giovedì 17 maggio 2012

pc 17 Maggio - EX OPERAI FIAT ANCORA IN PIAZZA. BLOCCATI CONTEMPORANEAMENTE STAZIONE FERROVIARIA DI TERMINI IMERESE E INGRESSO BANCA D'ITALIA A PALERMO.


Dopo le proteste dei giorni scorsi, gli ex operai Fiat ancora non assunti dalla DR Motors, che hanno visto l'occupazione della sede dell'Agenzia delle Entrate e di alcune banche di Termini Imerese e l'ingresso di Villa Amalfitano a Palermo dov'era prevista la presenza del governatore Raffaele Lombardo, oggi sono scesi di nuovo in piazza.
L'obiettivo dichiarato era la sede della Banca d'Italia in Via Cavour a Palermo, ma all'atto di prendere il treno da Termini Imerese , Trenitalia ha negato agli operai la possibilità di pagare un prezzo politico e ha imposto a circa duecento operai il pagamento delle tariffe ordinarie previste applicando lo "sconto comitiva".
Davanti ad una tale provocazione, gli operai aspettano una riassunzione da parte di DR Motors da Marzo con "garanzia" da parte del governo per mezzo del Ministro allo Sviluppo Economico Passera che ancora non si è materializzata e neanche si intravede all'orizzonte, i lavoratori hanno  deciso quindi collettivamente di occupare la stazione ferroviaria di Termini Imerese bloccando così il traffico di qualsiasi treno tra Trapani e Messina.

Contemporaneamente un centinaio di operai che erano andati autonomamente a Palermo hanno mantenuto l'obiettivo iniziale di presidiare la Banca d'Italia e seppur con le forze ridotte, per tutta la mattinata hanno dato vita ad un blocco stradale in via Cavour.
In questo secondo secondo blocco abbiamo portato la nostra solidarietà concreta agli operai esortandoli a non avere più illusioni rispetto alla volontà/capacità risolutiva del loro problema da parte del governo Monti, dei partiti e sindacati confederali, il tal senso abbiamo proposto ancora una volta il boicottaggio elettorale attivo anche per il secondo turno di ballottaggio invitando gli operai all'iniziativa che il nostro circolo terrà domani davanti la sede del Comune per denunciare il fatto che sia Orlando che Ferrandelli non rappresentano un'alternativa, ma al contrario sostengono entrambi il governo Monti.

Tutti gli operai con cui abbiamo avuto modo di parlare convergevano nella sostanza delle nostre tesi, infatti finora a causa di una linea sindacale sbagliata e perdente non si è ottenuto niente, al contrario  il risultato dell'azione congiunta governo-sindacati si è tradotto in centinaia di esodati e lavoratori che da mesi aspettano invano la riassunzione e il famoso "accompagnamento alla pensione".

Tra gli operai con cui abbiamo avuto modo di parlare c'è chi ha confermato il ruolo collaborazionista e perdente dei sindacati confederali che ostacolando nei mesi scorsi proposte concrete di lotta quali l'occupazione dello stabilimento o forme di proteste simili a quelle di questi giorni non hanno fatto altro che contribuire alla presente situazione.
Un altro operaio ancora ha denunciato le precarie condizioni di vita in seguito alla cassa integrazione che ha anche inciso e contribuito alla  distruzione della propria famiglia, così come avviene per molti altri operai, questo fenomeno dovrebbe fare riflettere sulla retorica che i principali partiti fanno intorno al concetto di famiglia come "cellula della società" quando invece con le loro politiche attaccano quotidianamente le famiglia di proletari e masse popolari con continue vessazioni.

Nonostante la gravità della situazione gravante sulle spalle degli operai ex Fiat di Termini Imerese i sindacalisti confederali sono ad oggi ambigui sull'intraprendere una linea dura contro il governo Monti e continuano a diffondere illusioni tra gli operai facendoli sperare in un incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano in occasione della sua visita a Corleone il prossimo 24 Maggio dove presenzierà i funerali di stato in onore del sindacalista ucciso dalla mafia Placido Rizzotto.
Ancora una volta la linea della Fiom e degli altri sindacati si dimostra inadeguata a fronte degli attacchi del fascismo padronale targato Marchionne.
Ammesso e non concesso che il Presidente Napolitano dia "udienza" ai sindacalisti, cosa deve ancora succedere perchè gli operai smettano di affidarsi a "santi in paradiso" quali Napolitano, Monti, Grillo e addirittura il Papa?
Rimandiamo alla giusta lettera scritta dalle mogli degli operai di Pomigliano dove esortano le "loro colleghe" di Termini Imerese ad avere fiducia solo nella lotta e smetterla una volta e per tutte con le suppliche!

Dopo due ore abbondanti il blocco si è sciolto dandosi appuntamento domani mattina alle 8 e 30 davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese dove verrà deciso il prossimo obiettivo di lotta.

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