giovedì 11 agosto 2011

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Londra brucia


Martedì 9 agosto 2011 07:35

AWTW News Service

L’incendio di Londra. La rivolta dei giovani, violenza senza senso? Criminalità pura? Mostri che si impadroniscono delle nostre strade? I politici britannici e i media, dai tories e i tabloid rabbiosi di Murdoch al Labour Party e alla liberale BBC, hanno serrato le fila per denunciare l'ondata di disordini che ha attraversato le città del paese. Ma ciò che sta avvenendo sulle strade della Gran Bretagna è una rivolta contro un apparato statale oppressivo che impone una società ingiusta, un apparato che ha perso gran parte della sua legittimità agli occhi di milioni di persone. Si tratta di una rivolta contro il razzismo sostenuto dallo stato e la mentalità coloniale della classe dirigente britannica verso le persone di colore. Si tratta di un rifiuto da parte di centinaia di migliaia di giovani di accettare un mondo dove sono poveri, senza lavoro e senza futuro.

In un'intervista con la BBC martedì mattina, il ministro dell'Interno Theresa May ha impostato il discorso ufficiale escludendo qualsiasi discussione sul fatto che la ribellione urbana potrebbe essere dovuta a qualcosa di diverso dal solo “furto e saccheggio”. Ma quale è stata la scintilla che ha scatenato questa tempesta di rabbia? È stata l'uccisione di Mark Duggan 29 anni, padre di quattro figli, da parte della polizia metropolitana nel quartiere a nord di Londra di Tottenham. Duggan era residente del caseggiato Broadwater, un grande complesso di edilizia popolare che è stato luogo di una ribellione potente 26 anni fa, quando un raid della polizia uccise Cynthia Jarrett, madre di un attivista della comunità locale. Mark Duggan era molto noto nella comunità locale, che è stata sconvolta e arrabbiata a mano a mano che i dettagli dell'uccisione sono emersi. È stato ucciso dalla polizia dopo che una unità armata ha fermato il mini-taxi dove stava viaggiando.

In base all’Evening Standard, il principale giornale della sera di Londra (“Padre muore e un poliziotto viene ferito in un “terrificante”, scontro a fuoco”, 05 / 08/2011), un testimone oculare di 20 anni, ha visto Mark Duggan ucciso mentre era disteso per terra. Il testimone si dice abbia riferito: “Circa tre o quattro poliziotti lo avevano inchiodato a terra sotto tiro. Erano davvero grandi pistole e poi ho sentito quattro colpi lunghi. La polizia gli ha sparato [Duggan] mentre era a terra”.

La polizia inizialmente ha affermato che Mark Duggan aveva sparato un proiettile ad un poliziotto che si è conficcato nella sua Radio che “per fortuna” gli ha salvato la vita. Poi è stato riferito che il proiettile era invece stato sparato dall’arma di un poliziotto. Ora il poliziotto che ha ucciso Mark Duggan dice che non ha mai affermato che Duggan avesse sparato. L'intera storia che Duggan aveva sparato prima e la polizia ha agito per legittima difesa è ormai a brandelli.

Ma qui è la parte importante: la maggior parte delle persone era abbastanza sicura che ci fosse una copertura della polizia prima ancora che i fatti venissero fuori. Più e più volte le persone hanno visto finire in menzogne la sanguinosa repressione della polizia. Quando il giovane brasiliano Jean Charles de Menezes fu colpito 6 volte alla testa nel 2005 in seguito agli attentati sul sistema dei trasporti di Londra, la polizia disse che si comportava come un “terrorista”, solo per dimostrare in seguito che non stava facendo nulla di fuori dall’ordinario. Quando Ian Tomlinson, il giornalaio, è stato bastonato da un sergente della polizia durante la protesta contro il G8 dell’aprile 2008 ed è morto, la polizia prima ha negato che l'avevano colpito e accusavano invece i manifestanti. Il Innocent Project “Progetto Innocente” ha documentato come in un periodo di diversi anni quasi 200 persone sono morte mentre era in custodia della polizia “ma non un singolo poliziotto è mai andato in prigione per una qualsiasi di queste morti” come se ogni singola morte fosse in qualche modo naturale o provocata dal morto stesso.

E tutto questo fa parte di una grande rete di inganni e menzogne, dove i politici e i media propagandano le loro guerre come se fossero combattute per la “democrazia” e la “libertà”, quando non sono altro che guerre feroci per l'impero, e chiamano questo inferno capitalista da cane-mangia-cane, pieno di disuguaglianza e di oppressione il miglior sistema al mondo.

