giovedì 2 agosto 2012

pc 1-2 agosto - Sindacato, politica, corruzione... la Uil Trasporti a Palermo

Giuseppe Caronia, dirigente della Uil Trasporti, avrebbe utilizzato i fondi del sindacato per la campagna elettorale della figlia, Marianna Caronia (già ex vicesindaco e deputata regionale) a sindaco di Palermo: potrebbe essere una storia di “amore filiale”, che deve fare un povero padre per agevolare la carriera di sua figlia?

Riportiamo questo articolo del Giornale di Sicilia di oggi perché evidenzia il livello di corruzione all'interno del sindacato confederale in questo caso la Uil Trasporti (ma qualche tempo fa c'era stata una notizia, subito dopo scomparsa, di una truffa della Cisl di Messina nei confronti di pensionati, o il "regolamento di conti" nella Cgil della Sardegna per rimanere ai fatti più eclatanti); l'intreccio con la politica; l'utilizzo di fondi (i soldi delle quote versate dai lavoratori) del sindacato per motivi politici, essenzialmente personali ma anche di “consorteria”...

Non è una novità per nessuno che ad ogni elezione i sindacati confederali fanno le loro campagne elettorali e che per farle servono tanti soldi...

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L'inchiesta. I legali di Giuseppe Caronia: ancora nessuna contestazione

Fondi Uil dirottati?
Un testimone conferma le accuse

Un testimone, un alto dirigente nazionale della Uil Trasporti, conferma le accuse nell'inchiesta – condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza – riguardante Giuseppe Caronia, padre di Marianna, ex vicesindaco e deputato regionale del Pid. Soprattutto, esclude che ci sia stata una campagna di tesseramento 2011-2012: che poi sarebbe stato il modo per camuffare quello che l'accusa ritiene un vero e proprio dirottamento di fondi, dal sindacato alla campagna elettorale del candidato sindaco Marianna Caronia, della lista “Amo Palermo”. Circostanza sempre smentita dal deputato regionale del Pid.
Caronia senior è accusato di appropriazione indebita aggravata, oltre che di evasione fiscale: e il teste, sentito dagli investigatori e dal pm Dario Scaletta, ha parlato di tanti aspetti poco chiari nella gestione del sindacato, a cominciare dal modo di pagare i dipendenti, alcuni dei quali avrebbero firmato sostenendo di lavorare gratis e dalle retribuzioni elevate dei dirigenti, fra i quali lo stesso Giuseppe Caronia, che non è più segretario del sindacato, ma è rimasto comunque ai vertici della Uil Trasporti, con incarichi diversi. Elementi che l'accusa intende utilizzare per dimostrare che la gestione economico-finanziaria del sindacato non era trasparente e dunque poteva agevolare la sparizione di denaro. Proprio dall'evasione fiscale da 600 mila euro (l'accertamento della Finanza su Caronia padre è già concluso) era partita la seconda indagine, in cui l'accusa ipotizza che il segretario abbia prelevato fondi del sindacato per la figlia, candidata sindaco di “Amo Palermo”, alle elezioni di maggio.
Un errore, la diversità di causali indicate da chi spediva e da chi riceveva lo stesso bonifico da 50 mila euro, ha concentrato l'attenzione della Procura su un passaggio di denaro: da un lato era stato scritto infatti “Cons. pop. Mar. 2012” (consultazione popolare, con un errore nel mese, marzo anziché maggio), dall'altro, il motivo era la “campagna tesseramento”. Che – sostiene il teste – non ci sarebbe mai stata. Il difensore di Giuseppe Caronia, l'avvocato Ninni Reina, non ha formulato alcuna tesi difensiva, perché, spiega, le contestazioni non sono state ancora mosse formalmente.

Gds 2 agosto 2012

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