domenica 1 luglio 2012

pc 1 luglio - racconti dalla grecia - 1 -

dal sito del cau napoli

Grecia: racconti della crisi (vol. I)

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Cominciamo la pubblicazione di una nostra traduzione di tre brevi racconti dalla Grecia.

Sono testimonianze che ci aiutano a capire cosa significhino la crisi e la “soluzione” individuata da governi e padroni nella concretezza della vita quotidiana, al di là dei numeri e dei dati che spesso entrano nel dibattito politico. In particolare i racconti offrono uno spaccato del peggioramento delle condizioni di salute che in molti si trovano a fronteggiare in Grecia. E scopriamo che la gente affronta viaggi della speranza di ospedale in ospedale alla ricerca di farmaci spesso salva-vita; che le aspettative di vita crollano e crolleranno anche nel futuro perché la prima ad essere tagliata dai bilanci è la voce “prevenzione”; che chi non ce la fa più purtroppo non sempre imbraccia le armi della lotta, ma a volte si lancia da un tetto e si spara un colpo in fronte; che c'è gente che di proposito contrae l'AIDS, solo per avere qualche centinaio di euro di sussidio al mese.
La frase che ci viene alla mente, leggendo ognuna di queste storie è una di quelle classiche: “Socialismo o barbarie”. Con la consapevolezza che la barbarie non è nel futuro. È qui ed ora.

“Migliaia di ammalati gravi sono alla ricerca disperata di medicine”
di Kostas Katarachias, rappresentante sindacale presso l'ospedale Agios Savas di Atene

Uno degli aspetti più scioccanti della crisi in corso è il modo in cui ai malati di cancro per alcuni mesi siano state negate medicine vitali. La disponibilità è stata prosciugata quando gli ospedali pubblici, affamati di fondi, sono stati impossibilitati a pagare le compagnie farmaceutiche per le medicine.

I bambini in chemioterapia sono stati spediti a casa dagli ospedali senza le medicine che li aiutano con gli effetti collaterali. Non è raro vederli confortati dai genitori mentre vomitano nei giardini dell’ospedale.

La vita non è più facile per gli adulti. Il governo sostiene che non finanzierà quelle medicine che i pazienti acquistano sul mercato. Ha insistito che i malati devono prima viaggare di ospedale in ospedale alla disperata ricerca dei medicinali.

C'è solo un caso in cui il Dipartimento della Salute approverà il finanziamento dell'acquisto di medicinali da parte di privati: quando i pazienti sono in grado di ottenere certificati da tutti i depositi ospedalieri cittadini che attestino che non c'è a disposizione quel tipo di medicina.

Ma la battaglia per procacciarsi medicine salva-vita prosegue. Le terapie anti-cancro sono così costose che molte farmacie non sono in grado di averle. Il risultato è che migliaia di persone gravemente malate, insieme alle loro famiglie, sono quotidianamente alle prese con una disperata ricerca di farmaci.

Quando recentemente un ospedale qui vicino, che trattava pazienti malati di cancro, è stato costretto a chiudere, i suoi pazienti sono venuti da noi. Questo significa che i tempi di attesa per i test e per le cure stanno aumentando sempre di più.

Pazienti che necessitano urgentemente di radioterapia sono in attesa fino a due mesi. Potete immaginare i ritardi per coloro che hanno bisogno di esami preventivi, come la mammografia per diagnosticare il cancro al seno.

Il costo di una mammografia non è più coperto dallo stato – le donne devono pagarla e poi aggiungersi a file di attesa sempre più lunghe. Questo comporta sempre più casi di cancro non diagnosticati e morti evitabili.

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