martedì 10 gennaio 2012

pc 10 gennaio - assemblea a pioltello, buona partecipazione ma conclusioni assai discutibili

il comunicato ufficiale conclusivo/ il report di un compagno dello slai cobas per il sindacato di classe milano presente all'assemblea/ un nostro commento

comunicato ufficiale

L'assemblea di domenica 8 gennaio a Pioltello, che ha visto la presenza di oltre 150 persone, provenienti da varie cooperative (Esselunga-Pioltello, Ortofin - Settala/Liscate, Fiege - Brembio, Tnt-Piacenza, Sda-Carpiano, DHL-S.Giuliano, il Gigante-Basiano) e fabbriche (Jabil, Maflow, Marcegaglia), e in rappresentanza delle varie forze che stanno sostendendo il presidio permanente davanti a Esselunga, ha definito i seguenti punti di lavoro e di azione unitaria


1) Piena solidarietà alla lotta ad oltranza messa in piedi dagli operai delle cooperative dell'Esselunga di Pioltello
Dopo gli attacchi al presidio di inizio anno e la risposta di giovedì notte, è fondamentale rafforzare la presenza davanti ai cancelli e produrre nuove azioni di lotta capaci di mantenere la pressione su Esselunga e sulle cooperative ad essa affiliate. Inoltre va rilanciata la battaglia, finora vincente, per una cassa di resistenza che permetta agli operai in lotta di mantenere l'attuale posizione.
Per definire un adeguato calendario di mobilitazione: assemblea venerdì 13 gennaio alle ore 21 davanti ai cancelli. Seguirà volantinaggio al cambio turno


2) Unifichiamo le diverse esperienze di lotta che la classe operaia e l'insieme dei lavoratori stanno mettendo in campo
Le risposte concrete agli attacchi specifici e generali che i proletari stanno subendo in questa fase son ol a premessa. Di particoalre importanza è proseguire sulla strada, che ha cominciato a esprimersi attivamente nell'assemblea di domenica, di unificazione del movimento di lotta nelle cooperative con le battaglie di resistenza che stanno producendo gli operai di diverse fabbriche in crisi.
Da questo punto di vista si è decisa la partecipazione con la più ampia delegazione possibile all'assemblea indetta dai licenzaiti della Wagon-lits convocata per mercoledì alle 16 al binario 21 della stazione centrale. L'appuntamento per tutti i sostenitori della lotta dell'Esselunga è alle ore 15,30 di mercoledì nell'atrio della stazione


3) Indiciamo per il giorno 27 gennaio una giornata di sciopero con manifestazione a MIlano
Pensiamo ad una manifestazione capace di mettere in campo la prospettiva di cui sopra e di unificare, in piazza, le forze che intendono percorrerla. Pur con tutte le perplessità che derivano dell'ennesimo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base che rischia di essere velleitario e auto-procalmatorio, si ritiene possa esere un'occasione utile per scendere in campo con una prospettiva politica di unificazione delle lotte reali, come già avvenuto il 16 novembre 2011
Nei prossimi giorni verrà quindi prodotto un appello che va in questa direzione, su cui puntare a organizzare assemblee diffuse tra i lavoratori dei diversi comaprti e in diverse città della regione, per giungere ad un'assemblea unitaria che definisca i contenuti specifici e le forme della mobilitazione qui proposta



Report assemblea Esselunga a Pioltello:
Il posto dell’assemblea è nel
cuore del quartiere Satellite, una sorta di centro civico dove vi sono
allocati bar, bocciodromo, campo sportivo e sale riunioni.
Ma se il
posto scelto per l’assemblea era ottimale fuori e intorno ad essa è
andata in scena quello che sarà il leitmotiv che si prospetta per ogni
iniziativa dei lavoratori (e che questo governo di tecnici, dalla
faccia “pulita”, userà come unica risposta alla difesa del lavoro,
salario, ecc.) :lo stato di polizia. Infatti in bella mostra di sé un
comitato “d’accoglienza” costituito da 4 cellulari della celere, una
macchina di carabinieri e una di polizia, 5/6 auto della digos e una
ventina di questi soggetti, a chiarire il tutto. Cosa che ha fatto dire
alle persone dentro i bar intorno alla struttura “ma c’è una
manifestazione” e quando gli è stato detto che era un’assemblea
pubblica dei lavoratori dell’esselunga un poco si sono straniti.

