lunedì 18 luglio 2011

pc 18 luglio - libertà per i compagni canadesi arrestati..ultime notizie

Aggiornamento del 13 luglio
I quattro compagni arrestati e incriminati sono comparsi in Tribunale mercoledì 13 luglio.
Il pubblico ministero ha illustrato le prove a carico degli imputati e ha richiesto un inasprimento delle condizioni per la loro libertà. L'udienza è stata poi rinviata a lunedì 18 luglio.


Montrèal, 5 luglio.
Il 29 giugno 2011 la squadra anti-bande della divisione anti-crimine organizzato della polizia di Montréal ha arrestato quattro attivisti politici, tra cui Patrice Legendre, un operaio comunista sostenitore del PCR. La polizia ha perquisito le loro case e li ha arrestati in relazione alla manifestazione del primo maggio scorso, organizzata dalla Convergenza Anticapitalista di Montréal (CLAC). Circa 30 agenti sono stati coinvolti nell'operazione, che si è svolta all’alba.

Secondo il funzionario di polizia che diretto l'operazione durante gli scontri del primo maggio nove agenti rimasero feriti, alcuni gravemente. Maggiori informazioni sulla manifestazione sono disponibili nel numero 3 del giornale comunista Partisan.
I quattro attivisti arrestati sono stati rilasciati su promessa a comparire il 13 luglio alle ore 9 presso il tribunale di Montréal. Sono stati accusati di una serie di reati, da "assalto con arma" a "aggressione a ufficiale di polizia", "ostacolo alla giustizia" e "possesso di arma con l'intento di causare danni".

Durante la manifestazione del Primo Maggio per le strade di Montréal, cui parteciparono quasi 1.500 persone, la polizia provocò tafferugli, cercando di arrestare, senza alcuna spiegazione, un militante molto noto per essere il fotografo del giornale Partisan.
Come era da aspettarsi, decine di manifestanti risposero affrontando i poliziotti e intimandogli di lasciar andare l'attivista che stavano cercando di arrestare. Chiaramente impreparati, i poliziotti scelsero di ritirarsi.

L'operazione il 29 giugno è stata chiaramente realizzata su basi di fatto molto esigue. Il contenuto dell'interrogatorio a cui sono stati sottoposti gli attivisti arrestati, nonché la presenza di un
investigatore della “Integrated National Security Enforcement Team” lascia pensare che dietro l'operazione ci siano altri motivi.

In primo luogo, si può ritenere che gli arresti siano mossi da spirito di vendetta, la vendetta che i poliziotti cercano sempre di prendersi contro quelli che li sconfiggono sul campo, come nel caso della manifestazione del Primo Maggio, dove i dimostranti impedirono l'arresto arbitrario e ingiustificabile di uno degli attivisti presenti. I poliziotti avevano ricevuto un uovo in faccia e qualcuno doveva pagare per questo. Senza alcuna prova per procedere, la polizia ha deciso di perseguire alcuni noti attivisti, tra cui certi che esprimono apertamente le proprie posizioni. La manifestazione è servita da pretesto per criminalizzare il loro impegno politico e, soprattutto, le posizioni comuniste che difendono. Ricordiamo che nelle ultime settimane, il PCR ha iniziato a pubblicare un giornale bisettimanale bilingue, Partisan, in distribuzione nelle principali città di Ontario e Québec, e ha anche iniziato a organizzare i lavoratori nel Movimento Operaio Rivoluzionario (Mouvement Ouvrier Révolutionnaire, MOR). La lotta contro il capitalismo e lo sfruttamento che il partito porta avanti sta prendendo nuove forme e sta avanzando. Possiamo immaginare che la polizia non ne sia entusiasta.

Gli inquirenti hanno anche detto che subito dopo la manifestazione del primo maggio è stata posta sotto attenzione la Maison Norman Bethune, una libreria gestita dall’Information Bureau del PCR. Molti attivisti frequentano la libreria, partecipando alle iniziative e impegnandosi per la causa della rivoluzione. Sembra perciò che la polizia abbia organizzato "una battuta di pesca" per trovare qualcuno colpevole di qualcosa in modo da distrarre l'attenzione dal comportamento infantile e provocatorio da essi tenuto alla manifestazione del Primo Maggio.

Inoltre, informazioni raccolte dall’Information Bureau del PCR riferiscono che il poliziotto che ha effettuato questi arresti aveva già cercato di implicare il PCR, e Patrice Legendre in particolare, in tre precedenti episodi, tra cui uno accaduto un anno fa a Trois-Rivières, dove un ordigno esplosivo ridusse in frantumi la porta di un ufficio di reclutamento delle forze armate canadesi. Un gruppo che si autodefinì "Resistenza Internazionalista" rivendicò la responsabilità dell’azione e da allora la polizia non ha ancora risolto il caso.

Curiosamente, il giorno dopo gli arresti di Montréal, l'Integrated National Security Enforcement Team per tre giorni si è istallato a Trois-Rivières di fronte all'ufficio di reclutamento, allo scopo, hanno dichiarato, "di raccogliere nuove informazioni e confermare alcuni indizi definiti 'molto gravi '". La polizia ha perfino mostrato foto dei quattro attivisti arrestati alla gente di Trois-Rivières, sperando che qualcuno li potesse coinvolgere in un modo o nell'altro.

L'operazione del 29 giugno non è stata casuale. Essa giunge in un momento in cui lo Stato borghese Canadese è all'offensiva nella criminalizzazione della lotta politica e degli attivisti impegnati in essa. Per provarlo basta riandare al vertice del G20 del giugno 2010 a Toronto, dove oltre un migliaio di persone sono state arrestate illegalmente. Negli ultimi anni sono decine gli attivisti, tra cui alcuni del PCR, che sono stati perseguitati a casa e sul posto di lavoro lavoro da parte del famigerato "Integrated National Security Enforcement Team."

Il Partito Comunista Rivoluzionario condanna duramente questa vile operazione, che ha motivazione politica. Essa è destinata a fallire e a ritorcersi contro chi l’ha pianificata. Il PCR sta facendo campagna attiva per denunciare gli arresti e ottenere la liberazione piena e incondizionata degli arrestati. Ringraziamo i molti individui e gruppi che hanno già espresso la loro indignazione e la solidarietà dopo gli arresti 29 giugno.

DENUNCIAMO L’INTIMIDAZIONE POLITICA!
DIFENDIAMO IL NOSTRO DIRITTO A LOTTARE CONTRO LA BORGHESIA E IL SUO STATO!
LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA!

Information Bureau
RCP, Canada

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