domenica 14 ottobre 2012

pc 14 ottobre - NEWS DALL'INDIA - LA GUERRA POPOLARE DIFENDE LE SUE ROCCAFORTI E SI PREPARA AL CONTRO-ATTACCO! verso la conferenza internazionale di sostegno amburgo 24 novembre - partecipa e scrivi a csgpindia@gmail.com

SEGUE LA TRADUZIONE DI DUE ARTICOLI: IL PRIMO TRATTO DAL DE "INDIAN EXPRESS" DEL 30 SETTEMBRE IN CUI SI CERCA MALAMENTE DI PRESENTARE L'OPERAZIONE GOVERNATIVA COME UN SUCCESSO. ANCOR PIU' NEL SECONDO TRATTO INVECE DAL DE "LIVE MINT & THE WALL STREET JOURNAL" DEL 4 OTTOBRE, SI DENOTA COME INVECE LA LEADERSHIP MAOISTA STIA PIANIFICANDO UN CONTRO-ATTACCO CHE STA INIZIANDO A METTERE IN PRATICA GIA' IN QUESTI GIORNI.


La battaglia contro I gruppi maoisti sta per essere vinta “lentamente ma con costanza”, con le forze di sicurezza che hanno guadagnato il controllo di oltre 5000 km quadrati negli ultimi  anni, ha detto l’attuale capo della Forza di Riserva Centrale di Polizia (CPRF) K Vijay.
Tuttavia, altri 6000 km quadrati, principalmente nel sud Chhattisgarh e nelle aree confinanti dell’Orissa, Andhra Pradesh e Maharashtra, continuano a rimanere quasi completamente fuori portata per le forze di sicurezza, Kumar, che si è ritirato Lunedì, ha detto al The Sunday Express.
“lentamente ma con costanza siamo stati in grado di stabilire la nostra presenza in alcune aree che erano precedentemente state tenute dai maoisti. Saranda (in Jharkhand) è un esempio molto di successo. Ci sono stati risultati incoraggianti in Jharkand, e anche in parti del Bihar e Orissa.
Adesso siamo in una situazione di restituire queste aree alle amministrazioni locali e statali in modo che lo sviluppo e altri lavori possano incominciare” ha detto Kumar.
“ La più grande sfida adesso rimane è quella conosciuta come Abujmaad area. Sud e Sud-ovest del Chhattisgarh, il distretto confinante di Gadchiroli in Maharashtra e l’area Malkangiri in Orissa sono regioni dove i gruppi maoisti continuano ad avere quasi il totale controllo.
Questo in totale è circa 6000 km quadrati dove noi abbiamo una piccola rappresentnza, ha detto.
La CPRF ha fatto la sua prima sortita nell’area Abujmaad a Marzo quest’anno, un’operazione che Kumar ha descritto come di natura “esplorativa”.
“Dal 1988, la gente in quest’area ha vissuto sotto questi gruppi (Maoisti). Per quasi 25 anni adesso, non hanno conosciuto cosa sia un governo attuale. Nessuno può essere incolpato. Ma adesso dobbiamo ristabilire la supremazia del governo,” ha detto. “a parte queste aree, l’influenza dei maoisti si sta riducendo in tutto” ha dichiarato.
Kumar ha detto che la strategia a 2 fronti del governo contro i maoisti, azioni combinate di polizia e lavori di sviluppo, forse necessita di essere implementata con un altro impegno simultaneo, rivitalizzare l’attività politica in queste aree.
“Questo treppiedi deve essere messo in atto in modo equilibrato” ha detto.
Il piano d’azione maoista.
L’aspetto principale sottolinea un ritorno alle basi, infliggere perdite per prendere armi e munizioni.
Usabeda non è facile da trovare. Non è segnata su molte mappe. Questo borgo nel nuovo distretto del Chhattisgarh di Narainpur, generato dal Bastar all’inizio di quest’anno, giace vicino al  confine di stato con l’irrequieto distretto di Gadchiroli del Maharashtra. E vicino Usabeda, in quello che continua fermamente ad essere la Zona Rossa, adesso arrivano notizie che diversi leader e quadri del Partito Comunista dell’India (Maoista) abbiano avuto una discussione sulla tattica e la strategia terminata il 26 Settembre. Ciò che è accaduto è illuminante.
Nelle colonne dell’ultima settimana, è discusso come il CPI(M) è sotto pressione, ed è un bisogno urgente creare un santuario alternativo per la sua leadership direttamente all’est dell’Orissa per trovare una via d’uscita dalla zona dei ribelli di Dandakaranya, che comprende il Chhattisgarh meridionale e grandi estensioni di Gadchiroli. Al meeting di Usabeda, sembra che i ribelli maoisti sono arrivati alle vie e ai modi per provare a mantenere il loro possesso del Dandakaranya. E, insieme, la completa creazione di un corridoio lungo il confine occidentale dell’Orissa con il Chhattisgarh per collegarsi con i compagni ancora più a nord in Jharkand; il santuario dovrebbe formare il centro del corridoio.
