Esposito Cristian, Desideri Tiziano.
Indica in giorni NOVANTA il termine per il deposito della motivazione.
Così deciso in Genova il 14 luglio 2008.
Il Presidente
Renato Delucchi
http://www.processig8.org/Udienza_179_%20Bolzaneto.html




pc 7 maggio - in Francia Sarkozy perde ma Hollande farà la stessa politica con altri mezzi - In Grecia crollano i partiti del governo della crisi UE- il voto dell'opposizione proletaria e popolare si fa sentire, ma non è con l'elezioni che i governi dei padroni si possono rovesciare !

pc 7 maggio - manifestazione dell'ala maoista rivoluzionaria in Nepal il 1 maggio e stralci di una intervista a uno dei dirigenti di questa ala




Intervista  del compagno Basanta ( Basanta è membro dell’Ufficio politico del CC del PCUN(M))
1 – Come è la situazione attuale della lotta de le due linea nel vostro partito? Si è risolta qualcuna delle contraddizioni più importanti? (Puoi qui descrivere l'intera situazione rispetto alle posizioni di ciascuna parte , di cui abbiamo già un’idea generale, ma che anche indicare i punti su cui c’è accordo)
Per un partito comunista, la lotta tra le due linee è la fonte di vita. In quanto oggetto esso non esiste senza contraddizione interne, anche un partito comunista non esiste quando non c’è lotta tra le due linee. Tuttavia, la L2L non ha sempre lo stesso livello ma varia secondo il contenuto delle questioni coinvolte. La L2L nel nostro partito si è acuita principalmente dopo la prima riunione della Costituente, che ha istituito la Repubblica federale democratica del Nepal. La monarchia è stata abolita in Nepal, ma non le relazioni feudale. Il Nepal è ancora un paese semi-feudale e semi-coloniale. L’ingerenza esterna è in aumento. L’essenza della L2Lin corso ha al centro la comprensione di questa realtà e la questione se continuare con lo status quo, cioè di condizione semi-feudale e semi-coloniale abbellita dalla cosmetica della repubblica democratica o continuare la lotta per instaurare al suo posto una Repubblica Popolare Federale.
Pochi mesi prima, in apertura della riunione del CC, il presidente Prachanda diede una lunga intervista in cui emergevano tante cose sulle questioni di linea. In quell’intervista affermo categoricamente non occorre fare ora in Nepal una rivoluzione di nuova democrazia, perché la forbice tra la Rivoluzione di Nuova Democrazia e rivoluzione socialista si è ridotta. La maggior parte di essa è già stata realizzata e il resto sarà realizzato quando la rivoluzione socialista sarà all’ordine del giorno. Aggiunse che il compito principale del Partito era quello di sviluppare le forze produttive per creare un'atmosfera favorevole per i paesi donatori. In questo m odo non si schierava neppure a favore dell'economia nazionale e della borghesia nazionale. Di fatto si integrava nel sistema imperialista. Lo scioglimento del potere popolare, la consegna dell’EPL nelle mani dell’Esercito Nepalese attraverso una specie di colpo di stato il 10 aprile 2012, la restituzione dei terreni ai latifondisti, la firma di trattati anti-nazionali come il BIPPA e gli altri vergognosi trattati con l'India sulle risorse idriche, e così via, hanno infine posto la cricca Prachanda/Battarai al servizio dell’espansionismo indiano, il cane da guardia nelle regione dell'imperialismo USA, e dei loro fantocci in Nepal. Attraverso questo processo questa cricca ha tradito allo stesso la classe e la nazione.
Quando i dirigenti si arrendono apertamente all'imperialismo e ai loro agenti interni, allora la L2L non è più un problema solo del partito. Diventa piuttosto un problema della nazione e di tutto il popolo oppresso. Essa deve essere portata alle masse modo da svelare i loro crimini antipopolari e anti-nazionali. Dunque, la L2L che ora si sta portando alle masse è una campagna ideologica e politica per far schierare tutti gli oppressi, per classe, nazionalità, sesso e regione, al fianco dei rivoluzionari e denunciare i revisionisti di destra che hanno tradito la nazione e il popolo in nome del marxismo.
L'ultima riunione del Comitato Centrale ha adottato un metodo per trattare i problemi organizzativi. In primo luogo, nessun comitato a qualsiasi livello prenderà decisioni prenderà sulla base di maggioranza e minoranza; secondo, se non c'è unanimità, ciascun raggruppamento ideologico avrà il diritto di organizzare riunioni di comitato separate, prendere decisioni e attuarle in proprio. In altre parole, ogni raggruppamento ideologico del nostro partito ideologico è libero di prendere decisioni e metterle in pratica. Centralismo democratico non è più vigente nel nostro partito ora. La L2L del partito è ora portata apertamente alle masse. Pensiamo che la sintesi di tutto questo processo ci equipaggiare ci doterà di una più profonda comprensione ideologica per guidare in avanti la rivoluzione.
2 – Com'è la situazione dell'esercito popolare di liberazione? L'esercito è ora dissolto?
Quando fu annunciata la formazione diell’Esercito Popolare di Liberazione del Nepal, nella sua prima conferenza del 2000, il presidente Prachanda disse che l’EPL sarebbe stata quella forza militante del proletariato mondiale che avrebbe impedito la contro-rivoluzione nel ventunesimo secolo. Sorprendentemente, 12 anni dopo, il 10 aprile 2012, il "comandante supremo" dell’EPL, presidente Prachanda, ha ordinato all'Esercito Nepalese di mettere a segno un colpo di stato contro lo stesso EPL da lui fondato, circondando gli accampamenti e costringendolo a consegnarsi. Ha sostenuto che è stata una decisione coraggiosa presa da parte sua ma in realtà è stata una vile capitolazione di fronte all’imperialismo, all'espansionismo e alle varie forme della reazione.
3 – Qual è il contenuto o il riflesso della lotta tra le due linee riguardo le relazioni internazionali del partito? Cosa pensi delle critiche, ad esempio del Partito Comunista dell'India (Maoista), o delle organizzazioni che hanno posizioni simili?
Già prima che la lotta tra le due linee venisse in superficie il movimento comunista internazionale era critico verso la linea del nostro partito. Alcune partiti criticavano apertamente il nostro partito, ad esempio il Partito Comunista dell'India (Maoista), il Partito Comunista di Iran (marxista-leninista-maoista), Partito Rivoluzionario Comunista degli Stati Uniti, ecc mentre altri ponevano internamente le loro critiche.
Comunque sia, fatta eccezione per pochi partiti revisionisti critici, la maggior parte dei rivoluzionari erano critici verso la linea che avevamo adcottato allora. Ma quando la lotta tra le due linee nel nostro partito è emersa, i rivoluzionari di tutto il mondo hanno espresso sostegno ideologico alla linea rivoluzionaria e alla fazione rivoluzionaria guidata dal compagno Kiran.
Le critiche provenienti da diversi partiti rivoluzionari erano fondamentalmente corrette. E alcune di esse erano basate su una comprensione soggettiva della situazione. Comunque, quelle critiche sono state utili alla nostra lotta contro il revisionismo e alla difesa della rivoluzione e della linea rivoluzionaria.
4 – Come considera l'opposizione il Congresso di Rolpa del 2005? Esso ha avuto un ruolo nella situazione attuale?
Nel 2005 il nostro partito ha tenuto una riunione del Comitato centrale, non il Congresso, a Chunwang, in Rukum, non Rolpa. In quella riunione adottammo una nuova tattica, quella della repubblica democratica. Dicemmo che era un passaggio tattico. È stato sicuramente il punto di svolta dal quale abbiamo intrapreso la via dell’Assemblea Costituente, che e ci ha fatto arrivare a questo punto. Sicuramente la linea di Chunwang ha a che fare con lo sviluppo della situazione attuale. Ma anche Chunwang non è venuta dal nulla. Occorre perciò avere un accurato bilancio del passato, che finora non abbiamo fatto. Per avere un bilancio ricco, penso che dobbiamo concentrarci sulla riunione Chunwang, sulla Seconda Conferenza Nazionale, e anche sul prima. E ci occorre anche un bilancio della nostra posizione su “Lo sviluppo della democrazia del 21° secolo”.
5 - Che cosa pensa l'opposizione di tenere un Congresso del partito? Il fatto di non aver tenuto per molti anni un Congresso è uno dei fattori che hanno favorito la burocratizzazione all’'interno del partito?
Certamente, non aver tenuto un congresso di partito per un periodo piuttosto lungo, 20 anni, è una delle ragioni che favoriscono la burocratizzazione all'interno del partito. Ma questa non è l'unica né la principale. Il motivo principale che sta dietro il verificarsi della situazione attuale è la degenerazione ideologica e politica da parte della direzione principale. Un Congresso di Partito può essere utile per risolvere il problema ed esso dovrebbe essere regolarizzato. Ma un congresso di partito non è possibile allo stato attuale, non perché non vogliamo che tenerlo ma perché manca l’ambiente favorevole necessario per organizzare una discussione approfondita sulle questioni coinvolte nella lotta tra le due linee.
6 - Pensi che il conflitto possa essere risolto senza una qualche scissione del partito? Fino a che punto l'opposizione è disposta a rischiarla?
Sono i rivoluzionari che vogliono un partito forte per fare la rivoluzione. La forza rivoluzionaria si misura principalmente dalla correttezza linea ideologica e politica e, in secondo luogo, dalla dimensione dell’organizzazione e dalla sua forza materiale. Dunque, i rivoluzionari devono spingere principalmente per la costruzione di una linea ideologica e politica corretta e poi una corretta linea organizzativa che contribuisca a unire di più il partito per rafforzare la sua base materiale.
Il presidente Mao ha spiegato molto esplicitamente che è il vero scissionista. Hanno detto che sono scissionisti quelli che deviano dal marxismo. I revisionisti destra deviano dalla visione strategica del socialismo e perciò sono loro la scissione. In questo senso, la cricca Prachanda/Battarai è la scissione. Ora noi stiamo conducendo un’acuta lotta tra le due linee per difendere e sviluppare una linea corretta. Di conseguenza, si sta realizzando una trasformazione dei compagni e rafforzando il polo rivoluzionario. Con lo sviluppo della situazione, i rivoluzionari si riorganizzeranno e consolideranno un centro rivoluzionario per dirigere in avanti la rivoluzione e i revisionisti verranno dietro a loro modo, al servizio dell'imperialismo. Marxismo e revisionismo non possono camminare fianco a fianco per lungo tempo in un partito comunista.....