La cosiddetta “Independent Police Complaints Commission” Commissione indipendente contro le malversazioni della polizia dice che non c'è verità nelle accuse che Mark Duggan sia stato ucciso a sangue freddo dalla polizia. E i politici di ogni colore dicono di stare calmi, di aspettare il verdetto. Ma quale credibilità hanno? Il direttore dell'IPCC è Moira Stewart, un ex comandante di polizia che è stata criticata per non aver trasmesso informazioni vitali al suo superiore, Ian Blair, allora commissario di polizia, sul caso di de Menezes. L'IPCC si suppone debba indagare su tutte le uccisioni da parte della polizia. Mettere Moira Stewart come incaricata delle indagini per conto dell'IPCC rende l'organizzazione una farsa. Qui vediamo la teoria dei pesi e contrappesi della democrazia capitalista in azione! La polizia indagato sulla polizia e poi si dichiara completamente innocente. C'è da meravigliarsi se gli oppressi nelle zone come Tottenham non hanno fiducia in questo sistema?

In cima a tutto ciò, la credibilità della polizia è stata gravemente compromessa quando i due alti ufficiali del Met recentemente hanno dovuto dimettersi dopo è venuto fuori che avevano preso regali del valore di migliaia di sterline dai compari dell’impero dei media di Murdoch e che gli agenti di Murdoch avevano pagato centinaia di migliaia di sterline in tangenti ai poliziotti per i numeri di telefono personali delle vittime di reato, reali e celebrità.

I politici del partito laburista inizialmente hanno fatto rumore sul fatto che le rivolte sono alimentate dai tagli effettuati dalla coalizione Conservatori-Partito Democratico Liberale. E l'attuale programma di austerità del governo, e la più grande crisi finanziaria di cui fa parte, sta davvero colpendo pesantemente tutti. La disoccupazione a livello nazionale è quasi raddoppiata in 3 anni, ed è particolarmente elevata in posti come Tottenham - per ogni lavoro nel quartiere ci sono 54 giovani che hanno bisogno di lavorare, e il tasso di disoccupazione per i giovani neri è superiore al 50%. Uno studio ha riportato che Tottenham è in realtà una delle zone della Gran Bretagna che saranno meno colpite dai tagli del governo “perché non c'era quasi niente da tagliare da cui partire!”

Tottenham e la maggior parte delle altre aree che hanno visto la lotta più intensa “Peckham, Lewisham, Hackney, a Londra, Merseyside a Liverpool, e distretti simili a Manchester, Birmingham e Nottingham” tutti stanno al fondo della catena alimentare all'interno della Gran Bretagna imperialista. E per 13 anni, il partito di cui le persone che lavorano, le donne, le minoranze e i poveri in generale parlavano è stato proprio il loro “Labour” che stava portando avanti una intensificazione delle disuguaglianze sociali ed economiche. Come ha detto in maniera infame a proposito del partito del Labour il principale consigliere di Tony Blair, Peter Mandelson, siamo intensamente a nostro agio con le persone che stanno diventando sempre seriamente ricchi. Si sono anche trasformati in coloro che intensamente sono a proprio agio con le persone sprofondare in una povertà opprimente.

Ma, dato che la ribellione continua, il Labour ha piantato in asso i suoi discorsi sulle cause sociali della ribellione e si è gettato sulla linea dell'intero establishment britannico dominante e ha cominciato a fare appello ad una maggiore repressione - sulla BBC, l'ex sindaco di Londra Ken “il Rosso” Livingstone sta cercando di dimostrarsi “Eleggibile” in occasione delle prossime elezioni a sindaco, inneggiando alla polizia, e chiedendo di rinforzarne le fila. I deputati del Black Labour Party o gli ex parlamentari come Dennis Lammy si sono uniti al coro, come ha fatto Dianne Abbott che ha detto “i tagli non ti trasformano in un ladro”. Il Labour senza dubbio rinnoverà il proprio discorso, come questi eventi dimostrano, sulla necessità di combattere i “tagli dei Tory” - ma solo dopo aver accertato che la ribellione è stata schiacciata dalla forza bruta.

