mercoledì 7 dicembre 2011

pc 7 dicembre - NO TAV che la festa ricominci - massimo sostegno da proletari comunisti

NO TAV] 8 dicembre 2005 – 8 dicembre 2011 LA RESISTENZA CONTINUA
Nel giorno dell’anniversario della ripresa della piana di Venaus, il movimento No Tav risponde alla militarizzazione della valle con 4 straordinari giorni di impegno e presenza. Reti, Muri, Forze dell’ordine non ci fermano e non ci fermeranno: Continuiamo a denunciare e a opporci pacificamente e con determinazione alla vergognosa militarizzazione della valle con alti costi che ogni giorno pesano sulle tasche dei cittadini italiani.

Mentre stringono noi cittadini nella morsa di un debito che non ci appartiene, tentano di imporre altri sprechi sicura fonte di tangenti e garanzia di profitti privati a discapito dei beni comuni. Non ci stancheremo mai di ripetere che il TAV è un’opera inutile, devastante e dai costi insostenibili; e intanto il dissesto idrogeologico provocato dalla mala politica distrugge vite e famiglie, trascina nel fango e nella disperazione interi paesi.

Stringiamoli noi, circondando le loro stupide reti, facendo pressione intorno ai luoghi simbolo della connivenza tra affari e politica, con atti di disobbedienza civile che sono una garanzia per il futuro di tutto il paese.

GIOVEDI’ 8 DICEMBRE

Il programma si articola in diversi momenti contemporanei

•ore 10: Concentramento al campo sportivo di Giaglione e alla stazione di Chiomonte di due cortei che si recheranno ad effettuare una VISITA GUIDATA ALLE RETI CHE CIRCONDANO IL CANTIERE CHE NON C’E’.
•ore 10: Concentramento alla stazione di Susa per un corteo che arriverà all’autoporto dove ci si tratterrà condividendo pasti, momenti assembleari ed eventi artistici.
Nel corso della giornata i cortei della Clarea confluiranno all’autoporto per dare vita a una lunga NOTTE BIANCA ALL’AUTOPORTO E DINTORNI.

In tutte le situazioni è fondamentale essere autosufficienti (cambi d’abito, vestiti caldi, cibo, piatto bicchiere e posate, materassini, tende) perché come sempre a sarà dura e questa volta sarà anche lunga!!!

E nei giorni successivi:

SABATO 10 DICEMBRE

alle ore 12 alla Baita Clarea PRANZO CON POLENTATA

alle ore 20.45 al Teatro Fassino di Avigliana: SECONDA GIORNATA EUROPEA CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI

DOMENICA 11 DICEMBRE

al pomeriggio: GRANDE FESTA AL PRESIDIO DI VENAUS

Invitiamo a partecipare tutti i cittadini della ValSusa, della Val Sangone, di Torino e tutti coloro che hanno a cuore la Democrazia e la tutela dei Beni Comuni. Aspettiamo con calore gli amici che abbiamo incontrato in tutta Italia nelle tappe del NO TAV TOUR.


Tav, tre cortei di protesta
nel ponte dell'8 dicembreIl movimento contrario all'alta velocità si prepara ad un lungo week di mobilitazione per "ricordare la protesta di sei anni fa a Venaus". Prevista anche una notte bianca La manifestazione No Tav del 23 ottobre

Tre cortei in Valle di Susa "per assediare il fortino del finto cantiere" di Chiomonte e l'area di Susa dove è prevista la costruzione della stazione internazionale della nuova Torino-Lione. Il movimento No Tav prepara un'altra mobilitazione di massa, l'8 dicembre, "per festeggiare il sesto anniversario - hanno spiegato alcuni esponenti - della liberazione di Venaus dall'occupazione militare. Il nostro obiettivo - hanno affermato - è continuare a fare pressione sulle reti di Chiomonte fino a quando cadranno".

Il calendario delle iniziative, un week-end lungo dall'8 all'11 dicembre, con una sorta di notte bianca di musiche e spettacoli a Susa, assemblee popolari e feste, si concluderà proprio a Venaus, nei terreni pochi chilometri sopra Susa dove nel dicembre del 2005 ci furono scontri tra forze dell'ordine e militanti No Tav attorno all'area recintata del cantiere del previsto tunnel geognostico.
Quel progetto si è poi spostato in un'altra valle, a Chiomonte, che dalla scorsa primavera è l'epicentro della protesta contro la nuova ferrovia. "Due cortei convergeranno verso le reti del finto cantiere - hanno spiegato Fabrizio Salmoni e Luca Abbà del movimento No Tav - con l'obiettivo di aumentare la pressione su quel fortino e denunciare lo scandalo dello spreco insensato di soldi per mantenere l'apparato di sorveglianza".

"Non bloccheremo l'autostrada - hanno precisato i portavoce del movimento - ma siamo sicuri che sarà la Questura a deciderlo per poi addossarci la colpa. Noi, al contrario, garantiremo la piena agibilità sia della ferrovia sia della strada statale 24. La nostra sarà una protesta come sempre determinata, ma pacifica. Ci spingeremo fino a dove ce lo consentirà il limite della disobbedienza civile. Il nostro obiettivo è portare il numero maggiore possibile di persone in piazza a ribadire il loro 'no' a queste opere inutile e dannose".
I concentramenti dei tre cortei saranno alle 10 a Chiomonte, Giaglione e Susa, dove nel pomeriggio si raduneranno tutti i manifestanti.


Comunicato Stampa dalla valle che resiste e non si arrende, 10 novembre 2011

LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL SUSA PER LEGGE, L’ULTIMO ATTO

L’ultimo atto di un governo moribondo, con l’avallo dell’opposizione, è un decreto che formalizza lo stato di militarizzazione della Val Susa.

Il cantiere-fortino della Maddalena diventerà un “sito di interesse strategico nazionale”, cioè un’area militare a tutti gli effetti, con le conseguenze previste all’art. 682 del c.p. per chi lo vìoli: una pena tra i tre mesi e l’anno oppure una multa da 51 a 309 euro.

Non solo. Lo smarino (la roccia estratta nello scavo delle gallerie), anche se inquinato da amianto, uranio, prodotti chimici legati al processo di estrazione, diventerà materiale ordinario per legge, gli iter progettuali delle semplici formalità, con ricadute su tutti i progetti di “grandi opere inutili” sul territorio nazionale, l’ennesimo regalo alle mafie del cemento.

Un pesante attacco alla libertà di manifestare e di dissentire, un segnale dato ai valsusini perché tutti gli altri lo intendano: nessuno disturbi i manovratori.

Soldati nei cantieri, decreti d’urgenza, finanziarie lacrime e sangue: difendere gli interessi di pochi a scapito dei molti.

Prosegue, dunque, lo stato di mobilitazione permanente dichiarato lo scorso maggio e, in risposta all’approvazione del decreto che formalizza la militarizzazione iniziata di fatto il 27 giugno, il Movimento NO TAV risponderà con iniziative di protesta e disobbedienza civile che coinvolgeranno tutto il territorio che va dalla Val Susa alla Val Sangone a Torino

Tutti coloro che si oppongono alle opere devastanti e ad un futuro di precarietà e miseria sono invitati a mobilitarsi in tutto il territorio nazionale per dare un messaggio forte e chiaro: a sarà dura!

No alle Grandi Opere Inutili e Devastanti !

Sì alle Piccole Opere Utili a Difesa del Suolo e dell’Ambiente !

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