...8 - Quando il PCN(Maoista) sottoscrisse l’accordo in 12 punti, da allora abbiamo sostenuto quasi tutti i passi del PCN (Maoista), per quanto riguarda all’utilissima manovra delle elezioni e ai punti dell'accordo rispetto a come tenere le armi ecc. Pensavamo che fosse rischioso, ma che borghesia/imperialismo avrebbero sempre presentato occasioni per riprendere le armi, e lo hanno fatto. Molte volte in realtà. Ma il PCN (M) ha insistito nel rispettare gli accordi, che la controparte (la borghesia) aveva già rotto, e che non servivano più alla rivoluzione. Qual è stato il motivo di ciò? Guardandoci indietro a partire da oggi, noi stiamo riconsiderando la nostra posizione su questo. Tu che ne dici?

L’adozione della tattica della repubblica democratica a partire dalla riunione di Chunwang del 2005 e il seguente accordo in 12 punti sottoscritto a Delhi con i partiti parlamentari nepalesi ha svolto un ruolo importante in tutto il processo. Nella riunione c’era accordo unanime sul fatto che questa tattica avrebbe contribuito a creare una solida base di rivoluzionario nelle città, condizione necessaria per l'insurrezione popolare per prendere il potere centrale. Venimmo nelle città per consolidare la nostra forza. Ma, tutto ciò che avevamo conquistato durante i tumultuosi dieci anni di guerra popolare l’abbiamo oggi perso dalle mani.

Recentemente il presidente Prachanda ha rivelato ciò che aveva concordato a Delhi con le classi dominanti espansioniste indiane prima di raggiungere l’accordo in 12 punti. In un'intervista a un giornale indiano, The Hindu, del 16 aprile 2012 dichiara “Il cammino iniziato a Delhi con l'accordo di 12 punti è ormai giunto a conclusione”. Ha reso questa intervista a The Hindu subito dopo aver ordinato all'Esercito Nepalese il golpe contro l’EPL confinato negli acquartieramenti. Esso rivela il fatto che la cricca Prachanda/Battarai si era arresa ai loro padroni espansionisti per ottenere l'accordo in 12 punti firmato con i partiti parlamentari.

La cricca Prachanda/Battarai cricca diceva che era una tattica per fare la rivoluzione. Ma è oggi dimostrato che si trattava di una grande strategia tripartita che le classi dominanti indiane, i partiti parlamentari nepalesi e la Prachanda/Battarai aveva escogitato per mettere fine alla rivoluzione nepalese. Ciò dimostra che Prachanda e Battarai non hanno solo mentito delle masse lavoratrici nepalesi e al proletariato mondo, ma anche cospirato contro di loro.
.....10 - Non credi che l'opposizione ha capito troppo tardi che partito stava scivolando verso la direzione sbagliata?
Non è che non avessimo subodorato qualcosa di sbagliato nella leadership del partito. Ma gli abbiamo creduto più del necessario. È stata la nostra debolezza. Siamo anche in ritardo ma non è troppo tardi. Comunque pensiamo che questo sia un aspetto secondario. L'aspetto principale è che la rivoluzione è stata salvata da un grande rischio di liquidazione a destra. Quando siamo stati certi che la rivoluzione era in pericolo, abbiamo puntato il dito sia contro la linea che contro la leadership. Nel lungo percorso dell’acuta lotta tra le due linee abbiamo formato un gruppo di dirigenti e quadri provati e la nostra linea rivoluzionaria si sta sviluppando. In ultima istanza, il marxismo prevarrà sul revisionismo e in Nepal vincerà la Rivoluzione di Nuova Democrazia.
Basanta, Membro del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista Unificato del Nepal (maoista).
ntervista resa al MLCP, Turchia
Diffusa da Nickglais, Democracy and  Class Struggle

pc 7 maggio - Alain Badiou sul voto al fronte nazionale in Francia - da la Cause du peuple