Nonostante il cordone sanitario l’assemblea è stata molto partecipata,
in tutto circa 150 in una sala che al massimo ne poteva raccogliere 70,
e che ha visto la presenza di molti lavoratori di molte cooperative,
oltre Esselunga, della TNT-SDA-Bennet provenienti da altre province; le
realtà che animano il presidio permanente davanti la logistica e altre
realtà che sono state presenti alle varie iniziative di sostegno a
questa lotta.
L’assemblea è stata introdotta da un rappresentante del
comitato, che ha spiegato il modo di procedere che si era scelto:
apertura di spiegazione degli obiettivi dell’ass., poi interventi dei
lavoratori delle cooperative, a seguire le altre realtà in lotta e per
finire le altre realtà sindacali e politiche presenti.
Primo
intervento: questa assemblea non vuol ripercorrere il solco delle altre
assemblee fatte per discutere e decidere le iniziative specifiche all’
Esselunga, ma fare il quadro della situazione generale e costruire i
passaggi unitari per incidere. Ha poi ripercorso i vari passaggi, a
partire da Origgio, sottolineando che si sono raggiunte delle vittorie,
ma che alla fine si sono mostrate come vittorie di Pirro, perché
isolate e perché le varie sigle che seguivano queste lotte lo facevano
in un ottica soggettiva. Ha quindi ripreso il volantino di convocazione
ed ha sintetizzato il tutto in due proposte: 1) uno sciopero grosso in
Esselunga da sostenere tutti per dare un “calcio nei denti” a Caprotti
(è stato spiegato che la data la si comunicava in separata sede per
evitare i problemi che si sono presentati cioè il fatto che l’azienda
sapeva in tempo dello sciopero e cambiando la turnazione è riuscita a
farlo fallire); 2) il 27 gennaio una giornata di mobilitazione a Milano
per dare un segnale e che mostri la costruzione di un reale
coordinamento di lotte e di sostegno alle lotte. In questo senso si è
proposto una delegazione che mercoledì 11 vada all’assemblea dei
lavoratori dei Wagon Lits in stazione .
2) operaio licenziato
Esselunga: la nostra lotta non è solo contro questo sistema
(capitalista), ora questo sistema è vero imperialismo (finanziario); in
Italia stanno facendo quello che hanno fatto 30 anni fa in Sud America.
Poi ha parlato di alcuni aspetti : la solidarietà di classe (nel loro
piccolo loro non si sono sentiti soli); l’unita della classe operaia è
la cosa più importante, l’azione è principale.
3) operaio della TNT di
Piacenza : ha spiegato in maniera parziale la loro lotta, ha
sottolineato che per vincere hanno contato due aspetti –forza e
determinazione-, ha concluso col sostegno pieno ai lavoratori
Esselunga.
4) Operaio Jabil: ha letto un messaggio di solidarietà ai
lavoratori esselunga e ha spiegato la loro vicenda che li ha condotti
ad occupare la fabbrica contro i licenziamenti.
5) delegato rsu UBS: si
è presentato come critico dentro la cgil e che condivideva l’
impostazione che è stata data alla lotta nelle cooperative e le
critiche alla cgil. Ha detto che era necessario andare oltre le
rispettive organizzazioni, resistere e allargare. E visto che
logistiche e ferrovie sono le aziende che ancora fanno profitti per
incidere occorre fare scioperi che blocchino la circolazione delle
merci.
6) operaio metalmeccanico: visto che era stato posto il
superamento dei vecchi coordinamenti, ha cercato di spiegarne le
ragioni di questi fallimenti, dicendo che la ragione era il fatto che
non si era riusciti a dare continuità ai percorsi di lotta e unità. Ha
continuato dicendo che era necessario costruire un coordinamento e
allargare ad altre realtà in lotta questa proposta, iniziando mercoledì
11 andando in delegazione in Stazione Centrale, MI, dai lavoratori
licenziati da FS.
7) compgno del presidio permanente: il suo è stato un
discorso tutto politico centrato sulla prospettiva di lottare per un
cambiamento dell’esistente e che la lotta in esselunga mette in luce,
insieme alla prospettiva di costruire l’unità che serve (ovvero unità
dal basso, poche parole e molti fatti)
8) delegato cgil esselunga:
anche lui si è detto critico dentro cgil e che è stato vicino ai
lavoratori delle cooperative mettendo in bacheca i loro volantini
togliendo la firma SiCobas; ha poi spiegato le difficoltà degli altri
lavoratori esselunga a scendere al fianco di quelli delle cooperative
spiegando il sistema Caprotti (sistema ottocentesco, da padre/padrone)
per depotenziare le lotte e mettere gli uni contro gli altri.
9)
rappresentante del comitato di sostegno i familiari e operai dell’
Eureco: ha parlato dell’Eureco, non per mettere in luce la battaglia
per la sicurezza, ma per parlare di cassa di resistenza e parlando dei
lavoratori Eureco senza lavoro.
Conclusioni: in sintesi oltre a
sottolineare le due proposte, la necessità e ruolo della cassa di
resistenza (le contraddizioni in seno alle famiglie dei lavoratori
licenziati), ha criticato alcuni degli intervenuti – da quelli della
cgil a quelli dei vagoni letto (se rimango sulla torre e non scendono a
bloccare i binari, non danno fastidio ma non ottengono niente lo
stesso) a chi solidarizza ma non si schiera- e col sindacalismo di base
che indice scioperi generali che tali non sono (loro hanno aderito al
27 col mal di pancia), ha concluso con un’analisi politica che di fatto
era un’esaltazione dell’autorganizzazione e lotta anticapitalista per
il cambiamento dell’esistente, ma non ha chiarito e non entrando nel
merito dei passaggi da fare per costruire la forza politica/sindacale
dei lavoratori e dei proletari.