In fondo tutti sanno perché la polizia ha sparato a Mark Duggan. I neri in Gran Bretagna hanno subito la peggiore di tutte le oppressioni dall'imperialismo. In primo luogo i neri furono schiavizzati durante l'Olocausto Africano, poi le terre furono colonizzate nel diciannovesimo secolo nella “Corsa all’Africa”. Come fa una nazione che ha commesso tale genocidio a giustificare a se stessa le proprie azioni? Dicendo a se stessa che i neri sono “violenti” e “selvaggi” e meritano di essere sfruttati e oppressi dal “superiore” popolo bianco. Sono questi egoistici stereotipi che fanno da sfondo alla mentalità degli agenti di polizia che hanno aperto il fuoco e ucciso Mark Duggan. Le persone che hanno protestato e si ribellano sentono questo, anche se mai queste opinioni appaiono nei media mainstream. Uno dei temi principali propagandati dai media, tra cui la BBC, è che la polizia è stata “troppo leggera” con i giovani ribelli nelle strade. Questo ha scatenato una attività frenetica da parte della English Defence League, il British National Party e altri delinquenti razzisti sui network. Sui siti e blog cosiddetti rispettabili come Yahoo del Regno Unito, ci sono stati innumerevoli inviti aperti non solo per espellere gli immigrati, ma di vera e propria chiamata a “sterminarli”. Ma non c'è una parola di protesta contro questo da nessuna figura istituzionale.

E che dire della serie infinita di accuse, come quelle del vice primo ministro Nick Clegg, leader dei liberaldemocratici, ha fatto “Cerchiamo di essere chiari, la violenza che abbiamo visto ieri sera non aveva nulla a che fare con la morte del signor Duggan. Si è trattato di un inutile furto e violenza opportunista “niente di più, niente di meno.”? Diverse cose devono essere dette su questo. In primo luogo, considerare l'ipocrisia dei portavoce politici e mediatici di questo sistema che si involano in una frenesia di indignazione per i giovani della città che rubano scarpe da ginnastica, telefoni cellulari o altri piccoli oggetti. Questa classe dirigente ha costruito il proprio sistema sul commercio degli schiavi, hanno messo in campo un impero coloniale al costo di decine di milioni di vite, e oggi fanno centinaia di miliardi da un impero che si estende intorno al globo e viene imposto a mano armata in Afghanistan e Iraq. Questi ipocriti imperialisti a livello mondiale non hanno alcun diritto di condannare nessuno per “saccheggio e furto”.

Ma diamo uno sguardo più da vicino al modo in cui l’effettivo “furto e saccheggio” è andato avanti. In realtà, è molto chiaro che, come ha titolato il Guardian la propria prima pagina, il 9 agosto, “non c'era dubbio sul loro scopo: volevano combattere la polizia.” Gran parte delle tattiche dei giovani: dare fuoco ai cassonetti nelle strade e simili, avevano l’obbiettivo di costringere la polizia a combatterli sul terreno dove almeno hanno una mezza possibilità di sferrarle alcuni colpi. La polizia, a sua volta, cerca di evitare questo e invece ha le proprie priorità - soprattutto difendere prestigiosi edifici aziendali e governativi, permettendo ai giovani, dandogli spazio, di andare in aree senza tali obiettivi. Così, quando i politici e i media dicono che solo alcuni appartamenti o negozi familiari sono stati bruciati durante la prima notte a Tottenham, è importante essere chiari che sono gli stessi poliziotti che sono un fattore importante nel determinare quello che viene protetto, e cosa no. Inoltre, le rivolte hanno avuto inizio in una spontanea esplosione arrabbiata da parte di adolescenti che sono necessariamente inesperti nella lotta. Errori vengono sempre fatti nel corso di ogni lotta. Ci sono state altre due notti di rivolte dopo la rivolta iniziale di Tottenham, e sembra che, nonostante la rapida diffusione dei disordini, nessuna o almeno poche case siano state distrutte da un incendio.

Le masse che prendono parte a questa rivolta o alcune sue frange sono piene delle contraddizioni che derivano dall'essere parte della società capitalista, ma facendo parte delle sue sezioni più oppresse. In un complesso residenziale popolare ad Hackney, nel centro della lotta, una madre afro-caraibica si lamentava che i giovani si erano allontanarsi dalla causa originale della giustizia per Mark Duggan, ed era particolarmente dispiaciuta per il saccheggio di negozi locali, ma quando suo figlio e i suoi compagni si sono presentati con una borsa di vestiti nuovi per lei, è stata felice: vivono di contributi, non abbiamo nulla, ha spiegato. Le madri hanno lottato con i loro giovani figli e figlie per non farli uscire, ma gridano di gioia quando hanno visto un furgone della polizia colpito duramente. Un politico di mezza età rifugiato iracheno stringeva al petto i suoi documenti personali importanti che aveva recuperato, ed era preoccupato che la macchina in fiamme in strada potesse incendiare anche il suo appartamento che si trovava appena sopra, ma sprizzava simpatia per i giovani, che erano contro proprio le stesse forze che avevano trasformato il suo paese in un campo di morte. Una donna afro-caraibica e le sue figlie si sono messe attorno a un cassonetto in fiamme cantando la canzone di Bob Marley “incendio e saccheggio”.

