giovedì 19 aprile 2012

pc 19 aprile - Licenziare i dipendenti pubblici, il ministro Patroni Griffi insiste

Il ministro Patroni Griffi, un altro brutto ceffo di questa combriccola di velenosi “tecnici” del governo Monti insiste nel voler mettere in atto ciò che già Brunetta, nel governo precedente, aveva fatto passare con un decreto per il pubblico impiego, in sintesi:
- abolizione delle piante organiche
- monitoraggio del numero di lavoratori nelle varie amministrazioni
- dichiarazione di esubero secondo i nuovi criteri del governo
- 2 anni di cassa integrazione per gli esuberi e ricerca di nuova collocazione
- Se alla fine non si troveranno alternative, licenziamento

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Patroni Griffi, per gli statali possibile il licenziamento

Lunga intervista, oggi, del ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi ad Avvenire. Cuore dell’intervento: l’intervento sul lavoro. Il ministro ribadisce la linea sull'articolo 18: “E un punto qualificante di un progetto su cui è stato trovato il giusto equilibrio e che non va - e non può – essere stravolto ...”». Poi chiarisce che la riforma che da tre mesi sta dividendo il Paese è solo il "primo tempo" di una partita che non sarà chiusa senza la "ripresa", ovvero l'annunciata delega per l'estensione delle nuove norme anche al pubblico impiego. Un secondo tempo da giocarsi, avverte, tutto “entro l'estate”. “Spero che capiscano tutti – dice –, anche i sindacati. Devono accettare il meccanismo di mobilità obbligatoria per due anni che già esiste ma che ancora non è stato attuato. Devo farlo perché le amministrazioni pubbliche vanno riorganizzate anche per attuare la spending review sulla spesa pubblica. Noi andiamo avanti e in tempi brevi definiremo, per ogni singola amministrazione, il quadro delle eccedenze del personale in servizio. E chiariremo che questo non significa che dopo 24 mesi quei lavoratori dovranno essere licenziati. Prima proveremo a vedere se quel personale, riqualificato, potrà essere utilizzato meglio in altri settori. Poi, solo se alla fine non si troveranno alternative, l'unica strada rimarrà quella del licenziamento”.

Tempi brevi, si diceva. “Già nella seconda metà di maggio, dopo gli incontri che ho in corso con i sindacati, vorrei che si varasse il disegno di legge sulle nuove regole nel pubblico impiego”. Per i dipendenti che cosa accadrà in concreto? “Bisogna essere, ancora una volta, chiari. I licenziamenti discriminatori hanno una disciplina identica al privato, com' è ovvio. È sul licenziamento per giustificato motivo oggettivo o economico che bisogna ragionare. Il meccanismo della mobilità deve funzionare. Ripeto: deve. Lo Stato deve essere in grado di sapere se un'amministrazione non ha bisogno di 500 dipendenti, ma può andare avanti bene con 400. E, come conseguenza, deve poter essere messa nelle condizioni di operare con quei 400. Deve poterlo fare nell'interesse di tutti, altrimenti il rischio è che l'amministrazione pubblica venga vista come una forma impropria di ammortizzatore sociale. Deve poterlo fare perché se si tengono quelli che non servono rischia di crescere il discredito verso l'intero pubblico. E io una cosa del genere davvero non posso accettarla".
http://www.rassegna.it/articoli/2012/04/19/86361/patroni-griffi-per-gli-statali-possibile-il-licenziamento

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