domenica 18 novembre 2012

pc 18 Novembre- UNA SETTIMANA DI MOBILITAZIONI STUDENTESCHE CONTRO IL GOVERNO TECNICO-DITTATORIALE MONTI


La settimana appena conclusa ha visto un’intensa mobilitazione contro il governo dittatoriale dei tecnici duramente contestati in primis dagli studenti a partire da Monti, dalla Cancellieri ma anche da parte del segretario del PD Bersani, il principale partito che appoggia questo governo.

Già il 12 Novembre in occasione della visita della Fornero a Napoli con la sua omologa tedesca, tutto il movimento campano con in testa gli studenti ha fatto sentire la propria voce “scegliendo” di lottare contro questo governo che nega il futuro ai giovani, assediando il luogo del congresso e provando a sfondare il cordone di polizia a sua difesa. La reazione delle forze del dis-ordine è stata degna di una dittatura sud-americana e prologo dei giorni seguenti: un tentativo di sgombero immediato (non riuscito) della facoltà di ingegneria occupata  con lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo, uno dei quali ha colpito in pieno volto uno studente, Lorenzo, facendogli perdere due denti.

Il 14 Novembre le principali sigle sindacali di alcuni paesi europei, in particolare i PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) seguiti da Francia hanno indetto uno sciopero generale europeo di 4 ore contro le politiche di austerity dell’UE. A fronte di tali politiche è evidente come sia assolutamente insufficiente uno “sciopericchio” di 4 ore con la modalità classica della sfilata.

In Italia la CGIL, che da quando è a guida Camusso non ritiene ci siano “le condizioni per uno sciopero generale”, lo ha indetto formalmente in questa occasione, seguita a ruota dal sindacato sedicente di base, Cobas Confederazione il quale dopo aver assunto il ruolo di forza ausiliaria di polizia il 15 ottobre 2011 a Roma ed essendo stato giustamente “tenuto a distanza” dalle aree del movimento, tenta di cavalcare l’onda sfruttando tale data internazionale.

In Italia l’adesione è stata molto bassa eccetto per il settore della scuola, complice l’impostazione classica data dalla CGIL e non di lotta contro il governo e la disorganizzazione in generale della classe lavoratrice italiana legata ai sindacati collaborazionisti confederali. È stata una grande giornata di lotta invece grazie agli studenti tornati in campo in tutte le città italiane.

A fronte della diserzione della maggior parte dei lavoratori o a piazze “simboliche” organizzate dalla CGIL con “utili” banchetti informativi (!) in tutte le grandi città italiane (in particolare Torino, Milano, Padova, Roma, Napoli e Palermo) decine di migliaia di studenti hanno bloccato le città e sanzionato obiettivi come sedi istituzionali di governo ecc, ai recinti imposti ai percorsi dei cortei dalle varie questure gli studenti hanno risposto compatti tentando di sfondarne i cordoni. Ciò è successo a Milano, Padova e Roma; a Torino si è occupata la sede della provincia e sono stati lanciati slogan contro Fassino, il sindaco di “sinistra” del partito, che sostiene il governo moderno fascista di Monti. A Palermo bloccato tutto il centro storico insieme ai disoccupati della gesip e precari che hanno assediato il palazzo della regione, della provincia e occupato i binari della stazione centrale, tutto ciò mentre il cobas confederazione faceva la sua sfilata fino alla sede della prefettura, “salutando” nel suo percorso il presidio dei quattro gatti della CGIL.

Nelle città dove ci sono stati disordini la polizia, come si diceva, dopo la “prova napoletana” di qualche giorno prima, ha rincarato la dose con massicce cariche, in particolare a Roma dove si sono verificati pestaggi indiscriminati verso passanti che si sono schierati al fianco dei manifestanti aggrediti finanche contro ragazzini di passaggio, una violenza cieca degna da stato di polizia con la “ciliegina sulla torta” dei lacrimogeni sparati direttamente dal ministero della giustizia (borghese).

Giovedì 15 Novembre Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le attività Culturali, è stato contestato al Teatro Eliseo di Roma.