Alain Badiou sull'origine del voto al Front national


Riportiamo un articolo di Alain Badiou pubblicato dal giornale Le Monde. Questo articolo è interessante perché parte dal punto di vista giusto che Marx aveva chiaramente spiegato: le classi dominanti impongono non solamente con la
forza il sistema economico e politico che permette loro di mantenere intatto il loro dominio, ma anche con la diffusione delle loro idee e punti di vista reazionari che imprigionano la classe operaia e le masse popolari in questo sistema.
Badiou spiega dunque qui che le classi dirigenti (di destra come di sinistra) sono chiaramente responsabili dell'avanzare del fascismo e non questa o quella categoria della popolazione abitante questa o quella regione. La fonte del
fascismo è dunque da trovarsi in seno alla borghesia stessa e non in seno al popolo. È la borghesia che si nutre delle contraddizioni in seno al popolo per cercare di dividere al massimo e mettere una categoria di sfruttati contro
l'altra - “dividere per meglio regnare”.Di fronte a ciò, il nostro compito è di costruire l'unità nel nostro campo
soprattutto per il fatto che l'arrivo al potere di una “sinistra” che sarà incapace di risolvere la crisi rischia di aprire la strada ai partiti e organizzazioni fasciste, Front National in testa.
La questione per noi non è dunque di sapere chi è maggioritario o minoritario ma chi si basa sulla legittimità di ribellarsi contro l'oppressione e lo sfruttamento per organizzarsi.
La risposta si trova a nostro avviso nella costruzione del Fronte Rivoluzionario Anti-capitalista/Antifascista e Popolare.

La Cause du Peuple



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Il razzismo degli intellettuali


Da dove viene il risultato dell'estrema destra se non da trentanni di discorsi securitari senza vergogna a destra e a sinistra?
L'importanza del voto per Marine Le Pen travolge e sorprende. Si cercano delle spiegazioni. Il personale politico procede secondo la propria sociologia: la Francia delle persone che stanno in basso, delle province sperdute, degli
operai, dei sotto-istruiti spaventati dalla mondializzazione, dal declino del potere d'acquisto, dalla destrutturazione dei territori, dalla presenza alle loro porte di strani stranieri vuole ripiegarsi nel nazionalismo e la xenofobia.
È questa del resto la Francia “ritardataria” che è stata accusata di avere votato no al referendum del progetto di costituzione europea. La si è opposta alle classi medie urbane istruite e moderne che costituiscono il sale sociale
della nostra democrazia ben temperata.
Diciamo che questa Francia dal basso è comunque, nella circostanza, l'asino della favola, il pelato e rognoso “populista” da cui viene tutto il male lepenista. Strano, dopotutto, questo risentimento politico mediatico contro il “populismo”. Il potere democratico di cui siamo così fieri sarebbe allergico a ciò coloro che si preoccupano del popolo? È il punto di vista di questo stesso popolo, in ogni caso, e sempre di più. Alla domanda “i responsabili politici si preoccupano di ciò che pensa la gente come voi?” La risposta del tutto negativa “per niente” è passata dal 15% del totale del 1978 al 42% del 2010! Riguardo al totale delle risposte positive (“molto” o “assai”), esso è passato dal 35 % al 17% (ci si rifà per questa indicazione statistica e altre di grande interesse, al numero speciale della serie della rivista La Pensée intitolato “Il popolo,
la crisi e la politica” realizzato da Guy Michelat et Michel Simon). Il rapporto tra il popolo e lo Stato non è fatto di fiducia, è il minimo che si possa dire.

Bisogna concludere che il nostro Stato non ha il popolo che si merita? E che l'oscuro voto lepenista certifica questa insufficienza popolare? Bisognerebbe allora per rafforzare la democrazia cambiare il popolo come proponeva ironicamente Brecht...
La mia tesi è piuttosto che due altri grandi colpevoli dovrebbero essere indicati: i successivi responsabili del potere dello Stato, di sinistra come di destra, e un insieme non di poco conto di intellettuali.
In definitiva non sono i poveri delle nostre provincie che hanno deciso di limitare quanto e più possibile il diritto elementare di un operaio di questo paese, qualunque sia la sua nazionalità di origine, di vivere qui con la
propria moglie e i propri figli. È stata una ministra socialista e tutti quelli di destra che in seguito si sono buttati nella breccia. Non è una campagnola poco istruita che ha proclamato nel 1983 che gli scioperanti della Renault - per lo più algerini o marocchini - erano dei “lavoratori immigrati (…) agitati da gruppi religiosi e politici che si muovono in funzione di criteri che poco hanno a che fare con le realtà sociali francesi”.Si tratta di un primo ministro socialista, beninteso per la gran gioia dei suoi “nemici” di destra. Chi ha avuto la buona idea di dichiarare che Le Pen poneva i veri problemi? Un militante alsaziano del Front national? No, si tratta di un primo ministro di Francois Mitterrand. Non sono i sottosviluppati dell'entroterra che hanno creato i centri di detenzione per imprigionarvi senza alcun diritto reale coloro che sono privati della possibilità di acquisire i documenti legali della loro presenza.
Non sono nemmeno quelli delle banlieues esasperati che hanno ordinato dappertutto nel mondo che non si concedano alle persone visti per la Francia se non con il contagocce, mentre si fissavano allo stesso tempo allo stesso tempo quote di
espulsione che ad ogni costo doveva realizzare la polizia.La successione di leggi restrittive, che attaccano sotto il pretesto
dell'“essere straniero”, la libertà e l'uguaglianza di milioni di persone che vivono qui non è opera dei “populisti” scatenati.
Alla manovra di questi pacchetti legali si trova lo Stato, molto semplicemente. Ci sono tutti i governi che si sono succeduti, da Francois Mitterrand in poi, e così via senza tregua. A questo proposito, e non sono che due esempi, il socialista Lionel Jospin fece sapere dal momento che arrivò al potere che non se ne parlava proprio di abolire le leggi xenofobe di Charles Pasqua; il socialista Francois Hollande fa sapere che non deciderà la regolarizzazione dei sans-papier sotto la sua presidenza in maniera diversa da quella di Nicolas Sarkozy. La continuità in questa direzione non crea alcun
dubbio. È questo incoraggiamento ostinato dello Stato nella viltà che suscita l'opinione reattiva e razzista e non viceversa.
Io non credo d'essere sospetto di ignorare che Nicolas Sarkozy e la sua banda sono stati costantemente sulla breccia del razzismo culturale, levando alta la bandiera della “superiorità” della nostra cara civiltà occidentale e facendo votare una interminabile successione di leggi discriminatorie la cui la malvagità ci costerna.
Ma alla fine, noi non vediamo che la sinistra si sia sollevata per opporsi con la forza che richiedeva un tale accanimento reazionario. Essa stessa ha spesso affermato che “comprendeva” questa domanda di “sicurezza” e ha votato senza
stato d'animo decisioni persecutorie flagranti come quelle che mirano ad espellere dallo spazio pubblico questa o quella donna con il pretesto che si copre i capelli o nasconde il corpo.