un nostro commento

segnalato e apprezzato tutto il significato positivo di questa assemblea - 10 100 mille di queste assemblee in ogni città italiane - non condividiamo il terzo punto
del comunicato ufficiale
laddove si indice proprio per il 27 gennaio una manifestazione a milano, in contemporanea con la manifestazione nazionale indetta dalle varie forze del sindacalismo di base il 27 gennaio a Roma
non la condividiamo innanzitutto come metodo - la manifestazione a milano è fattibile in una altra data senza alcun problema - se la si vuole fare a milano è perchè oggettivamente ci si vuole smarcare dalla manifestazione nazionale indetta a roma - questo appare contradittorio con il fatto che il SI cobas che è la forza principale che ha promosso l'assemblea di Milano risulta essere almeno sulla carta
uno dei sindacati di base promotori dello sciopero e della manifestazione di roma
- si parla di unificazione delle lotte, ma a quanto pare per i compagni di milano, le lotte da unificare si fermano a milano- perchè anche la manifestazione di roma ha l'obiettivo di unificare le lotte,ma a livello nazionale, dato che la maggior parte delle realtà che sarà a roma speriamo è formata da chi organizza le lotte a livello nazionale al nord come al sud - saranno molto infatti i lavoratori, precari, disoccupati che saranno a roma dalle città del sud - lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto e palermo ad esempio - le realtà in lotta di napoli ad esempio ecc.
- lo sciopero generale per quella data indetto dai sindacati di base viene poi definito ennesimo velleitario autoproclamatorio, lungi da noi dall'esagerare la vera portata di questo sciopero, però non si tratta di ennesimo, ma casomai il primo sciopero indetto contro il governo Monti e nella situazione nuova delineatasi e quindi la prima risposta organizzata a livello nazionale per offrire un punto di riferimento a tutto il movimento di lotta dei lavoratori - velleitario .. in base a cosa e da chi viene definito così - se per velleitario lo è anche quello del SI COBAS che lo proclama e poi .. se si pensa ai suoi obiettivi..lo sono anche e come quelli della manifestazione di milano, che è altrettanto velleitaria secondo questi criteri - autoproclamatorio.. detto da chi presente all'assemblea fa da sempre quasi solo e sempre quelli della FIOM è pura demagogia--
accuse facili facili a tutela di vera autoreferenzialità locale !
la scelta dell'asssemblea di milano è una scelta sbagliata

proletari comunisti
ro.red@libero.it
10 gennaio 2012

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