giovedì 1 novembre 2012

pc 1 novembre - fiat ..contro il fascismo padronale serve la guerra di classe

 


Condannato dal tribunale ad assumere 19 iscritti alla Fiom (primo scaglione di 145) che hanno vinto la causa, Marchionne dichiara di volerne mettere in mobilità altrettanti.

Siamo alla rappresaglia in stile Wermacht, con il palese tentativo di aprire una "guerra tra poveri", nonostante il fallimentare tentativo di Cisl e Uil di far firmare una mozione contro l'assunzione di un numero di operai iscritti alla Fiom esattamente proporzionale alla tessere raccolte dalla categoria Cgil prima del 2referendum" del luglio 2010.
L'azienda di Torino «ha da tempo sottolineato che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre» prosegue la nota. La Fiat precisa di essere «consapevole della situazione di forte disagio che si è determinata all’interno dello stabilimento, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato la propria comprensibile preoccupazione». E conclude: «L'impegno dell'azienda e' quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l'ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della Nuova Panda». Incredulo Mario Di Costanzo, iscritto Fiom che dovrebbe essere assunto entro il 28 novembre:
"È proprio una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori. Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando».

Giorgio Airaudo, Segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore Auto, ha dichiarato. "Si tratta di una procedura chiaramente ritorsiva, chiaramente antisindacale e chiaramente illegittima, perché i motivi addotti nella nota resa pubblica dalla Fiat non giustificano nessun licenziamento, anche in considerazione del fatto che l'Azienda ha firmato un accordo nel quale assumeva l'impegno a riassumere tutti i lavoratori del Gian Battista Vico in Fabbrica Italia Pomigliano." "La Fiom respinge con forza ogni licenziamento poiché tutti i lavoratori devono rientrare al lavoro e invita tutti i sindacati a respingere questo ulteriore tentativo di dividere i lavoratori."
Giorgio Cremaschi, coordinatore della Rete28Aprile della Cgil: "Quella Fiat è una logica banditesca in cui i lavoratori sono ostaggi presi e rilasciati." "Un paese civile dovrebbe cacciare Marchionne e chi si comporta come lui."

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