venerdì 20 aprile 2012

pc 20 aprile - Ancora sul corteo a Ravenna: la testimonianza di un operaio

Sono un operaio di 45 anni e vi scrivo perche' sono stato testimone di un episodio, a mio avviso sconcertante, avvenuto nella citta' di Ravenna, dove vivo.
Nel tardo pomeriggio di lunedi' 16 aprile, attraversando il centro storico, mi sono imbattuto in un amico, di cui conosco la ventennale attivita' come sindacalista indipendente, che assieme a numerose altre persone, stazionava in una via del centro.
Sono cosi' venuto a conoscenza dei motivi di tale assenbramento,che giustificava altresi' la presenza di numerosi esponenti delle forze dell'ordine.
Cio' avveniva in seguito ad un'annunciata manifestazione di -forza nuova-, la quale non era stata autorizzata e che di fatto non si e' tenuta.
E' invece successo che si e' creata una riunione spontanea di militanti antifascisti, intenzionati a contrastare tale evento.
Questo non mi ha per nulla stupito, essendo Ravenna una citta' con una lunga tradizione di sinistra;una citta' che ha pagato un altissimo tributo alla liberazione ed e' stata insignita della medaglia d'oro per la resistenza. Fatto questo, di cui molti cittadini come me vanno fieri.
Ma ci sono fatti piu' recenti che hanno turbato la vita cittadina e che sono costretto ad esporre brevemente al fine di rendere comprensibile il clima in cui ci troviamo.
Solo una settimana fa (la notte di pasqua),un ragazzo di 27 anni originario della Tunisia e' morto in seguito ad un tentato fermo di polizia a cui e' seguita la tentata fuga della vettura su cui il ragazzo viaggiava ed il conseguente inseguimento di una pattuglia di carabinieri, che hanno poi esploso una quindicina di colpi d'arma da fuoco.
Quello che noi ravennati abbiamo appreso dai giornali e' come i militari abbiano reagito alla vista di armi possedute dagli occupanti della vettura in fuga.
Ma c'e' anche la versione della comunita' tunisina, che afferma la non veridicita' di tale circostanza e che presenta la fuga dei giovani come una reazione spontanea alla paura, al timore di essere espulsi o perseguitati anche in seguito a piccole effrazioni.
Quello che sembrano volerci dire e' che il ragazzo ucciso e' l'ennesima vittima di un clima particolare alimentato da alcune leggi come la Bossi-Fini.
Sicuramente, negli anni passati, vi sono stati episodi di criminalita' in cui erano coinvolti anche cittadini immigrati, ma questo non puo' portare alla criminalizzazione di un' intera comunita' di lavoratori , in base alla loro provenienza.
Eppure si respira un clima di astio aperto nei confronti degli immigrati tutti.
Io sono ormai abituato, ogni qualvolta frequento un luogo pubblico, al lavoro come al bar , ad ascoltare pareri e giudizi ispirati ad un razzismo palese ed ostentato, mascherati da argomentazioni pragmatiche.
Ma torniamo al motivo della mia lettera. Questo gruppo di ragazzi (ai miei occhi tutti giovanissimi, a parte il mio amico coetaneo) nel momento in cui hanno realizzato non vi fosse presenza dei militanti di -forza nuova- , hanno deciso di riattraversare il centro in direzione della stazione,da dove originariamente provenivano.
Ma nel fare questo, hanno intonato slogan ed esposto uno striscione ovviamente preparato in precedenza,dando di fatto vita ad una, seppur piccola, manifestazione.
Non sia mai! La reazione delle forze dell'ordine e' stata massima e fulminea, neanche si fosse al cospetto di un temibile battaglione di hooligans.
Ho potuto osservare tutto cio' perfettamente in quanto le strade erano praticamente sgombre.
Tutto si e' svolto in quelle poche strade pedonali del centro che sono l'abituale passeggio fra le vetrine dei negozi.Un passeggio che si svolge in modo pressoche' rituale ogni fine settimana, ma che quel giorno e con la pioggia era inesistente.
Mi e' parso chiaro come i manifestanti non si aspettassero una reazione cosi' violenta.
E' pur vero che alcuni degli slogan scanditi erano rivolti alle forze dell'ordine e facevano diretto riferimento al ragazzo tunisino ucciso.
L'aver appellato i carabinieri come i responsabili di tale morte e' servito ai mezzi d'informazione locali per giustificare pienamente l'operato della polizia.
Ma quello che io ho visto si puo' dedurre anche leggendo codesti giornali , se si e' un po' attenti.
