martedì 3 luglio 2012

pc 3 luglio - racconti dalla grecia - 2a parte - dal CAU

La seconda traduzione di tre brevi racconti dalla Grecia.

Sono testimonianze che ci aiutano a capire cosa significhino la crisi e la “soluzione” individuata da governi e padroni nella concretezza della vita quotidiana, al di là dei numeri e dei dati che spesso entrano nel dibattito politico. In particolare i racconti offrono uno spaccato del peggioramento delle condizioni di salute che in molti si trovano a fronteggiare in Grecia. E scopriamo che la gente affronta viaggi della speranza di ospedale in ospedale alla ricerca di farmaci spesso salva-vita; che le aspettative di vita crollano e crolleranno anche nel futuro perché la prima ad essere tagliata dai bilanci è la voce “prevenzione”; che chi non ce la fa più purtroppo non sempre imbraccia le armi della lotta, ma a volte si lancia da un tetto e si spara un colpo in fronte; che c'è gente che di proposito contrae l'AIDS, solo per avere qualche centinaio di euro di sussidio al mese.

La frase che ci viene alla mente, leggendo ognuna di queste storie è una di quelle classiche: “Socialismo o barbarie”. Con la consapevolezza che la barbarie non è nel futuro. È qui ed ora.

“Sono epilettico ma non posso permettermi le mie medicine”
di Christina Tsamoura (da socialistworker.co.uk)

Mentre sulla mia moto passavo per Melissia, una zona abitata dalla media borghesia a nord di Atene, ho visto un uomo anziano in mezzo alla strada che biascicava: “Acqua, acqua”.

L'ho portato via dalla strada con l'aiuto di due donne che venivano da un edificio vicino. Un altro uomo ha portato una sedia per permettere all'anziano di sedersi. Mentre beveva un po' d'acqua e si calmava all'ombra, gli abbiamo fatto alcune domande.

“Che succede? Come si sente?”
“Non è niente. Sono epilettico. È solo una normale crisi.”
“Non ha medicine?”
“Di solito sì, ma al momento no. Non è niente.”
“Ricorda il nome del medicinale? Potrei andare in una farmacia per compralo.”
“No, non puoi. Io sono registrato come povero, per cui ho diritto ai benefici minimi. Il farmaco è molto costoso e loro non me lo 'passano'. Non è niente.” E ha cominciato a piangere.
“Quanto costa?”
“180€ per sei mesi. Sono andato nella farmacia dove mi conoscono. Ho promesso loro che avrei pagato non appena avrei avuto i soldi. Ma non mi hanno voluto dare niente. Non è niente.”

Ora sembrava che stesse meglio. Ci ha raccontato che veniva da Nea Ionia, un'area abitata dalla classe lavoratrice e che dista circa 11km. Gli abbiamo chiesto come avesse fatto ad arrivare lì.

“Avevo una giornata di lavoro come giardiniere. Volevano potassi alcuni alberi, ma erano troppo alti per me, così non ho potuto. Proprio ora, stavo cercando di tornare a casa. È solo una crisi usuale. Grazie. Non è niente.”
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