venerdì 12 ottobre 2012

pc 12 ottobre - la lotta alla Fiat pomigliano

RABBIA OPERAI EX ERGOM: BLOCCO VARCHI A POMIGLIANOO

E’ stato premonitore l’appello dello Slai cobas volantinato stamattina all'alba, dalle 5.30 alla 6, al primo turno: cassintegrati (FIP-FGA-LOGISTICA NOLA-EX ERGOM-INDOTTO) e nessuno più può sentirsi al sicuro”: A 5 anni dal ‘varo’ del fantomatico piano-Marchionne all’epoca plaudito da FIOM-FIM-UILM ed a 1 anno dal disastroso lancio della “nuova” Panda, il piano stesso è fallito come già facilmente previsto all’epoca dal solo Slai cobas e come recentemente e candidamente confessato dallo stesso a.d. Fiat. Ed oggi che hanno precipitato sull’orlo del burrone dei licenziamenti tutti i lavoratori della Fiat Pomigliano (FIP e FGA) e Nola, delle terziarizzate e dell’indotto (vedi ex Ergom) gli stessi sindacati firmatari - in vista dell’avvio dei licenziamenti di massa – già “declassano” la primaria “assunzione certa in FIP per tutti” in fumosi ed inverosimili piani di “ricollocazione lavorativa”. UNIRE TUTTI PER DARE PIU’ FORZA A TUTTI: lo Slai cobas è impegnato alla graduale, progressiva a realistica mobilitazione -  senza scorciatoie - dei lavoratori con l’obiettivo preliminare del diritto all’assunzione in FIP di tutti i lavoratori Fiat come recentemente stabilito dal Tribunale di Torino su ricorso dello Slai cobas. La restituzione al pubblico del gruppo Alfa Romeo e delle centinaia di miliardi di euro di finanziamenti pubblici dati dalla Stato alla Fiat e da questa usati per smantellare le fabbriche e delocalizzare.

Gli stessi sindacati confederali  oggi ancora acuiscono le divisioni tra i lavoratori già precedentemente operate dalla Fiat con lo “spezzatino” degli stabilimenti (FIP-FGA-NOLA-EX ERGOM-TERZIARIZZATE-INDOTTO), alcuni continuando a seminare “balle e zizzania” (dalla precedente “garanzia” di assunzione certa per tutti oggi ‘declassata’ ad inverosimile e vaga “ricollocazione” lavorativa) tal’altri col malriuscito tentativo di organizzare i lavoratori “alla disoccupati” sotto le mentite spoglie di “comitati di cassintegrati senza bandiera” e scaricandoli nei fatti, da soli, nella tempesta degli annunciati licenziamenti. In questo scenario da “facimme ammuina” si assiste al progressivo proliferare di camper, tende, artisti ed iniziative estemporanee - sostitutive della mobilitazione e della lotta dei lavoratori perché concepite a mero uso mediatico - fuori la fabbrica. Iniziative di fatto incentivate dall’approssimarsi del clima elettorale. E lo scetticismo di molti lavoratori è evidente. E a buona ragione, perché già troppi posti di lavoro si sono persi
tra “canzoni e musicanti”… e tante “fiaccolate con sindaco e monsignore” hanno accompagnato la chiusura delle fabbriche. Una per tutte la storia della Sevel.

Ma l’approssimarsi della scadenza del 13 luglio 2013 (con la fine della cigs per cessazione di attività della FGA) e l’avvio della ‘cassa’ di lunga durata in FIP “rischia” di risvegliare anzitempo  la rabbia e la mobilitazione di tutti i lavoratori mandando a rotoli i piani-concertati di Marchionne e dei suoi sponsor sindacali, politici ed istituzionali.

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 10/10/2012 -
cobasslai@libero.it

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