sabato 8 dicembre 2012

pc 7 dicembre - Blocchiamo tutto day a Palermo il 6 dicembre


Circa 5000 mila studenti, il 6 dicembre a Palermo hanno partecipato al corteo "blocchiamoTuttoDay" a Palermo come in altre città d'Italia.
Corteo riuscito nei numeri, ha bloccato le arterie principali della viabilità cittadina; studenti che nonostante le condizioni meteorologiche sono rimasti in piazza compatti dalla mattina fino alle 15.
Nello stesso corteo presenti anche i lavoratori della Gesip con il sindacato USB, questi in testa al corteo hanno continuamente gridato slogan al megafono; studenti e lavoratori si sono dati forza l'un l'altro in questo lunghissimo corteo.
Lo spezzone studentesco, composto da studenti di un gran numero degli istituti superiori della città, è stato prova dell'incessante volontà dei giovani di rivendicare i propri diritti. La giornata di lotta si è dimostrata parte integrante delle proteste di questi giorni: dalle occupazioni alle autogestioni ancora in corso in diverse scuole, dalle contestazioni agli esponenti politici giunti a Palermo nei giorni passati (come il presidente del senato Schifani, il ministro della sanità Balduzzi); gli studenti sono scesi in piazza a denunciare ancora una volta l'operato del governo Monti che, con le sue riforme, attacca i proletari e le masse popolari. Una scuola sempre più costosa, servizi di qualità pessima, insegnamenti forgiati su un sapere basato sul profitto.
Mentre i tetti degli edifici scolastici crollano, i programmi didattici vengono ridotti, gli studenti si rivoltano alle misure di austerity imposte dai governi che si stanno susseguendo; studenti che non vogliono essere i soggetti , insieme ai lavoratori, i precari e i disoccupati, a pagare il costo della crisi. "La cultura non si vende, le nostre scuole non sono aziende", "anti, anti, anti-capitalista!" gli slogan più gridati, insieme a "chiediamo diritti ci danno polizia, è questa la loro democrazia" più volte urlato, quando il corteo si è avvivinato cordoni di poliziotti in assetto antisommossa, in risposta alla forte militarizzazione trovata in alcuni punti della città; presente anche un elicottero che osservava dall'alto gli studenti ed i lavoratori durante tutto il corteo. La militarizzazione della città è emblema della repressione che puntualmente viene esercitata quando i giovani, come i lavoratori, denunciano e lottano.
Presente anche un buon numero di studenti provenienti da alcuni paesi come Castelvetrano, anche lì le scuole sono in stato di agitazione ed alcune sono state occupate.
Partito dal centro città, il corteo ha quasi subito percorso un tragitto differente da quello ufficiale invadendo strade diverse dal secondo corteo indetto dalla FIOM conclusosi poi al palazzo della Regione.
La città è stata indubbiamente paralizzata dai due cortei. Un momento di lotta che si è legato alle altre lotte delle altre città, che dimostra che gli studenti sono stanchi di dover subire lo stato di cose attuali che REPRIME e obbliga a preoccuparsi per il proprio futuro. Studenti che non hanno più alcuna fiducia nella casta ed in nessun partito istituzionale (“ non ci rappresenta nessuno” anche questo uno slogan gridato più volte), quest'ultimi tutti colpevoli dell'aggravamento della condizione delle masse proletarie. Un corteo,infine, segnato dallo slogan “siamo tutti antifascisti” per ricordare come Palermo è antifascista e non c’è nessun posto per il fascio. 
Contro Monti
One solution, revolution!

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