I suoi candidati annunciano dappertutto che condurranno una lotta senza scrupoli non tanto contro le prevaricazioni capitaliste e la dittatura dei bilanci ascetici quanto contro i lavoratori sans papiers e i minori recidivi soprattutto se sono neri o arabi. In questo campo destra e sinistra insieme hanno calpestato ogni principio. È stato ed è, per coloro che si privano di documenti, non lo Stato di diritto ma lo Stato d'eccezione, lo Stato del non diritto. Sono essi che si trovano in uno stato di insicurezza e non quelli che sono nati in questa nazione. Se ci si dovesse, cosa che a dio non piace,
rassegnare ad espellere delle persone, sarebbe preferibile che si scegliessero i nostri governanti piuttosto che i molto rispettabili operai marocchini e del Mali.

E dietro tutto questo, da tempo, da oltre vent'anni, chi si trova? Chi sono i gloriosi inventori del "pericolo islamico", sulla via, secondo loro, di disintegrare la nostra bella società occidentale e francese? Se non degli intellettuali che consacrano a questo compito infame editoriali infuocati, libri contorti, “inchieste sociologiche” truccate? Si tratta di un gruppo di pensionati di provincia e operai delle piccole città deindustrializzate, che hanno messo su pazientemente tutta questa vicenda dello "scontro di civiltà", della difesa del "patto repubblicano", delle minacce alla nostra magnifica  "laicità", del " femminismo" oltraggiate dalla vita quotidiana delle donne arabe?
Non è fastidioso che si cercano i responsabili unicamente all'estrema destra - che in effetti tolgono le castagne dal fuoco - senza mai mettere a nudo la responsabilità prevalente di coloro che, molto spesso – si dicevano - "di sinistra ", e ancor più professori di "filosofia", che cassieri di supermercato, che con passione hanno sostenuto che gli arabi e i neri,
soprattutto i giovani, corrompevano il nostro sistema educativo, pervertivano le nostre periferie, offendevano le nostre libertà offeso e insultavano le nostre donne? Oppure che erano "troppo numerosi" nelle nostre squadre di calcio? Esattamente come si diceva in precedenza degli ebrei e dei "meteci" che a causa loro la Francia eterna era minacciata di morte.
C'è stato, certamente, l'emergere di gruppuscoli fascisti che rivendicano l'Islam. Ma ci sono ben stati anche movimenti fascisti che si rifacevano all'Occidente e al Cristo Re. Ciò non impedisce ad alcun intellettuale islamofobo di vantare tutto il tempo la nostra superiore identità "occidentale" e ad arrivare a mettere le nostre ammirevoli "radici cristiane" nel culto di un secolarismo di cui Marine Le Pen, diventata una delle più accanite praticanti di questo culto, rivela infine con quale tipo di legno politico si riscalda.

In verità, sono gli intellettuali che hanno inventato la violenza anti-popolare, in particolare diretta contro i giovani delle grandi città, che è il vero segreto dell'islamofobia. E sono i governi, incapaci di costruire una società di pace civile e di giustizia, che hanno consegnato gli stranieri, e innanzi tutto gli operai arabi e le loro famiglie, come foraggio per clientele
elettorali disorientate e impaurite. Come sempre, l'idea, foss'anche criminale, precede il potere, che a sua volta forma l'opinione di cui ha bisogno. L'intellettuale, foss'anche deplorevole, precede il ministro, che costruisce i suoi seguaci.
Il libro, foss'anche da buttare, viene prima dell'immagine propagandistica, che induce in errore, invece di istruire. E trent'anni di paziente lavoro di scrittura, invettiva e competizione elettorale senza idea trovano la sinistra ricompensa nelle coscienze affaticate come nel voto pecoresco
Vergogna sui governi che si sono succeduti, che hanno tutti gareggiato sui temi comuni della sicurezza e del "problema immigrati", affinché non fosse troppo visibile che servivano in primo luogo gli interessi dell'oligarchia economica! Vergogna sugli intellettuali del neo-razzismo e del nazionalismo intasato, che hanno pazientemente coperto il vuoto lasciato nel dalla temporanea eclissi temporanea eclissi dell'ipotesi comunista con un mantello di sciocchezze sul pericolo islamico e la rovina dei nostri "valori"
Sono loro oggi che devono rendere conto dell'ascesa di un fascismo dilagante
di cui hanno incoraggiato instancabilmente lo sviluppo mentale

pc 7 maggio - EuroGendFor - La gendarmeria europea contro sommosse e guerriglia urbana

EuroGendFor. L'esercito privato della UE è in procinto di partire per la Grecia. Non tutti conoscono questa unità segreta che risponde al nome di «EuroGendFor». Il quartier generale di questa speciale task force di 3000 uomini si trova a Vicenza, Italia. L'ex ministro della Difesa francese Alliot-Marie ha iniziato la formazione di questa truppa, dopo le sempre più comuni forme di battaglie di strada e saccheggi provocati da giovani in Francia. L'«EuroGendFor» è allo stesso tempo, polizia, polizia giudiziaria, esercito e servizi segreti. Le competenze di questa unità sono praticamente illimitate. Essa deve, in stretta collaborazione con i militari europei, garantire la "la sicurezza nei territori di crisi europei". Il suo compito è principalmente quello di sopprimere le rivolte. Sempre di più Stati membri dell'Unione Europea aderiscono al «EuroGendFor»
I governi europei sanno esattamente cosa li attende. Per evitare di dover usare i propri eserciti contro i cittadini del loro stesso paese, possono ricorrere alle truppe paramilitari di questa "Forza di Gendarmeria Europea" (FEG), fondata in segreto, senza clamore. In teoria, si può ricorrere alla FEG ovunque vi sia una crisi. E' ben stabilito nel Trattato di Velsen che regola gli interventi dell'EuroGendFor.
Il suo motto motto è il seguente: "Lex paciferat" - che può essere tradotto come: "La legge porterà la pace". Si sottolinea "il principio della stretta relazione tra l'imposizione dei principi giuridici e la restaurazione di un ambiente sicuro e protetto." Un "consiglio di guerra" sotto forma di un comitato interministeriale composto dai ministri della Difesa e la Sicurezza dei paesi membri dell'Unione europea partecipanti, decide la strategia di intervento. La truppa può essere attivata su richiesta o dopo decisione dell'UE
All'articolo 4 del Trattato Costitutivo sui compiti e gli impegni si legge: "È possibile ricorrere alla FEG per proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine." I soldati di questa unita' paramilitare dell'Unione europea devono rispettare la legge vigente dello Stato in cui operano e dove vengono stanziati, ma tutti gli edifici e tutti i terreni che vengono occupati dalle truppe divengono extraterritoriali e non sono più accessibili dalle stesse autorità dello Stato in cui operano. Il mostro dell'Unione europea abroga inoltre il diritto nazionale anche in caso di antisommossa.
L'«EuroGendFor» è una truppa di polizia paramilitare e servizi segreti in grado di operare rapidamente. Unisce tutti i poteri e i mezzi militari, di polizia e di intelligence che possono anche essere utilizzati come semplici consulenti dalle dalle forze di polizia nazionali e dall'esercito, dopo essere stati incaricati da un'unità di crisi interministeriale per contrastare rivolte, ecc. Il ministero federale tedesco della Difesa ha elogiato l’EuroGendFor sui propri siti web, scrivendo: "Polizia e esercito. Una gendarmeria europea promette la soluzione".
L’EuroGendFor è ancora quasi completamente sconosciuto e nell'ombra. Ma non rimarrà a lungo tale. Più i popoli, dalla povertà e dalla politica di gestione disperata della crisi, verranno spinti all'ammutinamento, più queste truppe dai poteri praticamente illimitati saranno chiamate a "regolare" la situazione. E i capi di stato europei si renderanno conto con gratitudine che non saranno stati obbligati ad usare le proprie forze di polizia e dell'esercito contro i propri cittadini.