E 'vero che numerosi piccoli negozi e negozi d'angolo sono stati saccheggiati, e questo è fonte di crescente tensione – i negozianti, spesso di una singola nazionalità, stanno formando squadre in diverse aree per difendere i loro negozi, cosa che offre alla polizia l’opportunità reale per soffiare sul fuoco delle lotte interne tra gli oppressi.

Ma al centro di questo marasma di contraddizioni, la forza trainante di queste ribellioni è un senso da parte dei giovani che si tratta di una possibilità di colpire le forze più grandi che dominano le loro vite e li opprime, e stanno correndo per cogliere questa possibilità. Un gruppo di quattro giovani inglesi di origine somala che parlavano dei combattimenti nella notte di lunedì ad Hackney dicevano di come si sentivano; che avevano nessuno su cui contare tranne che su se stessi e i loro amici, che potrebbero dover lasciare la scuola a causa del recente aumento massiccio delle tasse scolastiche, e che si consideravano “rivoluzionari”. Una domanda era nell’aria: quanto sono stati influenzati i giovani dalle ribellioni in Medio Oriente e Nord Africa? È anche importante sottolineare che, nonostante le urla di indignazione da parte della classe dominante sulla “violenza che impera per le strade dell’Inghilterra”, non ci sono notizie di attacchi in particolare da parte dei giovani ad altri che non sia la polizia. E nonostante i conflitti che sono scoppiati di volta in volta sulle strade tra bianchi, giovani asiatici e afro-caraibici, durante queste ribellioni tutti i partecipanti di qualunque razza sono ancora raccolti in uno spirito di unità e di solidarietà - un tema che è stato scritto ripetutamente nei messaggi su Twitter, Facebook e blackberry che volano sulle onde radio. Gli osservatori sono stati colpiti dal mosaico di ribellione che ha spazzato la capitale e ora il paese. Ribellioni precedenti - Brixton e Tottenham nel 1980 in particolare - erano limitate ad una singola area della capitale, in risposta ad una particolare offesa da parte della polizia. Ma come nei focolai di rivolta in Francia alcuni anni fa, i combattimenti con la polizia sono ormai scoppiati in almeno 20 o più diversi quartieri della capitale, oltre a numerosi in città nelle Midlands, con i giovani che si mostrano molto più fluidi e veloci delle forze di polizia. Non è esagerato dire che questo ha provocato choc tra le “teste parlanti” della classe dominante, che cercano di spiegare tutto questo. Essi ricorrono all'idea che ci sono larghe schiere di giovani, a milioni, che si sentono esclusi dalla società e non si attengono alle loro norme e regole e che oggi colgono l'opportunità.

Questa ribellione è alimentata dalla rabbia per i tagli, la povertà, il razzismo e la polizia. C'è rabbia vera in questo momento per la brutalità e l'oppressione di un apparato statale che può sparare a un uomo di colore a sangue freddo quindi provare a coprire le proprie tracce con menzogne ​​e disinformazione. Ma mentre questa era la scintilla, il fatto che questa scintilla ha preso fuoco e si è diffusa così lontano e così veloce riflette molto di più di qualsiasi abuso in particolare. La polizia è la prima linea degli esecutori di un intero sistema capitalistico che si basa su sfruttamento e disuguaglianza. Agli occhi del sistema, la violenza della polizia è per default “legittima”- perché sono i difensori armati dei rapporti di proprietà che portano una manciata di persone ad accumulare ricchezze favolose, mentre milioni di persone vivono con niente, e senza speranza di avere qualcosa di più. Non è un caso che i poliziotti fermino giovani neri per la strada migliaia di volte al mese, con quasi nessun arresto - questo è solo il lato più acuto di un intero sistema, e gli sforzi per ridurre ciò che sta accadendo ad uno o l'altro abuso in particolare porterà a cercare di mettere cerotti sulle ferite quando ciò che è necessario è quello di arrivare alla radice e rovesciare il sistema che è la fonte di tutti questi abusi attraverso la rivoluzione. Mentre soffia la terza notte della ribellione, la domanda sulla bocca di tutti è, e adesso? Grida si stanno levando per un ampio coprifuoco o per l’intervento dell'esercito, idee che vengono evocate anche da giornalisti liberali come John Humphrys della BBC. Una cosa è certa: la giustizia e il rispetto che le masse desiderano ardentemente e che meritano non saranno loro concessi da questo sistema.

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