I ragazzi sono stati immediatamente circondati da un numero impressionante di poliziotti in assetto antisommossa con scudi e manganelli. E' difficile essere precisi, ma il rappoto pareva essere di almeno 3 agenti per ogni manifestante.
Si vedeva come il tutto fosse coordinato da altri agenti in borghese.
Quando i ragazzi hanno realizzato come non fosse possibile proseguire , hanno manifestato l'intenzione di porre fine ad ogni iniziativa ,anche se hanno tentato di difendere il diritto di manifestare. Hanno altresi' tentato di scioglire il corteo disperdendosi, ma non gli e' stato concesso.
Se l'intento era evitare che non si svolgesse una manifestazione non autorizzata, a questo punto era stato raggiunto.Ma non bastava. Ho visto i ragazzi quasi implorare di essere lasciati andare a casa e li ho visti piu' volte malmenati all'interno di un cerchio impenetrabile di celerini.
Ho visto gente intorno non capire un simile trattamento e giudicarlo eccessivo.
Ho visto alcuni turisti visibilmente turbati.
Probabilmente vengono da paesi dove non si trattano i manifestanti,pure privi di autorizzazione, come pericolosi criminali.
Quali reati sono stati commessi? E' stata forse rotta qualche vetrina?
Un padre dell'illuminismo era solito dire:-Odio cio' che dite, ma darei la vita perche' voi possiate dirlo- Al di la di come la pensiamo, non dovrebbe esistere il reato di opinione e di espressione;e non dovrebbe essere che la mancata autorizzazione fosse usata come suo succedaneo.
E se possiamo trovare naturale che ogni regime , anche democratico, difenda i propi funzionari,cio' che distingue uno stato di diritto,e' che neanche questi sono al di sopra delle leggi e delle opinioni.Qusto malgrado,ed anzi ancor piu', in quanto autorizzati eventualmente ad esercitare coercizione.
Inoltre questo avviene dopo che l'autorizzazione a manifestare e' stata ripetutamente negata.
Tranne che non si tratti di qualcosa di praticamente istituzionale, se piccoli gruppi (come i sostenitori NOTAV di Ravenna) o la comunita' tunisina chiedono tale autorizzazione, semplicemente non l'ottengono.
Il tempio e i suoi mercanti non vogliono noie.
Ed ancora: sappiamo dalla storia che quando le societa' entrano in crisi.la gente che sta male tende a veicolare le proprie frustrazioni verso capri espiatori.
Succede quindi che tutti i politici sono ladri,tutti i migranti sono feccia , tutti gli statali dei fannulloni, tutti i giovani dei drogati e via di seguito.
Ma succede anche che alcune persone,anche quando intendono la propria opposizione in modo radicale(antagonisti,anarchici,comunisti)vengono mossi da considerazioni di tipo etico,da quell'insieme di valori che sono anche alla base della nostra carta costituzionale.
I cosiddetti moderati dovrebbero sapere che se la democrazia involve ,se l'opinione pubblica si radicalizza,essi stessi ne fanno le spese.
Per questo rimango basito quando il sindaco Matteucci dice che ci sono comunita' che non vogliono integrarsi.
Se un sindaco del PD si esprime con lo stesso opportunismo di un leghista cosa ci resta?
E quando saranno scomparse quelle generazioni che continuano a votare il partito per religione o per rispetto della propria storia , chi altri vi votera'?
Per quanto riguarda gli slogan contro i carabinieri,malgrado semplificazioni e generalizzazioni non mi trovino daccordo,voglio anche ricordare che ultimamente abbiamo visto cose poco belle.
Abbiamo visto manifestanti massacrati, ragazzi pestati a morte per qualche spinello, ed esponenti dell'arma imputati in ogni tipo di processi. Senza peraltro che ci venisse consegnata una verita' processuale soddisfacente.
nella testa della gente la teoria delle mele marce comincia a non essere piu' compresa
Mi viene in mente chi si scandalizza per le magliette sul ministro Fornero
I nostri governanti non indossano magliette di cattivo gusto e preferiscono far vivere certe cose nella realta'
Mentre scrivo mi arriva la notizia che il nostro senato ha sancito la sua non competenza in materia economica, alterando la costituzione.
Come al solito si risponde alla crisi della democrazia limitandola.
Io credo che la situazione stia scappando di mano.
Sempre piu' vedo due parti divise: da una parte i governi, dall'altra le genti.

marco m. ravenna

Nessun commento:

Posta un commento