domenica 23 settembre 2012

pc 23 Settembre- Non servono gli utili idioti che sperano in Napolitano, avanti con la lotta studentesca!


Recentemente un gruppo  di "studentesse e studenti dell'università degli studi di palermo" (?)
ha scritto una lettera-appello al presidente Napolitano.
I punti toccati sono quelli della precarietà, del futuro per niente roseo degli studenti, dei tagli all'istruzione e il conseguente diritto allo studio che diventa ogni giorno di più un privilegio di pochi.

Banale e scontata la risposta di Napolitano che, lavandosene abilmente le mani delle rivendicazioni degli studenti, dice di "non perdere la fiducia sul futuro del nostro paese" e di "aver sollecitato risposte concrete da parte del governo". Ma quali risposte concrete ha sollecitato? Cosa c'è di concreto in questa ridicola risposta?

La verità è che lui, come tutti gli altri "Barabba" esponenti dello stato, non ha nessun interesse a cambiare lo stato delle cose. Semmai le cambia in peggio, accentuando la forbice ricchi-poveri proprio come sta facendo questo governo "sollecitato" dal caro presidente Napolitano.
Napolitano è la carica più alta dello stato, uno stato che rappresenta gli interessi solo di una piccola minoranza ed i suoi profitti a discapito delle masse e che non può rispondere alle rivendicazioni di chi sta in una classe inferiore. E' da idioti pensare che "per noi giovani è l'unico baluardo istituzionale in grado di comprenderci ed aiutarci",ci sorge spontanea una domanda, questi "studentesse e studenti dell'università degli studi di palermo" dove sono stati finora? Forse non si sono accorti di tutte le firme apposte dal presidente Napolitano sulle leggi del Governo Berlusconi e Monti che colpiscono i diritti di studenti e lavoratori?

Ma, soprattutto oggi, chi decide le riforme e i tagli, è il governo post-berlusconi che dittatorialmente si è inserito in quanto non eletto da nessuno. Ergo, una lettera al presidente è inutile per le sorti dell'università e della formazione scolastica.

Un'annotazione che terremmo a sottolineare è: è sbagliato parlare di "meritocrazia" nella prospettiva dell'università, come hanno fatto questi studenti che così facendo si appiattiscono al linguaggio dei nostri "cari" politicanti.
La meritocrazia è sinonimo di competizione, un termine di natura imprenditoriale che abitua gli studenti a una visione imprenditoriale della vita. Tutti hanno diritto a formarsi, e tutti gratuitamente!

La giusta linea che ci occorre NON è quella di inviare lettere che vengono cestinate e che non toccano minimamente chi le legge, nè negoziare con loro: è quella di lottare contro chi ci distrugge la carriera scolastica e il futuro lavorativo, con chi ci fa vivere di precariato e disoccupazione, con chi attacca maggiormente le donne lavoratrici quando queste mettono alla luce i figli... Una lotta nella quale è necessario schierarsi: o dalla parte degli studenti, dei lavoratori, dei precari, oppure dalla parte degli approfittatori che vivono sopra le nostre spalle!
Di fronte ad un attacco indiscriminato a tutto campo,dalla scuola all'università, al lavoro, alla salute, bisogna riaccendere quella fiamma che qualche anno fa aveva dato vita ad un movimento studentesco che con forza bloccava  intere città con i suoi cortei.
Ci vuole la lotta per far venire loro paura, occupando la città, per far vedere che noi ci siamo e che non ci spaventiamo e che aspettiamo che tutti gli altri scendano in piazza con noi, dai lavoratori ai disoccupati (alcuni dei quali già sono per le strade), per unire le azioni e le rivendicazioni ed essere ancora più forti!

E' il momento di far vedere chi sono e quale forza hanno gli studenti! 
Noi la crisi non la paghiamo, verso un autunno caldo di lotta!

SLP

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