mercoledì 26 ottobre 2011

pc 26 ottobre -ancora un assassinio MUORE IN UNA CELLA DEL COMANDO CARABINIERI UN GIOVANE SENEGALESE: PERCHE’?

BRESCIA: VERITA’ PER ELHADJI.


Verità per Elhadji. Conferenza stampa questo pomeriggio negli studi di radio Onda D’ Urto indetta per chiedere un supplemento di indagine sulla vicenda della morte del giovane sengalese Saidou Gadiaga, morto in una cella dei carabinieri per un attacco di asma. Era il 12 dicembre dello scorso anno quando attorno alle 8.45 del mattino presso l’ospedale civile viene constatato il decesso di Elhadji ,che dal venerdì pomeriggio era stato trattenuto presso la caserma dei carabinieri di piazza Tebaldo Brusato. A distanza di quasi un anno dalla sua morte sono tante, troppe le incongruenze, le menzogne e i lati oscuri che presenta la versione fornita dai carabinieri di quanto accaduto quella notte. Gli stessi carabinieri sostengono che esisterebbe un video registrato dalle telecamere poste nel corridoi dove si trovano le celle di sicurezza che mostrerebbe in modo chiaro la dinamica del malore, e dei soccorsi. Tuttavia sono molte le incogruenze e le domande che ancora non hanno risposta: Perchè i carabinieri hanno mentito negando che Elhadj è morto nella caserma e non in ospedale? Perchè hanno mentito alla stampa e alle autorità del Senegal? Perchè il video è comparso solo una settimana dopo la morte del senegealese?



Altra richiesta dei familiari di Elhaji ai quali si unisce l’associazione Diritti per tutti e l’associazione senegalisi di Brescia e provincia è quella di avviare un supplemento di indagini inmerito a quanto accaduto. Esiste infatti un testimone, un giovane che ha condiviso la cella di sicurezza con il senegalese dal pomeriggio di venerdì 10 dicembre fino al pomeriggio di sabato 11, che può fornire informazioni sulle modalità di detenzione, subita anche da Eldaji, che possono risultare utili alle indagini per verificare se vi siano state omissioni di soccordo o ritardi colpevoli da parte dei carabinieri.



Ascolta la conferenza stampa con gli interventi di Umberto dell’Associazione Diritti per tutti, del cognato di Elhadji e del responsabile per le comunicazioni dell’associazione dei senegalesi di Brescia e Provincia



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