sabato 1 dicembre 2012

pc 1 dicembre - Gli imperialisti riconoscono il capitolazionista Abbas. Il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese si può affermare non con il negoziato ma con la rivolta e la guerra popolare delle masse arabe




Siamo con le masse palestinesi e condividiamo la loro gioia esplosa in Cisgiordania e a Gaza dopo il risultato del voto dell'ONU per lo stato palestinese, ammesso come osservatore senza diritto di voto all'Assemblea generale. 
Ma il risultato è molto lontano dall'affermazione del legittimo diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese, alla formazione di un vero stato indipendente basato sulla sconfitta del colonialismo sionista, cane da guardia dell'imperialismo USA/Europa. 
Il voto all'Onu per la Palestina che segue di pochi giorni il nuovo massacro dei palestinesi di Gaza spinge verso un nuovo processo di pace per impedire una nuova Intifada, una nuova rivolta armata antimperialista e antisionista che infiammi il Medio Oriente, con le masse arabe protagoniste di questo processo rivoluzionario.
Di fatto, il riconoscimento dell'Onu legittima la linea conciliatrice e capitolazionista di Abbas- Fayyad sostenuta dagli stati imperialisti europei.
Così l'Onu delle Risoluzioni contro Israele, mai rispettate da questo e comunque mai applicate dal Consiglio di sicurezza, del diritto "all'autodifesa" di Israele mentre massacra e opprime il popolo palestinese, oggi incoraggia la ripresa dell'ennesimo  negoziato per la soluzione "due popoli, 2 stati" che legittimano l'occupazione militare fondata sul terrorismo e l'oppressione dello stato di Israele.  Ad oggi tutti i negoziati non sono mai riusciti a fermare il genocidio e la repressione per mano dei nazisionisti del popolo palestinese, così come la costruzione continua di nuove colonie israeliane in terra di Palestina. L'esistenza dello Stato di Israele rappresenta una minaccia continua per le masse arabe 
E poi quale quale "Stato" palestinese sarebbe riconosciuto? Quello attuale diviso, separato, circondato e occupato da Israele, oppure la sola Cisgiordania?
Il sangue versato, le galere, l'esilio del popolo palestinese non rientra nell'interesse degli imperialisti. Se questi si mostrano "amici" del popolo palestinese si scelgono quelli che rappresentano la borghesia corrotta che non vuole andare fino in fondo nella lotta contro il colonialismo sionista, in questo caso Abbas. 
Anche l'Italia imperialista ha votato a favore dello stato palestinese all'ONU ma senza rinunciare al sostegno di Israele. Certo, il governo Monti ha corretto la posizione filoisraeliana di Terzi e ha votato a favore della Palestina all'Assemblea generale dell'Onu, ma l'amico più fidato di Israele, Terzi, a sua volta ha corretto Monti nel comunicato ufficiale: "i palestinesi ora si "impegnino a risedersi al tavolo del negoziati" con Israele "senza precondizioni". Questa vittoria palestinese, ha aggiunto, non deve essere sfruttata per "avviare procedimenti presso la Corte penale internazionale" contro Israele. 
La via dell'affermazione del diritto all'autodeterminazione nazionale e sociale del popolo palestinese non può passare per i riconoscimenti formali e la pacificazione imposta dai naziosionisti appoggiati dall'imperialismo, l'unica alternativa è la rivolta armata all'occupazione israeliana, è il suo sviluppo in guerra popolare antimperialista e antisionista.



EnDi

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