Il meeting sembra essersi focalizzato molto sugli aspetti militari della ribellione, e il piano di azione, per così dire, il compito di capo militare della zona è del Dandakaranya.
Per i principianti, il piano dei ribelli è di rinforzarsi di non meno di 100 quadri per le operazioni. Questo è stato quasi immediatamente notato il 29 Settembre. Si stima che circa 150 ribelli hanno attaccato 40 membri della Forza di Polizia Armata del Chhattisgarh vicino Metapara nel distretto di Sukma, il più meridionale dello stato; la polizia era fuori a liberare la giungla per un eliporto. Due agenti sono stati feriti, ma sono riusciti a evitare l’attacco. Dalle informazioni disponibili, il piano ribelle è di praticare questo approccio nei tre distretti meridionali del Chhattisgarh di Dantewada, Sukma and Bijapur, gli ultimi due sono nati dal Dantewada all’inizio di quest’anno.
Secondo punto del meeting di Usabeda: fino ad un riesame divenuto necessario, attacchi di massa ai campi delle forze di sicurezza è meglio non provarli. L’uso di quello che nel gergo militare è ordigni esplosivi improvvisati, o IEDs, è quello che deve essere fatto per colpire il personale con questi grappoli, sostenuti da piccole “squadre d’azione” per disturbare le truppe nei campi. L’aspetto principale dell’approccio, in un senso, sottolinea un ritorno alle basi, l’operare standard del manuale dei ribelli di Dandakaranya: infliggere perdite per la principale ragione di raccogliere armi e munizioni per aumentare la linea di rifornimento.
A tal fine,  la pratica provata e riprovata di attirare le forze di sicurezza in imboscate con tutti i modi di tattiche diversive, false informazioni circa movimento e numero di ribelli, e questo, continuerà ad essere impiegato.
Questo è particolarmente difficile per le forze di sicurezza dato che per loro è una situazione difficile sia se rispondi sia se no.
Mentre l’intento dei maoisti è chiaro e spedito, puntellare la forza in Chhattisgarh e irrompere e consolidare nuove aree per ritardare un’eventualità di essere con le spalle al muro, la risposta dalle forze di sicurezza, comprendente la polizia di vari stati e i paramilitari controllati dal ministro dell’interno, e come essere inadeguata e complicata.
È un finto segreto sia negli ambienti ribelli che di sicurezza che nel Chhattisgarh meridionale, a dispetto di decine di migliaia di paramilitari mandati per missioni di pattugliamento e controllo, essenzialmente conducono la vita nel campo e sono abbastanza facilmente molestati e intimoriti dalla leggenda della battaglia che un raggruppamento relativamente molto inferiore di leadership maoista, e quadri armati, reclutati largamente dal Dandakaranya, ha guadagnato negli ultimi 10 anni.
Da indicazioni disponibili, i ribelli hanno anche l’obiettivo di creare il Corridoio di Orissa per la stessa ragione che disturba il sonno a qualcuno dell’establishment: l’eguale finto segreto che, più in la va la risposta contro i ribelli maoisti, il governo di Orissa e la polizia hanno deboli collegamenti tra intenti e funzionamento. Questo faciliterà un facile transito dei quadri ribelli in Jharkhand e rafforzerà il canale meridionale di armi e munizioni dal Bhiar e Jharkand verso l’Orissa e Dandakaranya. La Creazione di un santuario alternato per la leadership lungo queste terre di confine e anche progredito di molto. Se l’establishment di sicurezza sta configurando una conclusione di medio termine, i maoisti, tra i migliori nel cambiare gioco nel subcontinente, stanno facendo ciò che possono ritenere vantaggioso. Con le piogge quasi finite, la “stagione” per operazioni e contro operazioni adesso è aperta con l’arrivo dell’inverno e dell’estate. In queste zone di conflitto, così lontane dalle arene di euforia indotta dal conto del nuovo investimento diretto straniero dell’India e politiche fiscali, la battaglia sembra farsi affilata e, come sempre, amara.
L’autore è Sudeep Chakravarti autore di “Sole Rosso: viaggio nel Paese Naxalita (maoista n.d.r.”)e “Autostrada 39: viaggio in una terrà fratturata”.
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