sabato 29 settembre 2012

pc 29 settembre - Marchionne firma il contratto con il sindacato canadese... contro gli operai


In attesa della firma del contratto in Italia (se mai ci sarà – per la critica della piattaforma vedi http://proletaricomunisti.blogspot.it/2012/06/pc-28-giugno-la-piattaforma-dei-padroni.html ) con i sindacati confederali dai quali avrà il massimo sostegno e che hanno già fatto egregiamente la loro parte con il contratto dei chimici, Marchionne ha fatto un altro colpaccio: è stato firmato il contratto per gli operai degli stabilimenti della Chrysler in Canada con il sindacato Caw (Canandian auto workers). Si tratta come si vede dall'articolo che riportiamo, di un contratto molto vantaggioso per l'azienda, dato che prevede:
  • durata di quattro anni;
  • nessun aumento salariale (congelamento fino al 2016) [in teoria in cambio di nuove assunzioni]
  • stipendi più bassi per i nuovi assunti (20,40 dollari all'ora, il 60% del salario massimo, dagli attuali circa 24 dollari)
  • dieci anni anziché i precedenti sei, per arrivare allo stipendio più alto di 34 dollari all'ora
  • una tantum di 3.000 dollari alla firma del contratto
  • un bonus di 2.000 all'anno dal 2013 al 2015 [per recuperare l'aumento dei prezzi dice il sindacato]
  • nessun investimento in Canada [Anche qui Marchionne ha dichiarato di volere le mani libere!]

Come dice alla fine il giornalista adesso il sindacato dovrà riuscire a “vendere” questo accordo agli operai. Il Caw, che sa bene che questo contratto è negativo per gli operai, dice di aver fiducia nel fatto che sarà approvato nelle assemblee di questo weekend. Uno degli argomenti che il sindacato porterà agli operai è che con questo accordo è stato scongiurato lo spostamento delle fabbriche in altre parti del mondo!

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Chrysler. L'intesa dura quattro anni e prevede un bonus di tremila dollari e un adeguamento annuale di duemila

Firmato il contratto in Canada

Il braccio di ferro tra Chrysler Group e Canadian Auto Workers (Caw) è finito e il rischio di sciopero scongiurato. Il colosso di Detroit e il principale sindacato canadese del settore auto hanno trovato un accordo di massima sul contratto di lavoro quadriennale, che deve ora essere ratificato dagli 8.094 lavoratori rappresentati dal sindacato.
Con l'accordo di Chrysler, si chiude un capitolo spinoso: tutte le Big Three di Detroit hanno trovato un'intesa e non c'è più il rischio di un'interruzione della produzione a causa di agitazioni sindacali. Ford Motor era stata la prima, il 17 settembre, appena prima della scadenza del precedente contratto e dell'inizio dello sciopero, e aveva spianato la strada alle trattative delle concorrenti, convincendo il Caw a concedere maggiore tempo per le trattative (Gm aveva trovato un'intesa nella notte del 20 settembre).
Il contratto ricalca quello siglato in precedenza da Ford e Gm e prevede, in particolare, l'estensione del congelamento dei salari fino a giugno 2016, stipendi più bassi per i nuovi assunti (20,40 dollari all'ora, il 60% del salario massimo, dagli attuali circa 24 dollari) e tempi più lunghi (dieci anni anziché i precedenti sei) per arrivare allo stipendio più alto di 34 dollari all'ora. L'accordo include inoltre un bonus una tantum di 3.000 dollari alla ratifica del contratto, più un bonus di 2.000 dollari all'anno dal 2013 al 2015. Chrysler, a differenza di Gm e Ford, non si è impegnata a effettuare nuovi investimenti o a produrre nuovi veicoli negli stabilimenti canadesi.
“Siamo soddisfatti, l'accordo è ragionevole, Chrysler ha riconosciuto l'importanza della trattativa, era questione di dare un modesto sostegno a lavoratori che hanno attraversato l'inferno”, ha detto il numero uno del sindacato Ken Lawenza. L'accordo è una vittoria per il sindacato, specie se si considera la ritrosia di Chrysler ad accettare i termini dell'accordo con Ford, che più volte nelle scorse settimane l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne aveva definito troppo costoso: la preoccupazione principale era che la tempistica dei pagamenti una tantum previsti per i lavoratori avrebbe fatto lievitare i costi fissi dell'azienda.
Chrysler per il momento preferisce non parlare dell'accordo: “Il contratto non sarà commentato finché è in corso il processo di ratifica”, ha precisato in una nota Al Iacobelli, responsabile delle relazioni con i dipendenti di Chrysler Group.
La società e il sindacato dovranno ora “vendere” l'intesa quadriennale ai dipendenti, ma non dovrebbero esserci ostacoli significativi. “Apprezziamo la pazienza dei lavoratori in questo momento cruciale delle trattative collettive”, ha detto ancora Iacobelli, sulla stessa linea di Todd Bested, capo delle relazioni con il sindacato di Chrysler Canada.

Il sole24ore
28 settembre 2012

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