venerdì 14 ottobre 2011

pc 15 ottobre - Libia: Jalil, servo senza dignità



Jalil, il fantoccio degli imperialisti, presidente del Cnt, continua ad asservire il suo popolo ai colonialisti di sempre. In particolare la genuflessione davanti al post-fascista ministro della difesa italiano, La Russa, con le dichiarazioni sul passato colonialista facendo uso di argomenti del peggiore revisionismo storico (che sarebbe forse meglio chiamare "negazionismo"), offende la resistenza anticolonialista del popolo libico per dimostrare la sua natura di servo qual'è.
Ha dichiarato, infatti, che l'Italia coloniale è stata meglio di Gheddafi perchè "ha rappresentato un periodo di grande sviluppo nelle infrastrutture e costruzioni, nell'agricoltura, e la legge permetteva preocessi giusti" (sic!).
Lo storico Del Boca, intervistato oggi dal quotidiano il manifesto, giustamente ricorda che il nostro colonialismo "buono" ha significato trent'anni di occupazione militare del colonialismo fascista italiano in Libia a guida Graziani-Badoglio, su una popolazione di 800 mila persone, hanno prodotto: 15 campi di concentramento in cui sono morte 40 mila persone; 60/70 mila partigiani uccisi; terrorismo di stato, processi-farsa, impiccagioni nelle piazze, repressione feroce!
E' lo stesso Jalil che, a detta dello stesso Frattini intervistato da La Stampa il 26 aprile 2011, davanti a Berlusconi disse: "Signor presidente, voi vi siete fatti ingannare dalla retorica di Gheddafi, ma noi che siamo i libici di Bengasi, i libici che dovrebbero odiare di più gli italiani, riconosciamo che voi non ci avete solo colonizzato: avete costruito il nostro Paese. E' per questo - ha continuato - che abbiamo bisogno di voi, proprio di voi, adesso: aiutateci".
Jalil, ti sei venduto pure l'anima ai predoni imperialisti: la tua di anima, non certo quella del popolo libico!


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