pc 7 maggio - odiosa e vile manifestazione razzista degli ultrà pescaresi rinforzati da forza nuova e difesi da istituzioni e mass media

QUARTIERE ROM SOTTO ASSEDIO.
 I NOMADI LASCIANO LA CITTA'.
"I rom? Sono spariti". Lo dice il questore di Pescara, Paolo Passamonti, confermando le voci di un’autentica paura che si è impossessata della comunità rom di Pescara. La casa del presunto assassino di Domenico Rigante, Massimo Ciarelli, arrestato ieri, sembra abbandonata: porte sbarrate e tapparelle abbassate. Per paura della rappresaglia dei tifosi, i rom sono in fuga da Pescara: le donne sono già fuori città e da giorni non portano più i figli a scuola. Molti in queste ore se ne sono andati da Pescara, altri se ne stanno rintanati a casa, e si parla insistentemente di comunità spaccata specie tra i due quartieri dove sono più insediati, Rancitelli e i Colli. "Qualcuno è andato via, qualcuno è rimasto", riferisce il capo della Mobile Pierfrancesco Muriana, "il fatto è che sono spariti". Le forze dell'ordine hanno confermato che l'attenzione resta alta e che aumenteranno i controlli nei quartieri a fini di ordine pubblico. "Ma vorrei ricordare", precisa il questore, "che sono cittadini italiani a tutti gli effetti stanziali dagli anni '40, e che non tutti sono dei delinquenti".

CORI E SLOGAN CONTRO LA COMUNITA' ROM. La manifestazione ultrà  è stata confermata come una manifestazione contro la comunità rom di Pescara. Non sono mancati cori e insulti e inviti palesi alle autorità. "Gli zingari dovete emarginarli voi", si è sentito urlare. "È dal tribunale che nascono i problemi, dopo due ore stanno a casa loro", ha continuato la gente. Il fratello gemello di Domenico Rigante ha detto: "Bene le forze dell'ordine, ora devono prendere i complici se no sono guai".
CONTESTATO IL SINDACO MASCIA . I toni della manifestazione sono piano piano aumentati. A farne le spese è stato il sindaco della città, Luigi Albore Mascia, che è stato più di una volta contestato come rappresentante delle istituzioni.

pc 7 maggio - Rimini, le bandiere rosse sfrattano quelle tricolori


RIMINI | 06 maggio 2012 | 9:14 
Alla manifestazione per la sicurezza in centro storico promossa dal comitato Ariminum, di ambito estrema destra (presentatosi come "Comitato spontaneo cittadino per la sicurezza"), ha risposto una contromanifestazione promossa dai movimenti antfascisti e antirazzisti riminesi. A presidiare Corso d'Augusto anche la Celere da Bologna. Per cercare di mantenere la situazione sotto controllo sono intervenuti anche gli assessori comunali Sagholvaad e Vusintin. I cortei, che hanno bloccato il centro storico per tutto il tardo pomeriggio, si sono conclusi senza incidenti.



pc 7 maggio - BOLZANO: movimento 5 stelle a supporto di Casa Pound




Grillini e neofascisti. Assume un rilievo tutto particolare a distanza di una settimana dal voto amministrativo che ha decretato il sorprendente successo del 'Movimento 5 stelle' di Beppe Grillo, quanto avvenuto meno di due mesi fa al Comune di Bolzano.

Secondo quanto riportato ieri dal sito di 'Indymedia Piemonte', nel Comune capoluogo dell'Alto Adige due consiglieri eletti nella 'Lista civica 5 Stelle - Beppe Grillo', di fronte al rifiuto della maggioranza comunale di iscrivere all'albo delle associazioni culturali l'associazione "Casa Italia" legata a Casa Pound Italia, il 31 marzo scorso sono usciti in segno di protesta dall'aula consiliare assieme a tutta l'opposizione di destra.

Sempre Indymedia Piemonte rinvia, dunque, al blog di uno dei due grillini fiancheggiatori dei "fascisti del terzo millennio".

La difesa del consigliere."Ieri sera (31 marzo, ndr) siamo usciti dall’ aula, e non è stata una scelta indolore, per porre in rilievo un problema importante di democrazia e di regole", metteva in chiaro Claudio Vedovelli, consigliere della 'Lista civica Movimento 5 stelle' e membro della commissione cultura del Comune di Bolzano. "Escludere un gruppo di ragazzi che non solo hanno le carte in regola (regole che si è dato il Comune!) ma anche , fino ad ora, organizzato serate su temi diversi e interessanti, senza segni di apologia, solo perché si ritiene siano in contatto con gruppi neo o nuovi fascisti, ci pare sbagliato oltrechè rischioso", argomentava ancora il grillino sul suo blog, sostenendo che "meglio sarebbe stato dare la possibilità a questo gruppo di avere un riconoscimento istituzionale e seguire con attenzione la loro attività, cercando di comprendere se ci possano essere segni di apologia di fascismo". Dubbi sull'esistenza di segni apologetici del Ventennio che non rendevano certo onore al consigliere, evidentemente poco informato sulla reale natura di un'associazione dichiaratamente nostalgica del fascismo.

Destra e sinistra uguali? La vicenda, che pure risale a quasi due mesi fa, suscita tuttavia scalpore alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal leader del Movimento 5 stelle all'indomani dell'esaltante risultato ottenuto al primo turno del voto amministrativo in tutte le realtà in cui la lista del comico genovese ha presentato propri candidati. "Destra e sinistra sono uguali", ha infatti dichiarato una settimana faBeppe Grillo rispondendo picche a quanti chiedevano un sostegno del Movimento all'ormai imminente ballottaggio. Una dichiarazione di uguaglianza contestata da numerosi elettori del centrosinistra che accusano il comico genovese di disperdere con le sue liste il consenso all'attuale opposizione, facendo dunque il gioco del premier Berlusconi. La vicenda messa in risalto da Indymedia non fa altro che accentuare le critiche nei confronti del Movimento e si fa pressante sul web il tam tam degli internauti che tra ieri e oggi hanno preso di mira proprio il blog del consigliere Claudio Vedovelli. "Non sono ragazzi, sono fascisti" è il primo commento al post di chiarimento dell'esponente grillino.

