martedì 4 dicembre 2012

pc 4 dicembre - Noureddine Adnane...8 vigili urbani sotto accusa a Palermo

Repubblica il 12 febbraio 2011 scriveva: “Li ha implorati in ginocchio di lasciarlo lavorare in pace, di non sequestrargli la merce che stava vendendo ai bordi della strada: capellini, occhiali da sole, sciarpe e cinture. Ma la pattuglia della polizia municipale non ha voluto sentire ragioni. Così di fronte a quegli uomini in divisa che ancora una volta si mostravano inflessibili, Nourredine Adnane, 27 anni, ha perso la testa: si è cosparso il corpo di benzina, ha preso un accendino e si è dato fuoco. In un attimo il suo corpo è stato avvolto dalle fiamme. Quel ragazzo marocchino adesso è in fin di vita. Faceva l’ambulante in via Ernesto Basile, a due passi dalla cittadella universitaria di Palermo dove tutti gli studenti lo conoscono con il soprannome di Franco...”

Non  di un caso isolato si è trattato ma di un episodio indicativo della condizione in cui vivono oggi i giovani in Italia, non solo immigrati, ma anche in altri paesi. Pur con i dovuti distinguo, Adnane sicuramente essendo immigrato subiva le politiche razziste del governo. Si trovava in una posizione svantaggiata anche rispetto ad un giovane precario italiano, ma in generale tutti i giovani oggi si trovano in una condizione di sempre più pesante precarietà e sfruttamento superiore alla generazione precedente.
Questa condizione salta più facilmente all’occhio dell’opinione pubblica quando assistiamo a gesti del genere o quando  i giovani si ribellano in massa a tutto ciò dando vita a vere e proprie rivolte,  come è successo  nei paesi arabi, o  in Grecia dopo l’omicidio da parte di uno sbirro del giovane 15enne Alexis il 6 dicembre 2008.
Altro che  mele marce!  è chiaro che  la condotta dei vigili non è stato un problema individuale ma di linea generale e nazionale d’intervento nell’applicazione di politiche sempre più  repressive dei governi fino all'attuale tecnico/dittatoriale Monti, vedi i recenti pesantissimi interventi delle forze dell'ordine, da sempre più stato di polizia, contro gli studenti  in occasione della giornata di mobilitazione internazionale del 14 novembre.
Chiedere giustizia perché vengano condannati gli esecutori materiali di questa nuova specie di omicidio, in questo caso di Adnane a Palermo,  è il minimo, ma la radice del problema è la classe dominante che per governare sfrutta doppiamente, triplamente,  i più deboli.
La risposta a tutto ciò è la via della lotta rivoluzionaria con l’obiettivo di abbattere questa società che sforna solo sfruttamento, precarietà, disoccupazione, miseria e lutto e crearne una nuova nelle mani dei  lavoratori, giovani, donne e del popolo.
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Otto vigili urbani accusati di abuso d'ufficio



L'inchiesta parte dal suicidio di Noureddine Adnane, un venditore ambulante marocchino che, sentendosi vessato da continui controlli, si diede fuoco l'anno scorso in via Ernesto Basile e morì alcuni giorni dopo a causa delle gravi ustioni


PALERMO. La Procura di Palermo ha chiuso l'indagine su otto vigili urbani, accusati di abuso d'ufficio. L'inchiesta parte dal suicidio di Noureddine Adnane, un venditore ambulante marocchino che, sentendosi vessato da continui controlli, si diede fuoco l'anno scorso in via Ernesto Basile e morì alcuni giorni dopo a causa delle gravi ustioni.     
Dopo la morte dell'ambulante, magistrati e carabinieri hanno analizzato l'attività della squadra amministrativa della polizia municipale per capire se, come dissero alcuni colleghi di Adnane, c'erano stati degli abusi, non solo nei confronti del suicida ma anche di altri extracomunitari. Gli avvisi di conclusione indagine, firmati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello e Amelia Luise, sono stati notificati all'ispettore capo Giuseppe Massaro, agli agenti Giuseppe Oddo e Silvia Cilio, al commissario Giuseppe Milazzo e ai poliziotti Maria Grazia Bologna e Carmelo Antinoro, Davide Bellomonte e Antonino Bonaccorso. Gli inquirenti, anche grazie a intercettazioni, sono riusciti a riscontrare quello che avevano raccontato alcune vittime e hanno verificato che alcuni dei verbali di controllo degli ambulanti sono stati falsificati.


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