Il movimento studentesco palermitano ha scelto di prolungare la giornata di lotta del 14 scendendo in piazza il 16 con tre cortei, due di studenti medi che hanno paralizzato rispettivamente e contemporaneamente il lungo mare e le arterie centrali per poi ricongiungersi a piazza Indipendenza davanti la sede della regione siciliana, e il terzo formato da universitari che dalla facoltà di lettere ha raggiunto gli studenti medi. Qui, per denunciare ironicamente la continuità con le vecchie amministrazioni mafiose quali Cuffaro e Lombardo, gli studenti hanno chiesto di incontrare il presidente Crocetta per consegnargli vassoi di cannoli e crocchè (i cannoli sono chiaro riferimento a Cuffaro, le crocchè invece gioco di parole tra Crocetta e Miccichè denunciandone l’accordo politico tutt'altro che “rivoluzione”). La polizia ha caricato ma si è trovata davanti un blocco di studenti medi compatti che ha respinto l’attacco e in seguito si è diretto verso la biblioteca cittadina dov’era prevista la presenza del presidente del senato Schifani e di Crocetta stesso; alla biblioteca c’è stato un tentativo di forzare il blocco che nonostante sia stato respinto ha ritardato di un paio d’ore l’incontro istituzionale per “motivi di sicurezza”.

Sabato 17 vengono contestati la ministra dell’interno Cancellieri a Rimini da 1500 studenti che denunciano i pestaggi del giorno prima e il lancio di lacrimogeni dal ministero della giustizia mentre a Milano agli studenti viene negato di poter entrare alla Bocconi dove era intervenuto Mario Monti, anche in questo caso gli studenti non hanno desistito provando a forzare il cordone della polizia.

Una settimana piena di mobilitazioni studentesche da nord a sud che dimostra ancora una volta come i giovani e in particolare gli studenti sono una speranza per il cambiamento reale in questo paese, come sia necessario che i lavoratori seguano questa strada abbandonando i sindacati venduti e auto-organizzandosi nel sindacato di classe e costruendo il proprio partito che spazi via questo sistema basato sul profitto che disprezza la vita di lavoratori, giovani, donne e masse popolari.

Evidente anche come partiti e sindacati istituzionali e cobas confederazione che possiamo chiamare collettivamente “partito della conciliazione”  stiano dall’altro lato della barricata e oggettivamente rappresentano un ostacolo per chiunque voglia organizzarsi e lottare contro lo stato di cose presente.
Come sempre, quando qualcosa si muove, non mancano i parassiti che normalmente stanno in letargo e si svegliano solo per strillare genericamente e in maniera qualunquista alla “non violenza” e che nel caso particolare a Palermo organizzeranno un corteo dove non “ci sarà posto per  violenti”, ma cos’è la violenza per costoro? Il fatto di essere coscienti di avere una laurea senza un lavoro, o di essere licenziati, di sapere che tutti i diritti fondamentali dall’istruzione alla sanità sono sotto attacco, vedere i “tutori dell’ordine” manganellare ragazzini e cittadini? Per loro la violenza è a senso unico ovvero quella di chi si difende e non porge l’altra guancia. La vera violenza è quella dei governi, nazionali e locali, che fanno gli interessi della borghesia finanziaria e dei banchieri senza risolvere problema alcuno per le masse proletarie e popolari. Ma chi sono costoro?
La rete degli studenti medi legata alla CGIL a sua volta legata al PD il principale partito che sostiene il governo Monti e in particolare quello che sostiene Crocetta. Adesso i conti tornano ed è più chiaro “tradurre” le dichiarazioni di questi studenti, futuri politicanti, quando parlano di “dialogo” con le istituzioni ovvero con il loro presidente e il loro sindaco Orlando che tra l’altro ha dichiarato che farà costituire il comune parte civile contro gli studenti che hanno protestato venerdì scorso.

Davanti a tutto questo ribellarsi è giusto!
Avanti con la lotta a oltranza contro il governo tecnico-dittatoriale Monti!
Tutti gli studenti liberi!

Evma

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