martedì 9 agosto 2011

pc 9 agosto - ritornando su genova 2011 nel racconto di una compagna del mfpr


GENOVA: DA UNA COMPAGNA DEL MFPR DI TARANTO

Il 21 Luglio, insieme ai compagni di Taranto di Proletari comunisti, siamo partiti per Genova per partecipare alla tre giorni di iniziative, a 10 anni dalle violenze di Stato sui manifestanti in occasione del G8, e della morte di Carlo Giuliani ucciso dalla polizia solo perchè “colpevole” come tanti altri giovani di lottare contro la globalizzazione, la fame, la miseria, le guerre imperialiste e che a Genova trovarono uno Stato fascista che con massacri e torture voleva e vuole reprimere ogni tentativo di ribellione.
Sono stati giorni intensi, carichi di emozioni, faticosi ma da non dimenticare.
La sera del nostro arrivo dopo esserci sistemati, abbiamo partecipato alla fiaccolata per la Diaz. Purtroppo noi eravamo pochi perchè molti nostri compagni non erano ancora giunti dalle altre città e non abbiamo potuto organizzare un nostro spezzone, ma abbiamo partecipato e cantando insieme agli altri 'Bella ciao', gridando il nostro sdegno.
Eravamo tanti, giovani e meno giovani, insieme al padre di Carlo Giuliani a chiedere con tanta rabbia, giustizia! Siamo giunti a Piazza Alimonda dove è stata collocata la lapide per onorare Carlo Giuliani, qui ci siamo fermati commossi, c'erano tanti fiori, tante lettere e oggetti lasciati da tanti giovani come lui che lo ricorderanno sempre e lotteranno anche in suo nome.
Momenti di commozione ma anche di tanta rabbia per una morte assurda voluta da uno Stato fascista che ci vuole tappare la bocca e schiacciare con la violenza più cieca e ignobile, ma noi sapremo rispondere con la nostra violenza rivoluzionaria.
Abbiamo proseguito fino alla Diaz che fu teatro dei massacri. Le violenze avvenute 10 anni fa erano ancora vive nei racconti dei sopravvissuti, nella voce rotta della madre di Carlo Giuliani che ha preteso verità e giustizia. I fatti accaduti, le violenze sono ormai una verità storica incontrovertibile, nonostante questo Stato moderno fascista le abbia giustificate con delle false prove.

Il 22 insieme ai compagni di Proletari comunisti venuti dalle altre città abbiamo partecipato all'assemblea organizzata dalla FIOM, dove abbiamo diffuso il nostro materiale, e abbiamo spiegato le nostre posizioni rispetto alla FIOM.
Erano presenti i tre operai della Fiat di Melfi appena usciti da un processo ambiguo e con una sentenza vergognosa che li vuole punire del loro impegno sindacale e di lotta contro i padroni che ci vogliono ridurre in schiavitù.
Ho parlato con uno di loro, Marco Pignatelli, per invitarlo a Taranto per un assemblea, ha accettato con piacere conoscendo il nostro sostegno alla loro lotta e il nostro impegno politico sulla questione Fiat contro il piano Marchionne.

Infine il 23 abbiamo partecipato al corteo. Non eravamo d'accordo sul tragitto organizzato in accordo con la questura, che non toccava assolutamente i luoghi simbolo degli scontri del 2001.
Il corteo era grande e festoso e spiccavano come numero e come impegno i NO TAV della Val di Susa che stanno lottando furiosamente da settimane per impedire lo scempio nella loro terra prodotto dall'alta velocità. E' in questo pezzo della manifestazione che abbiamo distribuito il nostro materiale il foglio speciale per Genova, il giornale Proletari Comunisti, ecc., materialemolto apprezzato, tanti celo venivano a chiedere.
Tutti insieme noi compagni proletari comunisti abbiamo raggiunto il punto di arrivo del corteo e insieme ad altri compagni con i nostri striscioni abbiamo chiuso la strada e fatto comizi volanti; i partecipanti al corteo man mano che sopraggiungevano si fermavano ad ascoltare le nostre parole, leggevano i nostri striscioni, che poi venivamo ripresi e fotografati da Tv e giornalisti.
Durante il passaggio del corteo i giovani compagni di Red Block, sostenuti da altri compagni del centro sociale Kaos di Genova, hanno fatto calare da un ponte un grande striscione con su scritto “Carlo Giuliani nessuna giustizia nessuna pace”, applaudito soprattutto dalla folto spezzone dei No Tav.
Questa iniziativa di Red Block, come il presidio di Proletari comunisti sono stati molto importanti perchè hanno dato visibilità mediatica all'unica posizione visibile alternativa, “fuori dal coro” - come hanno scritto alcuni giornali - della mobilitazione ufficiale.

Noi compagne dell'MFPR di Taranto, di Palermo, di Milano sia all'assemblea della FIOM sia al corteo abbiamo dato i nostri materiali, in particolare un dossier rieditato, fatto nel 2001: “Donne in rosso contro i padroni del mondo”. All'assemblea della Fiom abbiamo organizzato anche un banchetto, aiutate dalla responsabile nazionale delle 'metalmeccaniche' che si è prodigata per trovarci un tavolino. Abbiamo preso contatti con altre realtà di operaie, di femministe, abbiamo parlato dell'attacco specifico verso le donne della politica di sfruttamento, attacco ai diritti del padronato; abbiamo parlato con i giornalisti, con le tv, con le altre donne della doppia violenza subita dalle donne al G8, fatta di pestaggi ma anche di abusi sessuali, e delle violenze che le donne subiscono quotidianamente dagli uomini e da questo Stato fascista clericale che ci vuole a casa a far figli a sopperire all'assenza di servizi sociali, solo oggetti sessuali sottomesse all'uomo, alla Chiesa e allo Stato, “angeli del focolare” di una famiglia che violenta e uccide .
A Genova abbiamo portato tutto questo bagaglio di informazioni e la nostra voglia di lottare contro questo moderno fascismo.
Noi donne lavoratrici, disoccupate, proletarie marciamo con il vento della ribellione e della lotta contro questo sistema capitalistico.

Le compagne del MFPR di Taranto presenti a Genova.

24.7.11



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