mercoledì 21 marzo 2012

pc 21 Marzo - senza lavoro, ennesimo suicidio di un giovane

un altro suicidio per la disperazione per la mancanza di un lavoro che si aggiunge al lungo elenco dei tanti che in questi ultimi periodo si sono tolti la vita per colpa di un sistema sociale che arriva ad annientare la vita stessa dei proletari pur di salvagurdare solo e solo i suoi interessi.
Governo, padroni, banchieri...pagherete caro pagherete tutto!
*****
Scorrano.
La paura di non farcela a tirare avanti, dopo aver perso il suo primo lavoro, che gli consentiva di aiutare la madre, rimasta vedova e il fratello più piccolo, di non trovare più un lavoro fisso a 29 anni.Erano questi gli incubi che da un paio di mesi assillavano un giovane artigiano ventinovenne di Scorrano. Incubi che, molto probabilmente, lo avevano gettato nelle spire di una brutta depressione, per una situazione, il dramma della disoccupazione, che deve essergli sembrata insostenibile e senza vie d'uscita. Al punto che il giovane ha deciso di uccidersi, impiccandosi a Scorrano, nel Salento.La madre, vedova, può contare solo su un assegno di invalidità di poche centinaia di euro al mese. Una somma assolutamente insufficiente per poter far fronte alle spese di una famiglia. Fino a qualche mese fa il giovane era impiegato in una cava di pietra leccese, nei dintorni di Maglie e per arrotondare quello che percepiva, aveva anche iniziato a creare piccoli manufatti in pietra leccese. Ma poi aveva perso il lavoro a causa della crisi ed ogni tentativo di trovare una nuova occupazione era fallito. Disperato, ha deciso di farla finita legandosi una corda intorno al collo. A dare l'allarme e' stato il fratello del 29enne ma ogni tentativo per riuscire a rianimare il giovane e' risultato vano.

Nessun commento:

Posta un commento