lunedì 10 dicembre 2012

pc 11 dicembre - Bersani rassicura i padroni e "seppellisce" l'art. 18




da controlacrisi

Noi non siamo l'Unione dove i comunisti facevano casino, noi siamo un'altra cosa, state tranquilli venite pure ad investire in Italia, l'art.18 è oramai un capitolo chiuso. Questo è il riassunto dell'intervista di Pier Luigi Bersani, rilasciata al Wall Street Journal per rassicurare i mercati e la comunità internazionale dopo le dimissioni di Mario Monti. Bersani dice quello che i mercati volevano sentire parlando dove conta per davvero. Del resto per far accreditare il suo possibile futuro governo i segnali da lanciare devono esssere chiari. "Concordo che in passato i governi di centrosinistra hanno offerto un'immagine di divisioni, come nell'ultimo governo Prodi - dice nell'intervista Bersani - ma all'epoca c'erano 12 partiti diversi, e non c'era ancora il Pd. Oggi le cose sono diverse. Il nostro partito è la maggiore forza politica italiana e ha la sua identità". Bersani conferma nell'intervista che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà "centriste, europeiste" e ribadisce che malgrado le pressioni del partito di Nichi Vendola" la discussione sull'articolo 18 è un capitolo chiuso". Agitare per i mercati lo scalpo dell'art.18 è un segnale chiaro, vuol dire che in Italia non ci saranno tensioni sociali e che il processo di ristrutturazione capitalista iniziato con il Governo Monti non sarà messo in discussione.

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