martedì 25 ottobre 2011

pc 25 ottobre - criminale provvedimento anti movimento NOTAV del governo moderno fascista e di stato di polizia

Il cantiere della Tav strategico
ora chi entra rischia l'arresto

Lo stabilisce il decreto sviluppo del governo per assicurare la "realizzazione della Torino-Lione e garantire lo svolgimento dei lavori". La norma potrebbe anche agevolare le procedure diesproprio. Il sindaco Pdl di Chiomonte, Pinard, si dimette.di MARIACHIARA GIACOSA


La Maddalena diventa sito strategico di interessa nazionale. Almeno così è scritto a pagina 180 del Decreto sviluppo messo a punto dal governo con l'obiettivo di "assicurare la realizzazione della Torino-Lione e garantire lo svolgimento del lavori".
In pratica il cantiere diventerebbe come una grossa caserma, di 7 ettari quando sarà tutta recintata e per chiunque dovesse entrarci scatterà l'articolo 682 del codice penale: ovvero arresto da tre mesi ad un anno o ammenda da euro 51 a euro 309. Cambiano quindi le regole che hanno fino ora regolato i rapporti tra dentro e fuori le reti. Chi cercherà di tagliarle, obiettivo poi mutato della manifestazione di domenica, non rischia più solo la denuncia ma l'arresto. Un giro di vite non da poco che potrebbe anche influire sulla partita più impegnativa che riguarderà il cantiere nelle prossime settimane. Ltf fa facendo alcune verifiche "perché non è prassi consueta" per capire se la dichiarazione di sito strategico possa in qualche modo semplificare le procedure di esproprio, contro le quali i No Tav si sono organizzati da mesi acquistando molti dei terreni su cui dovrebbe allargarsi l'ultima parte del cantiere.

"Mi dimetto" annuncia il Si Tav Renzo Pinard, sindaco pdl di Chiomonte, appena saputa la notizia. "Non accetto che in Italia si debba fare un'opera pubblica con la forza - spiega - indipendentemente dalla divisa che hanno gli agenti. Convocherò la mia maggioranza, approveremo

il bilancio per il Commissario prefettizio e poi darò le dimissioni". "E' un brutto precedente - aggiunge - che si attua solo perché la politica qui non ha saputo dare risposte". Ed è un segno della sconfitta della politica anche secondo Sandro Plano che sottolinea come "questa scelta rischi solo di aumentare la tensione".

"Hanno gettato la maschera, ma la nostra linea non cambia", commenta il leader dei No Tav Alberto Perino. "Non potranno più raccontare all'Unione Europea la bugia di un'opera condivisa con la popolazione", conclude.
Soddisfazione bipartisan invece nell'arco parlamentare. Stefano Esposito del Partito democratico, che da mesi chiede l'adozione del provvedimento con un pressing serrato sul ministro Maroni: "Ora è più chiaro il tema delle recinzioni e chi va oltre sa cosa rischia". "Adesso esistono gli strumenti per punire chi tenta di bloccare i cantieri", aggiunge il Pdl Agostino Ghiglia. "Scelta necessaria e opportuna", commenta l'assessore regionale Barbara Bonino.

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