Raffaele Emiliano Grillini e neofascisti. Assume un rilievo tutto particolare a distanza di una settimana dal voto amministrativo che ha decretato il sorprendente successo del'Movimento 5 stelle' di Beppe Grillo, quanto avvenuto meno di due mesi fa alComune di Bolzano. Secondo quanto riportato ieri dal sito di 'Indymedia Piemonte', nel Comune capoluogo dell'Alto Adige due consiglieri eletti nella 'Lista civica 5 Stelle - Beppe Grillo', di fronte al rifiuto della maggioranza comunale di iscrivere all'albo delle associazioni culturali l'associazione "Casa Italia" legata a Casa Pound Italia, il 31 marzo scorso sono usciti in segno di protesta dall'aula consiliare assieme a tutta l'opposizione di destra. Sempre Indymedia Piemonte rinvia, dunque, al blog di uno dei due grillini fiancheggiatori dei "fascisti del terzo millennio". La difesa del consigliere."Ieri sera (31 marzo, ndr) siamo usciti dall’ aula, e non è stata una scelta indolore, per porre in rilievo un problema importante di democrazia e di regole", metteva in chiaro Claudio Vedovelli, consigliere della 'Lista civica Movimento 5 stelle' e membro della commissione cultura del Comune di Bolzano. "Escludere un gruppo di ragazzi che non solo hanno le carte in regola (regole che si è dato il Comune!) ma anche , fino ad ora, organizzato serate su temi diversi e interessanti, senza segni di apologia, solo perché si ritiene siano in contatto con gruppi neo o nuovi fascisti, ci pare sbagliato oltrechè rischioso", argomentava ancora il grillino sul suo blog, sostenendo che "meglio sarebbe stato dare la possibilità a questo gruppo di avere un riconoscimento istituzionale e seguire con attenzione la loro attività, cercando di comprendere se ci possano essere segni di apologia di fascismo". Dubbi sull'esistenza di segni apologetici del Ventennio che non rendevano certo onore al consigliere, evidentemente poco informato sulla reale natura di un'associazione dichiaratamente nostalgica del fascismo. Destra e sinistra uguali? La vicenda, che pure risale a quasi due mesi fa, suscita tuttavia scalpore alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal leader del Movimento 5 stelle all'indomani dell'esaltante risultato ottenuto al primo turno del voto amministrativo in tutte le realtà in cui la lista del comico genovese ha presentato propri candidati. "Destra e sinistra sono uguali", ha infatti dichiarato una settimana fa Beppe Grillo rispondendo picche a quanti chiedevano un sostegno del Movimento all'ormai imminente ballottaggio. Una dichiarazione di uguaglianza contestata da numerosi elettori del centrosinistra che accusano il comico genovese di disperdere con le sue liste il consenso all'attuale opposizione, facendo dunque il gioco del premier Berlusconi. La vicenda messa in risalto da Indymedia non fa altro che accentuare le critiche nei confronti del Movimento e si fa pressante sul web il tam tam degli internauti che tra ieri e oggi hanno preso di mira proprio il blog del consigliere Claudio Vedovelli. "Non sono ragazzi, sono fascisti" è il primo commento al post di chiarimento dell'esponente grillino.

pc 7 maggio - Dopo la repressione nei confronti di antifascisti e antirazzisti, la Questura di Ravenna autorizza il corteo ai neonazi di FN!




Ecco cosa ha portato la repressione poliziesca dei giorni scorsi contro gli antifascisti e antirazzisti: ad autorizzare un corteo ai neonazisti di Forza Nuova per lunedì 14 maggio a sostegno del carabiniere che ha ucciso in un posto di blocco un giovane tunisino, a legittimare un corteo razzista che l'estrema destra maschera come "apolitico"!
La tanto sbandierata "legalità" e la "sicurezza" ha rivelato il suo autentico contenuto antidemocratico e reazionario con la protezione poliziesca a un gruppuscolo neonazista  fuorilegge!
Le mobilitazioni successive all'uccisione del ragazzo tunisino hanno visto scatenarsi la canea razzista dei politicanti dell'opposizione che la manifestazione dei neonazisti rafforza.
La Questura e l'amministrazione comunale hanno fatto di tutto per impedire la continuità delle proteste della comunità tunisina per la verità e giustizia per Hamdi, hanno militarizzato per giorni la stazione e il centro a Ravenna fino ad arrivare alla repressione in piazza nei confronti di antifascisti e antirazzisti, con il fermo di polizia, denunce, fogli di via e  20 "avvisi orali" (che sono provvedimenti che possono portare alla sorveglianza speciale come i criminali mafiosi!).
Altro che città medaglia d'oro alla Resistenza, siamo in uno stato di polizia coperto dalle istituzioni di questa città!
Se la destra cavalca l'onda degli istinti razzisti ben presenti in questa città invocando più "ordine e sicurezza", il silenzio della sinistra di palazzo è un'oggettiva copertura al processo reazionario in corso. Addirittura il portavoce della Fds, che è nella maggioranza che sostiene questa amministrazione, ha ribadito che loro, i (falso)comunisti, "difendono le istituzioni" per principio!
Quindi sicuramente continuerà ad appoggiare le vergogne di questa amministrazione e non si scandalizzerà per il corteo neonazista.
Noi, proletari comunisti, ci rivolgiamo ai lavoratori, ai giovani, agli immigrati, al movimento antifascista e antirazzista di questa regione a cui lanciamo l'appello ad impedire questa marcia xenofoba.

proletari comunisti-Ravenna
ravros@libero.it

domenica 6 maggio 2012

pc 6 maggio - 1° Maggio in Grecia, Turchia- Kurdistan Svizzera, Cile, Berlino Germania...


