venerdì 30 dicembre 2011

pc 30 dicembre - fascismo padronale nel settore trasporti

A novembre, i duecentoquaranta dipendenti dell'Azienda trasporti e mobilità di Alessandria hanno ricevuto cinquecento Euro di stipendio: la motivazione data dai vertici è stata che il Comune non ha versato il corrispettivo del servizio, e pertanto non c'erano i soldi per pagare interamente quanto dovuto ai lavoratori.
La storia 'fresca' però arriva da Genova; qui, l'Azienda mobilità e trasporti è in profonda crisi: i soci francesi di Veolia, che avevano avuto carta bianca dai loro sodali italiani per risanare i conti, se ne sono andati dopo aver distrutto tutto il possibile - tagliato le linee, licenziato seicento lavoratori, cancellato centinaia di corse giornaliere - ed ora l'amministrazione locale deve far fronte agli effetti della disastrosa gestione transalpina.
I conti sono in profondo rosso, e per cercare di rimetterli in ordine l'assessore al Patrimonio, il trotzkista Bruno Pastorino, ha deciso di mettere in vendita due palazzi di proprietà pubblica.
Alla dirigenza dell'Amt, però, questo non basta; i piani alti di via Montaldo 1 sostengono che questa manovra serve a poco: secondo i profumatamente pagati manager occorre tagliare gli stipendi del personale - esclusi ovviamente i loro - di almeno il quindici per cento.
E' bene ricordare che l'azienda di cui si parla è diventata una S.p.A. a causa della legge Bassanini, ma la maggioranza delle azioni è tornata - dopo l'uscita di scena di Veolia - ad essere detenuta dal Comune; questa manovra rappresenta l'ennesimo avanzamento del fascismo padronale: essa ha il preciso intento di cambiare le regole anche per i dipendenti pubblici, quali sono di fatto i lavoratori dei servizi pubblici locali.

Genova, 30 dicembre 2011




Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genova

Nessun commento:

Posta un commento