martedì 15 maggio 2012

pc 15 maggio - Milano - la La rivoluzione e le lotte non si arrestano! Presidio davanti al tribunale di Milano

Nuovamente alla sbarra i compagni arrestati il 12 febbraio 2007 con i reati associativi, 306 e 270 bis c.p. (banda armata e associazione sovversiva con finalità di terrorismo), con l’accusa di voler costituire il Partito Comunista- politico militare. Nel giugno 2010, la corte di Appello di Milano condanna a 150 anni di carcere i compagni; nel febbraio 2012, la Corte di Cassazione annulla la sentenza, con rinvio a nuovo esame di altra Sezione della Corte d’Assise di Milano per la finalità di terrorismo. Riepiloghiamo di seguito la vicenda processuale. Il 12 febbraio 2007 scatta l’operazione “Tramonto”. Coordinati dalle toghe “rosse” Bocassini e Salvini, sotto la direzione di Spataro, circa 500 agenti in tenuta antisommossa, pistole alla mano, mitragliette, gas accecanti irrompono in oltre 70 abitazioni sfondando porte e finestre, vengono altresì perquisite sedi politiche e Centri Sociali e il domicilio di una compagna a Zurigo. 15 arresti a cui se ne aggiungeranno successivamente altri 3.
Il processo si conclude in secondo grado il 13 giugno 2010, con le 4 assoluzioni (di cui 3 in primo grado) di Andrea Tonello, Michele Magon, Alessandro Toschi e Federico Salotto e le condanne a 14 anni e 7 mesi Davide Bortolato e Claudio Latino, Vincenzo Sisi a 13 anni e 5 mesi, Alfredo Davanzo a 11 anni e 4 mesi, Bruno Ghirardi a 10 anni e 10 mesi, Massimilano Toschi a 10 anni e 8 mesi, Massimiliano Gaeta a 8 anni e 15 giorni, Salvatore Scivoli a 7 anni, Amarilli Caprio a 3 anni e 6 mesi, Alfredo Mazzamauro a 3 anni e 6 mesi, Davide Rotondi a 3 anni e 6 mesi e Andrea Scantamburlo a 3 anni e 8 mesi, Giampiero Simonetto a dieci giorni.
Ricordiamo che i compagni D. Bortolato, C. Latino, V. Sisi, A. Davanzo, B. Ghirardi, M. Toschi, M. Gaeta, sono oggi rinchiusi nella sezione di Alta Sicurezza nel carcere di Siano-Catanzaro assieme ad altri prigionieri politici rivoluzionari, alcuni in carcere dai primi anni 80, isolati dagli altri detenuti, distanti dai propri compagni e parenti. Sezioni penitenziarie come questa concretizzano la pratica dell'isolamento politico all'interno e nell'ambito del complesso detentivo dello Stato imperialista, le cui contraddizioni si aggravano in corrispondenza esponenziale a quelle della "società esterna". Esse mostrano il vero volto del sistema carcerario, la logica della differenziazione: trattamento differenziato per chi non si sottomette alle logiche premiali, non rinuncia alla propria identità e continua a resistere.
Grande, variegata e incisiva la solidarietà agli arrestati che fin dal primo giorno si esprime in tutta Italia e anche all’estero. Anche la solidarietà viene repressa perfino con arresti ma, non si ferma, si organizza e cresce durante i due gradi del processo fino a oggi trasformandosi in sostegno a tutti i prigionieri politici e in lotta contro il carcere. Importante in questa crescita della solidarietà la difesa dell’identità di classe e rivoluzionaria degli arrestati.

La grande solidarietà espressa in tutti questi anni nei confronti degli arrestati il 12/2/2007 ha contrastato l’isolamento in cui lo Stato borghese voleva confinare i compagni e la lotta che essi rappresentano.
La loro resistenza e la loro rivendicazione della necessità di organizzarsi per il superamento del capitalismo spaventa lo Stato dei padroni e quindi é un esempio da annientare. Oggi più che mai, perché la crisi mette a nudo che questo sistema è sempre più barbaro e lontano dagli interessi materiali e culturali del proletariato e di tutte le masse popolari. Ogni scintilla può produrre un incendio. È per questo che la repressione preventiva diventa più feroce non solo contro i rivoluzionari ma anche nei confronti delle lotte di massa che rompono il meccanismo del controllo “democratico” come accade contro il movimento No Tav, quello degli studenti, dei lavoratori, dei disoccupati…
Rafforzare la solidarietà è rafforzare ogni lotta e la prospettiva di cambiamento per una società senza classi sfruttamento e guerra.
Terrorista è chi sfrutta, fa le guerre e incarcera!

Sostenere la resistenza e difendere l’identità dei compagni sotto processo!
No alla differenziazione, all’isolamento, alle sezioni speciali e al 41 bis!
Uniti contro la repressione, carceri e tribunali!
Associazione parenti e amici degli arrestati il 12/2/2007

parentieamici@gmail.com










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