Decine di migliaia di persone hanno partecipato martedì 1° Maggio alle manifestazioni ad Atene e in altre città greche in occasione della Festa del Lavoro. I due principali sindacati del pubblico e del privato, GSEE e ADEDY, che hanno lanciato l'appello allo sciopero generale, hanno dato appuntamento per una manifestazione unitaria ad Atene (il sindacato PAME, affiliato al KKE, ha manifestato separatamente). Autobus, treni e metropolitana di Atene si sono fermati martedì mattina, dato che i lavoratori dei trasporti hanno fatto uno sciopero di 24 ore. I marinai si sono astenuti dal lavoro per quattro ore, gli uffici della pubblica amministrazione erano chiusi e gli ospedali operavano a servizio ridotto. Nel centro di Atene, sono scoppiati incidenti quando giovani manifestanti hanno distrutto due stand di politici e parzialmente bruciato un terzo. Non sono stati segnalati feriti. .
A Istanbul, decine di migliaia di manifestanti si sono ritrovati a piazza Taksim (foto), sulla riva europea della metropoli, dove decine di persone erano state uccise 35 anni fa. 20.000 poliziotti erano stati mobilitati. Alcune centinaia di manifestanti hanno rotto le vetrine di diverse filiali bancarie e di negozi nel quartiere di Mecidiyeköy, situato a qualche chilometro dalla vasta spianata. Sono stati inseguiti dalla polizia anti-sommossa
A Tunceli (Kurdistan), la manifestazione del 1 ° maggio si è anche trasformata in scontri e due poliziotti sono stati feriti dal
lancio di pietre.
CANADA: 107 ARRESTI IN SEGUITO AGLI SCONTRI DEL 1 ° MAGGIO 107 persone sono state arrestate la scorsa notte a Montreal durante la manifestazione organizzata dalla Convergence des luttes anticapitalistes (CLAC) in occasione del 1° maggio. La maggior parte degli arresti ha avuto luogo dopo che le autorità avevano dichiarato la manifestazione illegale alle 18,02, ossia appena 30 minuti dopo l'inizio del corteo, perché alcuni partecipanti lanciavano oggetti alla polizia. Sulla Sherbrooke Street e le vie circostanti, sono state rotte vetrine, distrutte automobili e tirate palle di vernice. 75 manifestanti sono stati arrestati per violazione delle leggi municipali. Gli altri sono stati arrestati per aver commesso reati del codice penale, tra cui 'misfatto, violazione della condizione, vie di fatto contro la polizia e aggressioni armate" lungo il percorso del corteo. I 32 manifestanti sono stati portati in un centro operativo SPVM (Service de police de la Ville de Montréal). Un nuovo corteo si è mosso intorno alle 21. I manifestanti hanno tardato a raggiungere il luogo, ma una grande folla ha marciato per l'ottava notte consecutiva nel contesto della lotta del movimento studentesco. Il SPVM ha fatto due arresti, un uomo e una donna, quest'ultima per l'assalto contro un agente di polizia. SVIZZERA: SCONTRI A ZURIGO 12.000 persone hanno partecipato al corteo del 1° maggio ufficiale a Zurigo. La sera, alcuni scontri sono avvenuti con una cinquantina di “domande con premio finale”. Un poliziotto è stato ferito da una pietra alla testa.


 
CILE: SCONTRI A SANTIAGO, VALPARAISO E INCIDENTI A CONCEPTION I cortei del 1° maggio in Cile si sono conclusi con gravi scontri a Santiago e minori in altre città del paese, con scontri tra manifestanti mascherati e la polizia. A Santiago, migliaia di manifestanti hanno percorso il celebre viale della Alameda rispondendo all'appello del CUT, principale sindacato del paese, per migliori salari e condizioni di lavoro. Al termine del corteo, alcuni dimostranti mascherati hanno lanciato pietre contro la polizia e un agente è stato ferito in faccia. Hanno eretto barricate di fortuna e hanno attaccato negozi ed esponenti dei media che coprivano l'evento. La polizia li ha dispersi con spari di gas lacrimogeni. Gli scontri minori sono stati segnalati in altre città come Valparaiso e Concepcion. . GERMANIA: BILANCIO DEL 1° MAGGIO RIVOLUZIONARIO A BERLINO 25.000 persone hanno partecipato alla manifestazione del primo maggio rivoluzionario, 6.000 il 30 aprile (“Reclaim the street” una ventina di arresti). 123 persone sono state arrestate la notte del primo maggio (contro le 161 del 2011) e 124 poliziotti sono stati feriti, la maggior parte a causa del colpi di selciato e di bottiglie. I media hanno detto che questo primo maggio è stato “più calmo che mai” malgrado il 25° anniversario delle rivolte di Kreuzberg. Ciononostante scontri sono scoppiati davanti al Museo Ebraico e a Kotbusser Tor: 9 persone si sono viste recapitare mandati di arresto: due sono attulamente detenute, uno dei sospetti è accusato di ribellione, vie di fatto, pertubazione dell'ordine pubblico... La maggior parte delle altre persone arrestati dovranno presentarsi al tribunale. L'anno scorso, 74 manifestanti erano stati perseguite.

pc 6 maggio - 1° maggio di classe e combattivo ad Amburgo


La celebrazione del primo maggio ad Amburgo è stata un grande successo. Quelli che riportiamo sono estratti della cronaca realizzata dall'organizzazione rivoluzionaria SoL e dei principali interventi nel corteo.

La cronaca della SoL

 

Il 1 ° maggio l'abbiamo preparato e organizzato con una "Alleanza per un 1 maggio rivoluzionario", che comprende i compagni di Scena Rossa di Amburgo, la Federazione di Anatolia e l'Alleanza contro l'Aggressione Emperialista, di cui fanno parte: l'Associazione di Nuova Democrazia Perù, e le organizzazioni di Turchia e Kurdistan AGIF, ADHK, ATIK e YEK-KOM.

Mobilitando questa Alleanza e altri che hanno aderito, abbiammo affisso in gran parte della città
migliaia di manifesti e distribuito migliaia e migliaia di volantini, nonostante il ritardo con cui abbiamo lanciato la mobilitazione. sono state fate diverse scritte e appesi grandi striscioni.
Il nostro 1 ° maggio è iniziato con la partecipazione alla manifestazione dell'Alleanza dei sindacati tedeschi (DGB), dove da diversi anno  la nostra alleanza organizza uno spezzone internazionale di classe. Con una partecipazione di circa 800 partecipanti, abbiamo le presenze dell'anno scorso, nonostante molti compagni fossero impegnati nelle iniziative antifasciste contro la marcia nazista di Neumunster. Come già avevamo fatto nel 2011, il nostro spezzone non ha accettato di essere relegato in coda al corteo. Un fascista che cercava di infiltrarsi nel corteo è stato cacciato per mano degli internazionalisti. Arrivato al luogo di chiusura della manifestazione, il nostro blocco si è sciolto, perché non avevamo alcun interesse a mangiare i panini con le salsicce e ascoltare i discorsi della DGB.
 
La manifestazione del "1° Maggio rivoluzionario" è iniziata, a differenza dell'anno scorso, non dalla stazione di Altona, ma Landungsbrücken. E' stata per noi una sorpresa vedere che, nonostante la dura repressione contro la nostra manifestazione dello scorso anno, c'è stata una partecipazione permanente di 2 500 partecipanti. nella giornata soleggiata sono stati diffusi i messaggi di Costruzione Rivoluzionaria (Svizzera), ZK (Berlino), -NRW e della Rete per la Libertà di Tutti i Prigionieri Politici. Fin dall'inizio, la manifestazione è stato un combattivo scandire di slogan della lotta di classe e dell'internazionalismo, con razzi e petardi e attacchi contro provocatori nazisti e, per tutto il percorso contro la polizia con lancio bottiglie, "ratti bianchi" e pietre, smentendo le previsioni della polizia di un 1 ° maggio pacifico.
 
