mercoledì 10 ottobre 2012

pc 10 ottobre - NOCIVO E' IL CAPITALE NON LA FABBRICA

Per imporre la difesa del lavoro e della salute all'Ilva, gli operai devono diventare il cuore della lotta.
Tutti, da Riva alla Magistratura, dal governo, agli ambientalisti antioperai, vogliono ridurre gli operai o a burattini, manovrati da altri con fili politici, ideologici, ricattatori, o a invisibili, silenti, in attesa che la "tempesta perfetta" che questa guerra del sistema capitalista in difesa dei profitti o di un sistema sempre borghese ma con i fiori alle finestre, vada alla sua conclusione, in cui gli operai perdano e le masse popolari al meglio vengano rabbonite con dei contentini. In questo, i dirigenti dei sindacati confederali ora sostituiscono le parole alla lotta e la Fiom si inventa addirittura un referendum per non fare sciopero.
Il Comitato liberi e pensanti, con il suo "piede in due staffe", ma comunque soprattutto ben saldo nella staffa dei "cittadini", di fronte a cui dovrebbero "scusarsi" gli operai - loro che, soli, hanno lottato negli anni passati per la sicurezza e la salute (certo, non vincendo) quando tutti gli altri che ora parlano stavano zitti - accompagna questa scenografia. Un esempio è nell'ultimo intervento alla trasmissione de L'Infedele di Aldo Ranieri portavoce del Comitato liberi e pensanti: “...c'era una persona che in macchina doveva andare a fare la chemioterapia e noi li stavamo fermando perchè stavamo bloccando il ponte. Noi non dobbiamo più bloccare la città di Taranto, dobbiamo costringere Riva e lo Stato a trovare una soluzione per questa città, che sia con l'Ilva o senza l'Ilva. Perchè non difenderemo una fabbrica che inquina, per primi noi lavoratori non difenderemo chi ammazza dei bambini..."; un intervento che sintetizza il ricatto morale verso gli operai che lottano nelle forme attualmente possibili e visibili, e il messaggio antioperaio che l'Ilva può chiudere...

Ma gli operai non sono burattini. E' la classe operaia che muove i fili della storia!
Gli operai devono strappare il massimo oggi per la difesa della salute e del lavoro contro Riva, governo e lo Stato dei padroni. Lo strumento principale per imporre questa difesa è la loro lotta, unità, organizzazione di classe che si realizza solo nella fabbrica, non una volta fuori dalla fabbrica ridotti a masse di assistiti o disoccupati.
Se chiudesse la fabbrica, bene che vada si aprirebbe solo una lunga contesa tra padron Riva e la magistratura. Ma intanto gli operai hanno perso e con loro le masse popolari dei quartieri di Taranto.

Gli operai hanno sì responsabilità! Ora di ottenere reali risultati e mantenere aperta la fabbrica, ma soprattutto di porsi come classe per sè alla testa della lotta per rovesciare questo sistema capitalista che per il profitto al primo posto unisce sempre più lo sfruttamento alla nocività e rende anche una fabbrica di cioccolatini, un'azienda agricola, un'industria del turismo, ecc. pericolosa per la l'ambiente, la salute, la sicurezza dei lavoratori e delle masse popolari.

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