mercoledì 12 dicembre 2012

pc 12 dicembre - il governo Monti-Clini corre nuovamente in soccorso a Riva nello scontro con la magistratura.. ma gli operai non possono affidare il loro destino a padroni, governo dei padroni, Stato del capitale..compreso la magistratura..autonomia operaia,organizzazione,lotta di classe, rivoluzione

L'Ilva è "autorizzata" alla produzione ed "alla commercializzazione dei prodotti ivi compresi quelli realizzati antecedentemente all'entrata in vigore del presente decreto legge". Questo il testo dell'emendamento approvato dal governo al dl salva-Taranto. Il decreto legge sull'Ilva approderà in aula alla camera martedì 18, in base a quanto stabilito la conferenza dei capigruppo. E il governo ha già fatto sapere che sta valutando di porre la questione di fiducia visto che il provvedimento deve passare al Senato e la legislatura si chiuderà prima di Natale. "Le disposizioni previste nel decreto sono legge - ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini - la magistratura le applichi". Quanto al garante, ha aggiunto, "prima bisogna convertire in legge il decreto, poi penseremo a nominarlo".

LA CONTROMOSSA DELLA PROCURA - Nel frattempo, la procura di Taranto si appresta a sollevare il conflitto di attribuzioni tra i poteri dello Stato. La decisione sarebbe stata presa dalla Procura nei giorni scorsi, e avrebbe trovato ulteriore 'conforto' nelle ultime ore. Nel dettaglio i magistrati punteranno l'obiettivo sulla parte del provvedimento che vanifica gli effetti dei sequestri scattati per l’area a caldo della grande fabbrica, indicata come la fonte dell’inquinamento killer. Secondo i magistrati l’iniziativa governativa costituisce una vera e propria invasione di campo. Il ricorso è in fase di elaborazione, mentre il decreto, emendato per salvare anche
l'’acciaio sequestrato oltre ai reparti dell’azienda, martedì prossimo giungerà alla Camera per la conversione in legge. Proprio il rapido passaggio in Parlamento potrebbe convincere i pm a frenare sui tempi. Il ricorso della procura, infatti, potrebbe giungere dopo la conversione in legge. Non è tramontata, peraltro, la possibilità che dal palazzo di giustizia di Taranto scatti anche la questioni di incostituzionalità del decreto. 

L'OK ALL'EMENDAMENTO PER LA VENDITA DELL'ACCIAIO - Clini si è detto fiducioso della rapida approvazione. "Quasi all'unanimità il parlamento ha approvato l'impostazione del decreto - ha detto il ministro - perché ha respinto le eccezioni d'incostituzionalità presentate dal gruppo della Lega nord e l'Idv. Credo che ora il decreto legge verrà convertito in legge rapidamente". Nel testo dell'emendamento (art.3, comma 3, del decreto) si dice che: "A decorrere dall'entrata in vigore del presente decreto, la società Ilva spa di Taranto è immessa nel possesso dei beni dell'impresa ed è in ogni caso autorizzata, nei limiti consentiti dal provvedimento di cui al comma 1, alla prosecuzione dell'attività produttiva nello stabilimento ed alla commercializzazione dei prodotti ivi compresi quelli realizzati antecedentemente all'entrata in vigore del presente decreto legge per un periodo di 36 mesi, ferma restando l'applicazione di tutte le disposizioni contenute nel presente decreto legge".





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