All'altezza del commissariato di Davidwache, ci sono stati interventi di denuncia dello Stato e di appello a impedire la marcia nazista del 2 giugno, qui c'è stata una manifestazione nella manifestazione, che ha attaccato il "Wawe 10000" il veicolo con cannoncino ad acqua posto a protezione del commissariato, costringendo di polizia a rafforzare lo schieramento. Durante tutto il corteo la polizia è stata su entrambi i lati. Hanno iniziato a spingere per caricare, ma i manifestanti sono riusciti di difenderlo. Poi ci sono gli interventi dell'Associazione di Nuova democrazia, Perù, della gioventù curda di Amburgo, ADHK e il nostro. Quando gli sbirri hanno attaccato il concentramento di chiusura e l'auto con l'amplificazione, con cellulari per arrestare i manifestanti, ancora una volta ci sono state azioni di difesa.
 
Anche al termine ci sono state azioni contro militanti sbirri, banche e molte imprese. In diversi punti si sono alzate barricate e gli sbirri hanno dovuto ancora ritirarsi. Hanno sempre dovuto tornare sui loro passi. Chiunque sia passato mercoledì da da Altona, St. Pauli e Eimsbüttel ha potuto vedere le finestre e vetrine rotte, pietre ed i resti di barricate.
Siamo soddisfatti di questo 1 ° maggio, soprattutto considerando le circostanze in cui è stato realizzato. Ma crediamo che per la manifestazione del prossimo 1° maggio dobbiamo fare ancora meglio. La migliore difesa contro l'attacco della polizia, gli arresti e i feriti è sempre avanzare organizzati. Questo, chiaramente, non vale solo per il 1 ° maggio ma per tutte le lotte che facciamo. Siamo perciò fiduciosi per il futuro. Siamo fiduciosi che le sezioni sempre più ampia di popolo saranno sempre più coscienti del fatto che l'unica alternativa è la rivoluzione. Noi faremo di tutto per questo.

     Viva il 1 Maggio!
     Viva il proletariato internazionale!
     Viva la rivoluzione!

 
Un fatto che ci ha dato molta soddisfazione è stato constatare come stanno avanzando le posizioni delle organizzazioni rivoluzionarie in Germania, come provano i segienti estratti degli interventi al corteo delle 18.

 

Dal messaggio di SoL 

Noi, come SoL (Sinistra Socialista) non sono un partito comunista, ma abbiamo il compito di partecipare alla sua costruzione. Solo il Partito Comunista, saldamente radicato nella nostra classe, chiaramente orientato dal marxismo, da più di 150 anni di lotta classe, che sappia trarre lezioni dalla rivoluzione e dalla controrivoluzione e si dedichi senza esitazioni alla causa della classe può essere all'altezza delle sfide di oggi. 
Ma stare solo in attesa ci farebbe andare ancora più indietro. Dobbiamo ora dichiarare lotta alla classe dirigente, iniziare, avanzare in modo organizzato e aumentare la pressione. Così ogni piccola vittoria indebolisce il nostro nemico. Ogni sconfitta ci dà l'opportunità di imparare molto. Così, invece dall'auto-pensiero questa piazza deve essere riempita dall'auto-organizzazione. Perchè di una cosa siamo sicuri: Le masse, e non gli eroi, fanno la storia!

Dal messaggio di e Zusammen Kämpfen -Berlino

A noi comunisti e rivoluzionari la situazione mostra chiaramente la strada: intensificare propaganda e agitazione, creare coscienza di classe solidarietà, per le strade dei nostri quartieri, nelle fabbriche e negli uffici, avanzare nell'organizzazione, lottare insieme contro il capitale e lo Stato borghese!
Non lasciamoci confondere nella nostra lotta: è ​​giusto e importante una rottura coerente con l'opportunismo, il revisionismo, il riformismo e tutte le altre tendenze deleterie, se vogliamo provare alla classe che siamo finalmente sicuri e non prendiamo una falsa via.
La situazione nella metropoli e nei centri dell'imperialismo non dovrebbe essere la nostra unica unità di misura. La nostra attività non deve perdere la il legame coi movimenti rivoluzionari di liberazione di tutto il mondo, India, Turchia / Kurdistan del Nord, Palestina. E' là che nostra classe soffre e lotta!


La nostra presenza, oltre che dalla partecipazione ai due cortei (dalla loro preparazione preliminare fino alla brillante conclusione), è stata sottolineata da diverse cose, tra cui è bene notare che dall'auto con l'amplificazione più volte sono state lanciate le canzoni dei prigionieri politici e prigionieri di guerra del PCP dal CD delle Luminose Trincee di Combattimento, seguite da tutti i manifestanti. Il seguente messaggio è stato letto durante il corteo e ben accolta dai partecipanti:

Dal messaggio della  Associazione Nuova Democrazia (Perù)

 
Compagne e compagni.
altri compagni hanno parlato della crisi e tutti i mali che produce il sistema imperialista in cui viviamo. Non cercheremo di spiegarvi perché dobbiamo lottare. Se tutti noi siamo qui è proprio perché siamo ben coscienti che questo sistema significa solo sfruttamento e oppressione per la nostra classe, qui e in tutto il mondo. Siamo qui per combattere questo sistema! Ribellarsi è giusto!Quel che vogliamo sottolineare è che affinché la nostra lotta, la lotta del proletariato internazionale e di tutti gli oppressi, ci porti non solo alla resistenza, ma alla vittoria finale, che è il comunismo, occorre che questa sia guidata dall'ideologia della vittoria. Questa ideologia è l'ideologia della Comune di Parigi, quella della Rivoluzione d'Ottobre, della vittoria della Rivoluzione cinese, della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
E' è l'ideologia che oggi guida le guerre rivoluzionarie guidata da partiti comunisti in Perù, India, Filippine e Turchia/Nord Kurdistan. E' l'ideologia della guerra popolare fino al comunismo. E' il marxismo è oggi. E' il marxismo-leninismo-maoismo, come definito dal nostro Presidente Gonzalo. Questa è l'ideologia del proletariato internazionale: uniamoci nel maoismo!Quel che serve, qui in Germania, è la ricostituzione del Partito Comunista di Germania con questa ideologia, perché sia un partito comunista militarizzato, un partito non per il recinto di suini che è il Parlamento, ma un partito per la guerra rivoluzionaria, per la guerra popolare.Noi, i maoisti peruviani, siamo con voi oggi per combattere fianco a fianco con i comunisti in questo paese contro l'imperialismo tedesco. Siamo qui per contribuire alla ricostituzione del partito comunista. Avanti, insieme, nella lotta per la rivoluzione proletaria, qui e nel mondo!Morte all'imperialismo, guerra popolare fino al comunismo!Viva il Primo Maggio di lotta del proletariato!

In conclusione, la manifestazione del primo maggio è stata un successo segnato in tutti gli aspetti dalla presenza dei maoisti. Conferma che siamo nella direzione giusta e che le prospettive sono brillanti!